Dopo i vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca, arriva in Italia una nuova arma per combattere il coronavirus. Si tratta degli anticorpi monoclonali, la cui autorizzazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è arrivata lo scorso 3 febbraio. Oltre all’AIFA questi particolari anticorpi hanno ricevuto l’approvazione anche da parte del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e del ministro della Salute (uscente) Roberto Speranza, il quale ha firmato il decreto che ne autorizza la distribuzione nel nostro paese. Come dichiarato dallo stesso ministro in un tweet, gli anticorpi monoclonali saranno “una possibilità in più per contrastare il Covid-19”. Il loro utilizzo non sarà comunque destinato ai pazienti ospedalizzati. Questa cura sarà riservata a chi ha appena contratto il Covid-19 e rischia di sviluppare il virus in forma grave.

Cosa sono gli anticorpi monoclonali e come funzionano

Gli anticorpi contro il Covid-19 sono prodotti in laboratorio, a partire dagli anticorpi dei pazienti già guariti. La loro funzione è quella di scovare il virus e di bloccarne la riproduzione prima che questo si diffonda. I due anticorpi monoclonali approvati in Italia sono quelli di Eli Lilly e di Regeneron (usato tra le cure sperimentali per guarire Donald Trump dal Covid-19). Il primo è un mix creato con gli anticorpi bamlanivimab e etesevimab, mentre il secondo comprende gli anticorpi casirivimab e imdevimab. Entrambi gli anticorpi, da somministrare per infusione endovenosa entro 10 giorni da quando è stato rilevato il virus, hanno un’alta probabilità di guarigione nell’individuo contagiato (ovvero il 70% di riduzione di mortalità). Dagli studi effettuati, il loro effetto benefico arriverebbe nel giro di poche ore, ma la loro durata sarebbe comunque limitata a qualche mese.

Anticorpi monoclonali - due provette con sangue

Il maggior punto a sfavore sarebbe il loro prezzo. Il trattamento con gli anticorpi monoclonali potrebbe anche costare fino a 2000 euro a dose. La copertura delle spese sarà però gestita con i fondi stanziati dal governo con il decreto Agosto 2020 (300 milioni disponibili per il 2021). La terapia con l’utilizzo degli anticorpi monoclonali contro il Covid-19, potrebbe ridurre il rischio di nuovi casi gravi in terapia intensiva. Come il vaccino ReiThera, attualmente anche in Italia si stanno sviluppando e producendo degli anticorpi monoclonali. Si tratta di quelli della fondazione Toscana Life Sciences (TLS) i quali, come annunciato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, dovrebbero già essere disponibili a partire da maggio. Se tutto dovesse andare per il meglio, grazie all’avanzamento del piano vaccini e con la nuova preziosa risorsa degli anticorpi monoclonali, l’Italia potrebbe sperare di rivedere già nei prossimi mesi un piccolo barlume di “normalità”.

Anticorpi monoclonali Covid-19: dopo l’AIFA c’è l’OK di Speranza ultima modifica: 2021-02-08T14:00:00+01:00 da Antonello Ciccarello

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