Il Castel dell’Ovo è uno dei simboli della città di Napoli. La maestosa struttura è tra le più celebri d’Italia. In molti sono però all’oscuro dell’intrigante leggenda che la caratterizza. Il mito vuole che vi sia celato l’uovo della sirena Partenope. Ciò sarebbe opera di Virgilio, che avrebbe ben nascosto il prezioso oggetto nei sotterranei del castello, un tempo noto come Castel Marino.

Tutto dipende da quell’uovo: la sorte del castello e dell’intera città di Napoli. Il mito vuole che la struttura sia ancora in piedi grazie alla presenza dell’oggetto celato da Virgilio. Come dimenticare il leggendario “pronto intervento” della Regina Giovanna, tramandato di generazione in generazione. La sovrana provvide a rassicurare i cittadini dopo il terremoto del 1370. Ingenti i danni subiti dalla città, con il popolo preoccupato per le sorti dell’uovo e, dunque, di tutti loro. La regina spiegò loro d’aver prontamente sostituito l’uovo, evitando qualunque sventura.

sotterrenei del castello
Castel dell’Ovo, Romitorio Basiliano – Napoli – Fonte: Richard Nevell – CC BY-SA 2.0

La leggenda di Castel dell’Ovo

Il mito racconta che nel mare di Napoli vi fossero delle sirene, esseri per metà donne e metà uccello. Tra loro anche la sirena Partenope. Costei, insieme con le sorelle Ligia e Leucosia, tentò di far naufragare Ulisse che, scaltro com’era, decise di farsi legare all’albero maestro della nave, così da resistere al loro canto.

Lo sconforto attanagliò le tre sirene, che si lasciarono andare alla deriva, con Partenope che rimase impigliata tra gli scogli di Megaride. Fu qui che perse la vita, non prima, però, di deporre un uovo. Questo venne raccolto da Virgilio, non solo poeta ma anche mago e taumaturgo. Ritenendolo incantato, lo nascose nei sotterranei di Castel Marino, ponendolo in una caraffa in vetro colma d’acqua, protetta da una gabbia in ferro, appesa a una trave in quercia. Ecco, dunque, il motivo del nuovo nome del castello. La leggenda narra della crucialità dell’uovo celato. Se fosse stato ritrovato o rotto, il castello sarebbe sprofondato in mare e la città di Napoli sarebbe stata colpita da una serie di sventure.

Castel dell'Ovo, vista dal mare - Napoli
Castel dell’Ovo, vista dal mare – Napoli – Fonte: Ra Boe – CC BY-SA 3.0 de

Cos’era l’uovo?

Volendo analizzare il termine uovo dal punto di vista esoterico, ci si riferisce all’elemento alchemico dell’Athanor. Si tratta di un piccolo contenitore in metallo o di un particolare vetro, usato per la lenta trasmutazione degli elementi primari in metallo prezioso, ovvero oro.

Si ha notizia della presenza di svariati monaci alchimisti sull’isolotto di Megaride, dove venivano effettuati esperimenti esoterici, così come avveniva nel segreto di svariati monasteri dell’epoca. La verità sull’uovo di Virgilio è però andata perduta. Gli studi alchemici del poeta vennero rubati dalla sua tomba da un medico inglese, nel corso dell’assedio di Ruggiero il Normanno.

Napoli - Castel dell'Ovo

Dettagli sul Castel dell’Ovo

Il Castel dell’Ovo, com’è noto oggi, vede il suo nome derivare dal latino Castrum Ovi. Si tratta del castello più antico della città di Napoli. Un luogo incantato, che spicca nello splendido panorama del golfo partenopeo. Si trova di fronte a via Partenope e alle sue spalle vi è un mare brillante illuminato dal sole. Un’area turistica tra le più importanti della città, con numerosi locali e ristoranti in quello che è noto come il Borgo Marinari, posto alla base dell’antica struttura.

Il castello sorge sull’isolotto di tufo di Megaride, un tempo nota come Megaris, unito alla terraferma da una sottile striscia di roccia. Una propaggine naturale del monte Echia. È qui che Parthenope venne fondata nell’ottavo secolo a.C., per mano umana.

Castel dell’Ovo, la leggenda dell’uovo di Virgilio ultima modifica: 2021-08-30T09:30:00+02:00 da Luca Incoronato

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