Il Castello di Torrechiara è un monumento ai sentimenti. Un gioiello sito a 18 km da Parma, la cui mole imponente si staglia sullo sfondo delle tipiche colline coltivate a vite. Una sorpresa a dir poco piacevole per chi decide di risalire l’antica valle del Prosciutto di Parma, giungendo a Langhirano.

Castello di Torrechiara
Castello di Torrechiara – Fonte: Gianni Pezzani – CC BY-SA 4.0

Questa creazione fonde generi differenti, offrendo un’ottima sintesi di stile medievale e rinascimentale. Quella che un tempo era una posizione strategica per avere controllo sul territorio circostante, è oggi incredibilmente suggestivamente. Un passaggio necessario all’interno del circuito dei Castelli del Ducato. Porte aperte tutto l’anno, dalle ore 9.00 alle 19.00, con un costo d’ingresso minimo, pari a 5.00 euro.

Il Castello di Torrechiara, la storia

La costruzione dell’imponente Castello di Torrechiara durò più di un decennio, dal 1448 al 1460. Un progetto voluto da Pier Maria Rossi, detto “Il Magnifico” (paragonato a Lorenzo de’ Medici). Si tratta, senza dubbio, di uno dei personaggi più interessanti del tempo, conte di Berceto e marchese di San Secondo.

Castello di Torrechiara - Corte d'onore
Castello di Torrechiara – Corte d’onore – Fonte: Andrea Parisi – CC BY-SA 3.0

Un valoroso condottiero che, al fianco delle proprie doti militaresche, poneva una grande passione per la cultura. Un fine umanista, amante di musica e poesia, così come di scienze matematiche, architettoniche e astrologiche. Non vi è certezza ma è probabilmente lui l’artefice del progetto della struttura. Un disegno sopraffino, con bastioni e cortine murarie che pare rivelino una proporzionalità paragonabile alle consonanze musicali. Volle erigere il castello per la sua amante Bianca Pellegrini d’Arluno. Un luogo dedicato all’amore, con la figura della donna che riempie volte e lunette della Camera d’Oro. Incorniciata per sempre dagli affreschi di Benedetto Bembo e altri artisti dal grande valore. Una struttura di assoluto pregio, nominato Monumento Nazionale nel 1911, rientrante nel patrimonio dello Stato dagli inizi del secolo scorso.

Gli interni

Addentrarsi all’interno del Castello di Torrechiara vuol dire lasciarsi ammaliare da un tripudio di sale affrescate. Non si può non citare, tra le tante, la Camera d’Oro. È di certo una delle più alte espressioni pittoriche del gotico internazionale in Italia. Un assoluto trionfo del sentimento tra Pier Maria e la sua Bianca. Viene raffigurato un viaggio immaginario della donna, pellegrina per amore che si cimenta in svariate visite attraverso i possedimenti della famiglia Rossi, che ne viene dunque esaltata. L’elemento più importante è il capolavoro di Benedetto Bembo, in grado di conquistare i visitatori con uno stile quasi cinematografico e volto al reale.

Castello di Torrechiara - Camera d'Oro
Castello di Torrechiara – Camera d’Oro – Fonte: Carlo Grifone – CC BY-SA 4.0

Di grande rilevanza anche gli affreschi “a grottesche” degli altri ambienti della struttura, realizzati da Cesare Baglione e collaboratori. Dal salone degli stemmi alla sala di Giove, dalla sala da caccia e pesca al fantastico salone degli Acrobati.

Il Castello di Torrechiara al cinema

Il maniero è stato scelto per tramutarsi in set cinematografico negli anni ’80. Una pellicola cult è stata in parte girata qui. Si tratta di “Ladyhawke” di Richard Donner, con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. Il film mostra il castello come residenza del crudele vescovo. Spazio però anche a splendide riprese dei due protagonisti, tra prati e colline circostanti. Un amore tormentato, quello di “Ladyhawke”, che si arricchisce grazie all’atmosfera della storica struttura. Questa è stata scelta anche da altri registi. Basti pensare a Bertolucci e “I Borgia” di Tom Fontana in epoca recente.

 Volta Camera d'Oro
Castello di Torrechiara – Volta Camera d’Oro – Fonte: Benedetto Bembo – Pubblico Dominio

Il borgo di Torrechiara

Oltre al castello, vi è da visitare anche l’omonimo borgo. Non mancano elementi da visitare, come la Badia di Santa Maria della Neve, un luogo sacro restaurato negli anni ’70. Al suo interno vi è un dipinto quattrocentesco, attribuito al pittore Francesco Tacconi, la “Madonna col trono col Bambino”. Da citare anche la Chiesa di San Lorenzo, passata dallo stile romanico al barocco nel XVIII secolo. Chi giunge qui, però, non può non lasciarsi andare a lunghi percorsi di trekking attraverso le colline tipiche e spettacolari. Svariati gli itinerari disponibili, tra le cittadine intorno e gli splendidi vigneti.

Il Castello di Torrechiara, una storia d’amore senza tempo ultima modifica: 2021-05-28T12:30:00+02:00 da Luca Incoronato

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