Bella, bellissima, uno sguardo disarmante, talentuosa, un volto conosciuto del piccolo schermo e non solo, parliamo ovviamente dell’attrice italiana Caterina Misasi. “Vivere”, “Don Matteo“, “Un medico in Famiglia”, e ancora “CentroVetrine”, “Che Dio ci aiuti”, solo alcuni dei format televisivi che hanno visto da protagonista Caterina Misasi. Caterina è un’attrice poliedrica e preparata, passa con disinvoltura dalla televisione al teatro, con importanti incursioni anche al Cinema. La sua tecnica recitativa raffinata, autentica, ha lanciato il suo volto in tutta Italia, con milioni di fan sparsi in tutto il nostro bel Paese. Con un pizzico di fortuna, abbiamo raggiunto telefonicamente Caterina, per una piacevole intervista in esclusiva per noi di italiani.it.
Grazie Caterina, per il tuo tempo, cosa significa per te fare l’attrice?
Partiamo subito con una domanda molto complessa. Per quanto mi riguarda, questo mestiere ha avuto un’evoluzione molto dinamica nel corso degli anni. Quando ho cominciato, quasi due decenni fa avevo un approccio più ingenuo e pieno di aspettative, vedevo il lavoro dell’attore come un modo per poter vivere ed esplorare vite diverse dalla mia. E magari vedere, il successo e la fama come traguardi. Oggi, che ho raggiunto molti degli obiettivi che mi ero preposta, e mi sono resa conto che il successo va e viene, il mio rapporto con il lavoro è cambiato. Trovo più stimolante cercare di affrontare dei ruoli che diano più un senso alla mia parte comunicativa che a quella dell’apparire.
Cosa significa per te il Teatro?
Negli ultimi due film per il Cinema che ho interpretato come protagonista (“ARBERIA”di Francesco Olivieri del 2019 e “MAGARI Resto” di Mario Parruccini, in questi giorni in programmazione nelle sale di tutta Italia), mi hanno dato la possibilità di dare vita a due personaggi molto diversi tra loro, ma entrambi con una storia da raccontare. Inoltre, ho riscoperto la magia e l’umanità del Teatro e sicuramente tutte queste evoluzioni nel mio lavoro mi hanno fatto capire che per me fare l’attrice significa comunicare e soprattutto raccontare.
Hai lavorato in diversi format, ricordi quello che ti ha fatto conoscere dagli italiani?
Ho avuto la fortuna di prendere parte alle più importanti produzioni televisive italiane (come ad esempio “Un medico in famiglia), ma ho avuto anche il privilegio di poter lavorare in importanti film per la televisione diretti da autori come Enzo Monteleone e Riccardo Donna.
Quali sono le emozioni che si provano nell’essere un personaggio pubblico?
Molti pensano che essere un personaggio conosciuto sia sempre un vantaggio. Sicuramente è molto piacevole ricevere complimenti e apprezzamenti da persone che seguono il tuo lavoro, ma questo ha anche il rovescio della medaglia. Si perde un poco di privacy e si acquisisce una responsabilità comunicativa importante.
Nuovi progetti in cantiere per te Caterina?
Di progetti in cantiere ne ho sempre molti. Cerco di spaziare tra le varie sfaccettature di questo mestiere. Non da ultime l’insegnamento, nel quale ho scoperto di trovarmi molto a mio agio, dandomi risultati molto soddisfacenti.
Il tuo Ciak più bello?
Di momenti indimenticabili nel mio mestiere ne ho avuto molti. Se devo pensare al Ciak più importante posso dire che è stato il primo della mia carriera (sorride ndr).
Vuoi fare un saluto per tutti i lettori di italiani.it?
Mi fa piacere salutare tutti i lettori di italiani.it e augurare a tutti di essere felice. Grazie ancora Omar, ci vediamo al Cinema.