Pandemia Coronavirus: la curva dei contagi oggi in Italia registra un’ulteriore crescita. Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese hanno contratto il virus altre 34.505 persone, per un totale di 472.348 contagiati dallo scoppio della pandemia. I nuovi decessi sono 445 ed è in aumento anche il numero delle terapie intensive (+99) e dei ricoveri ordinari (+1140). I guariti sono 4961.

La curva dei contagi monitorata dagli esperti

“Le regioni che sono state destinate all’area arancione o rossa resteranno tali aree per almeno 14 giorni. Le regioni in area gialla potrebbero invece cambiare la loro collocazione in base all’andamento dei contagi. Tuttavia il meccanismo non è rigido: si potrebbero creare delle zone rosse anche nelle regioni a rischio moderato. Viceversa si potrebbero creare delle aree con misure meno severe anche nelle regioni in lockdown”.

regioni a rischio italia e la curva contagi

Queste le considerazion di Giovanni Rezza del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute. “Non ci sono aree indenni rispetto a febbraio marzo – ha sottolineato Rezza – adesso i casi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ciò vuol dire che tutto il Paese adesso è colpito dalla pandemia”.

Non intasare le corsie degli ospedali

“Diminuire l’afflusso ai Pronto soccorso e alle strutture ospedaliere è in questo momento – ha sottolineato Rezza – assolutamente una priorità. Perchè se è vero che la mortalità tende ad essere più bassa, quando aumentano i casi cresce il numero dei decessi dopo un po’ di tempo. Con una patologia che nella maggioranza dei casi ha pochi sintomi bisogna ridurre il rischio di ingolfare le strutture ospedaliere”. 

ospedale da campo di bergamo con medici

Il direttore del dipartimento ministeriale ha anche ribadito che  “è possibile che anche all’interno di regioni non rosse ci possano essere chiusure di alcune aree dove si possono sviluppare focolai importanti. L’ applicazioni di zone rosse in parti piccole del territorio regionale e’ un meccanismo del tutto praticabile. Non credo- insiste Rezza – proprio che questo Dpcm impedisca di farlo, anzi!”.

Misure di contenimento per la curva dei contagi

“Dopo aver avuto una fase di transizione, ci troviamo in una fase che tecnicamente definiamo di escalation e quindi in parte dobbiamo usare misure di contenimento e in parte misure di mitigazione“. Lo ha puntualizzato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. L’esperto ha relazionato alla commissione Affari Sociali della Camera, su prevenzione e risposta al Covid-19.

virus e la curva dei contagi

Brusaferro ha rimarcato che “A differenza della prima ondata, il virus circola in tutte le regioni. Abbiamo situazioni con circolazione contenuta e altre con valori particolarmente elevati. Uno dei dati importanti è la percentuale della positività al tampone: quando supera il 4 per cento è un indicatore di una forte circolazione, e in tutte le regioni del nostro Paese c’è questa caratteristica”.

Priorità ai pazienti Covid

Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione, lo stesso vale per le terapie intensive”. Queste sempre le considerazioni di Brusaferro che evidenzia: “Rispetto all’occupazione dei posti-letto in degenza ordinaria di aria medica, alcune regioni hanno superato il cut-off. Altre ancora no ma sono vicine. Il significato dei cut-off, ovvero dei valori soglia definiti dal ministero della Salute, è che se abbiamo il 40 per cento di occupazione dei letti di area medica per patologie Covid vuol dire che dobbiamo riprogrammare le attività sanitarie dilazionabili per altre patologie. Ciò, in modo da trovare posto e dare priorità ai pazienti con Sars-cov-2“. 

Covid, la curva dei contagi sale ma si spera negli effetti del lockdown ultima modifica: 2020-11-05T17:58:31+01:00 da Redazione

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