Dimmi chi era”, storia di 12 campioni la cui carriera è stata stroncata da eventi tragici o dalla malattia. Un omaggio a dei grandi personaggi che hanno lasciato un segno in diverse discipline dello sport agonistico. “Dimmi chi era” è il libro di Francesco Ceniti, giornalista della Gazzetta dello sport, presentato a Conflenti (Catanzaro) in un’iniziativa promossa dalla Fondazione Italiani.it e dall’Asd Conflenti 2018.

la gente presente alla presentazione del volume

Ceniti, nato a Roma e cresciuto in Calabria, ha pubblicato per i tipi di Laruffa anche il romanzo “I cassetti perduti” e il reportage “Un carcere nel pallone” che si è classificato al terzo posto al premio Bancarella 2009.

Dimmi chi era, un grande evento fra i monti della Calabria

La presentazione del libro “Dimmi chi era” si è tenuta a Conflenti, piccolo comune montano nel cuore della Calabria. L’incontro pubblico ha animato il sagrato della Basilica minore pontificia dedicata alla Madonna della Quercia di Visora.

dimmi chi era - la presentazione del libro a conflenti
Un momento della presentazione del volume “Dimmi chi era”

Ad introdurre il dibattito è stata Paola Stranges, presidente della Fondazione Italiani.it ideatrice ed organizzatrice dell’evento in collaborazione con l’Asd Conflenti che promuove l’attività sportiva fra i giovani conflentesi. A dialogare con Ceniti, Carlo Talarico giornalista del Corriere dello sport, e Giovanni Putaro giornalista di Ok tennis. Nel corso dell’incontro è intervenuto telefonicamente anche Giampiero Galeazzi, storico cronista della Rai, che ha firmato la prefazione del libro.

“Dimmi chi era”, dagli allori all’oblìo per colpa di un tragico destino

Il campione è uno come noi che colleziona successi ma a cui capita anche di cadere, di avere momenti difficili. Le difficoltà non vanno taciute perché ti fanno comprendere meglio l’umanità del vero sportivo che, dopo i grandi successi, lotta magari con una terribile malattia.

dimmi chi era - il libro dimmi chi era
Il libro “Dimmi chi era” scritto da Francesco Ceniti

E poi ci sono i casi di grandi campioni scomparsi prematuramente dopo una carriera brillante e costellata di ambiti traguardi. Sono figure eccezionali che, per un tragico destino, hanno concluso troppo presto la parabola della loro esistenza.

Un esempio per le giovani generazioni

Sono campioni che rischiano di essere dimenticati per sempre e che invece devono essere ancora apprezzati e stimati soprattutto dalle giovani generazioni”. Questo, in sintesi, il pensiero di Francesco Ceniti, autore del volume che è un tributo a grandi professionisti ( alcuni in vita, altri no) che hanno fatto grande lo sport italiano.

Il contributo di Giampiero Galeazzi

Giampiero Galeazzi, grande giornalista della Rai che da giovane era anche uno sportivo, è intervenuto telefonicamente al dibattito di Conflenti. La sua voce potente ha emozionato i numerosi presenti sul sagrato che lo hanno salutato con numerosi applausi. Galeazzi ha ricordato un po’ la sua lunga carriera di cronista sportivo che passava dal calcio al canottaggio al tennis con splendida disinvoltura.

dimmi chi era - ceniti parla del suo libro
Carlo Talarico, Francesco Ceniti, Paola Stranges e Giovanni Putaro

Il noto giornalista ha anche avanzato una intrigante proposta e cioè di scrivere un libro sulle dieci signore dello sport italiano. Le dieci campionesse che, con le loro performance e i primati conquistati, costituiscono una vera e propria pietra miliare per l’agonismo sportivo femminile italiano.

La Fondazione Italiani.it

L’evento di Conflenti è stato fortemente voluto dalla Fondazione Italiani.it che è ‘figlia’ del grande network www.italiani.it, la rete degli italiani nel mondo. “La mission della Fondazione – spiega la presidente Paola Stranges – prosegue e rafforza la finalità che il network ha ormai da molti anni e cioè valorizzare e promuovere le eccellenze italiane. Storia, arte, cultura, tradizioni, buona cucina, e tanto altro ancora.

dimmi chi era - un momento della presentazione del libro
Il libro è stato presentato sul sagrato della basilica dedicata alla Madonna di Visora

Questi gli ambiti che www.italiani.it e la Fondazione che porta lo stesso nome vogliono far conoscere agli italiani che abitano nel Belpaese e a tutti i connazionali sparsi da un capo all’altro del pianeta. Si opera nei territori – sottolinea ancora la presidente della Fondazione – per evidenziare il buono e il bello che ancora c’è e che spesso non viene sufficientemente attenzionato. Si parte dal locale per superare poi anche i confini nazionali con l’obiettivo di presentare il mondo dell’eccellenza made in Italy all’universo globalizzato della rete”.  

Dimmi chi era, storia di 12 campioni da non dimenticare ultima modifica: 2019-08-20T00:11:16+02:00 da Maria Scaramuzzino

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