Il lockdown ci ha fatto riscoprire la vita sotto prospettive nuove. Ci ha aiutato a cogliere il valore letterale dello ‘stare’ tra le mura di case. Ci ha spinto con forza verso ciò che ci fa stare bene, e a esprimere al meglio la nostra creatività per ottenerlo in condizioni di urgenza e limitazione. Ed è proprio sulla creatività domestica che Dolce & Gabbana hanno voluto puntare per promuovere il loro nuovo progetto di solidarietà: #DGFATTOINCASA.
L’idea nasce dalla voglia di riscoprire la magia del fatto a mano all’interno delle proprie case, dove calore e condivisione sono materia stessa della creazione. Lo spirito a cui gli stilisti rimandano dichiaratamente è quello della casa bottega di un tempo. Il progetto, avviato dal 6 Maggio sui canali social Dolce&Gabbana, mira alla creazione di un piccolo laboratorio digitale. Un canale di appuntamenti virtuali, workshop dedicati all’arte e all’artigianato e tutorial per insegnare e fare apprezzare la bellezza della creazione manuale. E non è un caso che il fatto a mano sia anche il denominatore comune della collezione Dolce e Gabbana Autunno/Inverno 2020.
“Il progetto prende vita dall’idea della “casa bottega” di un tempo: siamo romantici, forse un po’ nostalgici – raccontano i due stilisti –. Volevamo ricreare la magia del fatto a mano unendola al calore della famiglia: l’ambizione è portare nelle case di tutti la bellezza del saper fare e la poesia dell’artigianalità, oltre che il calore di una famiglia davvero allargata. Sicuramente in queste settimane abbiamo scoperto o riscoperto il piacere della condivisione, del fare le cose insieme, magari con l’aiuto della tecnologia.”
Il progetto esprime al meglio anche l’impegno sociale marchio. #DGFATTOINCASA nasce prima di tutto per supportare il progetto Amore per la ricerca scientifica promosso da Humanitas University, impegnata con il team di ricercatori diretto dal professor Alberto Mantovani nella sperimentazione di un vaccino per Covid-19.
“In questo periodo delicato abbiamo subito pensato che la nostra creatività poteva essere messa al servizio di un progetto diverso, il più condiviso possibile – ci tengono a precisare Dolce e Gabbana –. Un progetto che fosse in sintonia con lo spirito di questo tempo. Non solo: che servisse a noi, alle persone che si vorranno sentire coinvolte e, forse ancora più importante, alla ricerca.”
L’ iniziativa è stata accolta da Intesa Sanpaolo che ha messo a disposizione la sua piattaforma di crowfunding, Forfunding.it, che da tempo sostiene le organizzazioni non governative e le associazioni non profit nelle raccolte fondi umanitarie. Intesa Sanpaolo non tratterrà commissioni. Ogni euro sarà integralmente versato al progetto. A oggi sono stati raccolti circa quasi 290mila euro. 250mila sono stati donati dagli stilisti come base di partenza, significa che in sei giorni il pubblico ha già donato intorno ai 40mila euro. L’iniziativa scade in 81 giorni e ha l’ambizioso traguardo di raggiungere quota 1.000.000.
Denaro che in qualsiasi misura sarà comunque una benedizione per il team del professor Mantovani che anche il direttore scientifico di Humanitas e che si dichiara grato e più che ottimista per il futuro:
“Humanitas continua la sua battaglia al Covid-19, e grazie a questa collaborazione con Dolce&Gabbana si potranno estendere i campi di ricerca e le collaborazioni. Al momento conosciamo molto poco le risposte immunitarie nei confronti del Coronavirus SARS-CoV-2 che causa Covid-19: non sappiamo, ad esempio, se gli anticorpi siano protettivi né quanto duri la memoria immunologica. E non sappiamo con certezza se la nostra prima linea di difesa (l’immunità innata e che da sola gestisce ed elimina più del 90% dei virus e batteri che incontriamo) funzioni e possa essere attivata anche nei confronti del Coronavirus. Su questo, e in particolare sulle cellule dell’immunità innata e sul ruolo di alcune sue molecole, antenati funzionali degli anticorpi, si concentra una sfida della ricerca raccolta da Humanitas per affrontare Covid19, grazie al sostegno di Dolce&Gabbana: approfondire le nostre conoscenze in quest’ambito può aprire le porte ad interventi diagnostici, ad esempio biomarcatori di gravità di malattia, e terapeutici, contribuendo alla risoluzione di un problema globale.”
Al momento i contenuti caricati a hashtag DGFATTOINCASA sono tre. Una lezione di punto croce tenuta da una prototipatrice D&G che insegna a confezionare ai ferri una “babbuccia della nonna”, una sessione di sartoria di un giovane collaboratore della casa di moda, Andrea, cresciuto tra nonna che lavorava le tombole dei fili e nonno che indossava sempre un completo, e infine una gustosissima guest performance di Tiziano Ferro che canta Parlami d’amore Marilù (colonna sonora degli spot D&G). Attendiamo con curiosità. E nel frattempo doniamo.
Foto in evidenza di Kelly Sikkema su Unsplash