Tra i tanti dubbi, le perplessità, le paure e la “follia” di questo periodo, una cosa è sicura: entreremo nella storia! Sta a noi decidere come verremo ricordati, come verrà ricordata l’Italia.

Un momento storico

Stiamo vivendo un momento che nessuno di noi si aspettava. Una nazione ai “domiciliari”, per un virus nuovo arrivato da lontano, ma che in un modo o nell’altro ha rivoluzionato e rivoluzionerà la vita di tutti. Sembra una serie TV o un videogioco, invece è l’incredibile realtà che stiamo vivendo. Si spera che questo sia un momento unico nelle nostre vite, e che nessuno di noi dovrà riaffrontare un periodo simile. Il Covid-19 non è certamente la prima pandemia esplosa nel dopo-guerra ma è sicuramente quella che ha colpito più parti del mondo, data la globalizzazione dei giorni nostri. Per fortuna, si conta che nel futuro il rischio di pandemia sia sempre inferiore, grazie ai passi avanti della tecnologia e soprattutto, allo sviluppo di molte aree, che porti un miglioramento dell’igiene in certe aree del globo.

Entreremo nella storia

Nei decenni a venire tutti ricorderanno e parleranno di quel famoso 2020, dove la vita come la conoscevamo fu interrotta. Tutti parleranno di come hanno passato la quarantena, magari esagerando nei racconti ai figli e nipoti. Ma quello che veramente resterà nella storia sarà altro. L’Italia verrà giudicata (adesso e in futuro) in base a come si sarà difesa da questo attacco invisibile. I numeri saranno arbitri: il numero dei contagiati, i danni all’economia, il numero delle vittime. E allora dobbiamo fare di tutto, per far si che questi numeri siano minimizzati il più possibile. In futuro le persone dovranno dire “Ma ti ricordi come ha reagito l’Italia!”

Siamo sulla buona strada

C’è da dire che l’Italia non sta affatto sfigurando davanti ad un nemico tanto subdolo quanto potente. Siamo stati il primo Paese europeo colpito gravemente, e mentre il mondo ci sbeffeggiava, l’OMS e gli altri organi di competenza ci lodavano. Mentre sto scrivendo questo articolo l’Italia sta registrando sempre meno contagi, avvicinandosi a passi da gigante verso la fine del tunnel. Cosa che in molti paesi europei, purtroppo, sembra ancora lontana. E allora continuiamo così, perché stiamo dimostrando a tutti come si affronta questo problema. La solidarietà, i sacrifici, l’umiltà e l’unità di un popolo combattente. Dove a una chiamata della protezione civile per 300 infermieri volontari hanno risposto in 8000. Un Paese dove i dottori hanno camici firmati Armani e i respiratori sono prodotti dalla Ferrari. Un Paese che dopo un normale sgomento iniziale ha collaborato, incitando, sostenendo ed aiutando il prossimo.

Il rinascimento

“Non c’è notte tanto lunga da non permettere al Sole di risorgere il giorno dopo.” E sarà proprio così. D’altronde è già successo, dopo il medioevo, il Rinascimento dell’Italia. Dopo aver toccato il fondo l’Italia risalirà. Tornerà la gente al bar, ai ristoranti, ai negozi. Questo virus potrebbe essere stato un crocevia per l’Italia, una scossa tanto forte quanto necessaria per uscire da un’indolenza generale che durava da anni. Possiamo ripartire, e facciamolo comprando italiano, mangiando italiano, e viaggiando in Italia. Aiutiamo le aziende nostrane, non per conservatorismo o per ripicca contro un’UE forse poco d’aiuto. Aiutiamo le nostre aziende per solidarietà tra italiani, per sfruttare un momento unico e per uscire da una crisi che non è iniziata a marzo 2020, ma tanti, troppi anni fa.

Forza, continuiamo a rispettare le regole e a dimostrare questo grande spirito di solidarietà. Facciamo in modo che il 2020 sia ricordato, si per il Coronavirus, ma anche per un nuovo Rinascimento in Italia. Entreremo nella storia, orgogliosamente.

Entreremo nella storia, facciamolo nel modo giusto ultima modifica: 2020-04-20T13:40:51+02:00 da Emanuele Ferlaino

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