Il bilancio purtroppo cresce di ora in ora: una fortissima esplosione ieri pomeriggio si è verificata al porto di Beirut in Libano. Oltre 100 i morti e 4000 i feriti. Tra i feriti anche un militare italiano. L’esplosione a Beirut è stata di una potenza inimmaginabile. E lo testimoniano i tantissimi video, nel giro di poche diffusi sui social. Immagini forti, di fumo e incendio ovunque. La potenza sarebbe stata così elevata da essere udita fino a Cipro, a distanza di 200 chilometri.

momento dell'Esplosione a Beirut

Panico e devastazione per l’esplosione a Beirut, si cercano le cause

La deflagrazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri nel porto della città. Le indagini avviate da subito stanno cercando di risalire alle possibili cause. E soprattutto si indaga su un possibile attentato. Per il momento la pista più accreditata sarebbe quella di un incendio all’interno di un deposito nel porto di Beirut. Sul sito vi erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave.

L’italiano ferito nell’esplosione a Beirut è un militare dell’Unifil

Dalle prime ricognizioni da parte del governo è emerso che c’è anche un italiano tra i feriti. Si tratta di un militare, lievemente ferito al braccio. Infatti a essere danneggiato dall’onda d’urto, come confermano dal ministero della Difesa, sarebbe lo stabile dove si trovavano i dodici militari italiani. I militari trasferiti in un’altra base. Inoltre una delle navi Unifil della Task Force marittima che era attraccata nel porto è stata danneggiata. I feriti a bordo trasferiti poi negli ospedali.

Esplosione a Beirut vista dal mare

Un invito a lasciare la città dopo l’esplosione

E mentre continuano le ricerche dei tantissimi dispersi rimasti sotto le macerie dei palazzi vicini al porto, la macchina dei soccorsi è operativa. Migliaia di feriti ricoverati negli ospedali, e molti di loro hanno riportato gravi lesioni. Ai media locali il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha lanciato un appello consigliando di lasciare la città. Infatti i materiali pericolosi che si sono sprigionati nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere degli effetti nocivi a lungo termine e mortali.

La catena di aiuti internazionali, coinvolta anche l’Italia

La devastante esplosione a Beirut ha distrutto interi quartieri. Abitazioni danneggiate, automobili distrutte. Danni anche all’aeroporto internazionale Rafic Hariri, nonostante sia distante alcuni chilometri. E si è attivata la rete internazionale di aiuti. Il premier libanese Hassan Diab ha chiesto aiuti per il Libano. “Lancio un appello urgente – ha detto – a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde”, ha detto il premier.

Esplosione a Beirut con fumo tossico

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha chiarito che l’Italia farà “tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali”. A fargli eco il  ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “L’Italia è vicina agli amici libanesi in questo momento tragico – ha scritto sui social la Farnesina -. I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, a cui esprimiamo il nostro profondo cordoglio, e alle persone ferite, a cui auguriamo una pronta guarigione”. Aiuti umanitari e medici anche da Israele. Assistenza sanitaria e aiuti anche da Francia, Turchia, Stati Uniti.

Esplosione a Beirut, tra i feriti anche un militare italiano ultima modifica: 2020-08-05T11:12:01+02:00 da Federica Puglisi

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