Il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, ha parlato a La Repubblica del nuovo progetto per la periferia cittadina. Nuove sedi universitarie all’orizzonte, che andranno a cambiare l’aspetto e la reputazione di determinate zone, legate nell’immaginario generale al mondo criminale, che offusca da tempo immemore il lato onesto e comune della popolazione locale.
Università a Scampia
Il rettore Matteo Lorito spiega come si tratti di un segnale decisamente importante: “Il nome di Scampia sarà legato alla Federico II e non più a Gomorra. Si può cambiare la reputazione di un quartiere e imprimere una svolta positiva a un territorio tutto”.
Il conto alla rovescia è già iniziato, con il progetto che va definendosi. L’obiettivo è quello di aprire una sede dedicata al corso di laurea in professioni sanitarie nell’area della ex Vela H di Scampia. Il sindaco Gaetano Manfredi, predecessore di Lorito come rettore, ha spiegato come il Comune conti di consegnare l’immobile a settembre 2022. Giusto in tempo per l’avvio di un nuovo anno accademico. Un punto di partenza, si spera, che potrebbe aprire le porte a una diffusione universitaria su tutto il territorio della periferia. Si inizia già a ipotizzare la Federico II approdare in quartieri decentrati come Ponticelli e Bagnoli, dopo l’ottimo risultato ottenuto a San Giovanni a Teduccio.
Il rettore Lorito ha spiegato come servirà appena un mese dalla consegna dell’immobile per dare il via alle lezioni. Se tutto dovesse essere rispettato, il trasferimento potrebbe concretizzarsi già a ottobre 2022. Potrebbe esserci spazio per 1500 persone nell’Università di Scampia. Uno sguardo rivolto anche alle esigenze della popolazione locale, con almeno dieci ambulatori che apriranno le porte: nutrizione, diabetologia, psicologia, diagnostica e altri.
