Nella provincia veneta di Treviso, Follina è parte dei Borghi più belli d’Italia. È un piccolo polo turistico dell’Alta Marca che, poco lontano da Valdobbiadene, è compreso nella DOCG delle Colline del Prosecco.

Follina, la storia

Quella di Follina è una storia antichissima, cominciata 120mila anni fa. La via Claudia Augusta Altinate testimonia la presenza romana, precedente l’insediamento dei monaci cistercensi. Sono stati loro ad introdurre l’arte laniera della Val Mareno, e a costuire l’abbazia attorno a cui oggi sorge il borgo. L’abbazia di Follina, un tempo, era chiamata “Santa Maria della Fulina in Sanavalle“, richiamando proprio la follatura dei panni lana che qui si diffuse grazie alla presenza dei pascoli e dei corsi d’acqua. In realtà, prima ancora dei monaci cistercensi, nel villaggio ci furono i benedettini. I cistercensi vi rimasero dal 1146 al 1448, facendo dell’abbazia un punto di riferimento per l’intero ordine. Oltre che un florido centro, che bonificò l’area tra Piave e Livenza e costruì mulini per le macine e i lanifici.

Follina - Antica foresteria del monastero detto anche "chiostrino dell'Abate"
Antica foresteria del monastero, detto anche “chiostrino dell’Abate” (credit Amidavegre – CC BY-SA 3.0)

Sul finire dell’Ottocento, l’industria tessile di Follina entrò in crisi fino a che anche l’ultimo lanificio chiuse. Seguirono le due guerre, fino alla ricostruzione e all’epoca moderna. Oggi, a Follina, i turisti vengono per visitare la sua abbazia. Organizzano una tappa qui, durante i loro giri tra le cantine della Valdobbiadine. La zona vinicola della Marca Trevigiana comprende infatti 15 comuni della donimazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (Città Europea del Vino nel 2016) e, anche a Follina, si organizzano eventi e degustazioni. Impossibile tornare a casa senza un buon prosecco di Valdobbiadine come ricordo!

Cosa vedere

La principale attrazione di Follina è, per l’appunto, la sua abbazia. Il suo Chiostro, finito nel 1268, custodisce un crocifisso barocco e un affresco cinquecentesco di Francesco da Milano. Iniziò qui la follatura, che si estese poi dalla lana ai tessuti più raffinati: palazzo Barberis, costruito ai piedi dell’abbazia, fu voluto dal bresciano Francesco Fadda che fece la sua fortuna proprio grazie ai tessuti. Tra le costruzioni del borgo che meritano una visita, dunque, ci sono proprio i lanifici. L’ottocentesco Lanificio Andretta fu trasformato poi nel Collegio San Giuseppe e, oggi, ospita il Comune. Il Lanificio Paoletti è l’unico rimasto in attività, ed è oggi apprezzato dall’industria della moda mondiale.

Follina - vista dall'alto
Vista dall’alto – foto tratta dalla pagina Facebook del Comune di Follina

Paese della lana e della seta, Follina organizza spesso eventi a tema. Sebbene l’evento per eccellenza sia la secolare Sagra di Pentecoste, con i chioschetti che cucinano la trota cucinata in decine di modi. Il piatto tipico, per la verità, è però lo spiedo di carne. Dopo un primo a base d’erbette di campo, la carne allo spiedo accompagnata da un contorno di funghi è un vero must.

Foto in evidenza tratta da Flickr (credit Maureen Barlin)

Follina, il “borgo della lana” sorto attorno l’abbazia ultima modifica: 2021-08-02T15:30:00+02:00 da Laura Alberti

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