Francesco De Gregori, autore-poeta di testi tra i più suggestivi, è riuscito ad incarnare magistralmente lo spirito della canzone d’autore italiana. Fine intellettuale e amante della musica popolare, si è sempre lasciato ispirare dalla produzione poetica europea del Novecento. Le sue canzoni costellate di costrutti, ricchissime di metafore e quella voce nasale, ci fanno sognare da più di quarant’anni. Un piccolo omaggio a Francesco De Gregori, nato il 4 aprile del 1951.
Francesco De Gregori, gli esordi
Figlio di un bibliotecario e di un’insegnante di lettere, De Gregori nasce a Roma e trascorre la sua adolescenza a Pescara. Ritorna nella capitale alla fine degli anni Sessanta e frequenta il Liceo classico Virgilio. In questi anni impara a suonare la chitarra e a comporre canzoni. A diciotto anni, spinto dal fratello Luigi (cantante country e bibliotecario come il padre), si esibisce al Folkstudio di Giancarlo Cesaroni. Francesco De Gregori propone traduzioni delle canzoni di artisti del calibro di Bob Dylan e condivide il palco con gli artisti che contribuiranno alla formazione della “Scuola Romana”. Poco più che ventenne scrive Theorius Campus, il suo primo album in collaborazione con Antonello Venditti, ma il disco risulta acerbo e non convince i discografici.
…ma tutto questo Alice non lo sa
Nel 1973 esce Alice non lo sa per l’etichetta Rca, il nome comincia a girare tra i giovani, ma è solo nel 1975 che avviene la svolta. Dopo l’album omonimo del ’74, esattamente un anno dopo, viene pubblicato Rimmel; pietra miliare e capolavoro indiscusso della canzone italiana. Rimmel possiede un fascino senza tempo, arrangiamenti curati e storie che affondano le radici nel folk americano.
Nel 1976 è la volta di Bufalo Bill, il disco più completo della sua produzione. Poetico, ispirato e rivoluzionario. Nel ’78 è la volta di De Gregori, album in cui anche le canzoni contro la guerra (Generale, prima traccia) hanno un sapore favolistico. L’anno successivo, il tour epocale di Banana Republic insieme all’amico Lucio Dalla, confermerà un successo straordinario e una vetta irripetibile per la scena musicale italiana. Dopo il tour segue l’uscita di Viva l’Italia e nel 1982 tocca a Titanic. Gli anni di piombo lasciano spazio al boom degli anni ’80 e in questo disco il cantautore romano si rinnova. L’immagine del Titanic è un pretesto, una metafora che adopera per criticare l’illusoria prospettiva del progresso.
“Un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà”
Nel 1983 esce il Qdisc La donna cannone. La prima canzone dell’album, omonima, è una poesia che non ci stancheremo mai di ascoltare. Nel 1985 pubblica Scacchi e Tarocchi prodotto da Ivano Fossati, nel 1987 Terra di nessuno e due anni dopo Miramare 19.4.89. Sono gli anni di un’incessante attività live, gli anni degli album dal vivo, ma anche di quelli in studio come Canzoni d’amore del 1992 e Prendere e lasciare, 1996. Fino ad oggi ha pubblicato quarantanove album, tra cui ventidue in studio, quindici dal vivo, dodici raccolte e un Qdisc. Ha ricevuto il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con ben sei Targhe e un premio Le parole della musica.
È stato grande amico di Lucio Dalla, condividendo più volte lo stesso palco e collaborando reciprocamente alla stesura delle canzoni. Si è cimentato nella conduzione di programmi radiofonici, si è improvvisato giornalista per l’Unità e per la rivista Satisfaction. Ha preso parte come attore al primo film di Franco Battiato, Perdutoamor del 2003. Possiede una piccola azienda nella splendida località di Sant’Angelo di Spello, in provincia di Perugia che viene gestita dalla moglie Alessandra Gobbi e produce un olio etichettato “le Palombe”. Francesco De Gregori, buon compleanno!