Vi racconteremo la storia di un uomo che, giornalmente, racconta Napoli dall’altro capo del Mondo. “Napoli sta’ ca”, è infatti il nome della sua pizzeria collocata a Tokyo, uno dei locali di ristorazione più famoso della metropoli. Questa è al storia di Giuseppe Errichiello, padrone di due pizzerie nella capitale giapponese, grazie alle quali ha ottenuto un riconoscimento da Gambero Rosso.

Giuseppe Errichiello, un pizzaiolo a Tokyo

Ebbe più o meno vent’anni quando decise di partire per realizzare il suo sogno culinario. La cultura nipponica lo investì totalmente cogliendolo impreparato sotto diversi aspetti sociali. I manga, i cartoni, il supremo senso civico, la filosofia orientale blasonata all’interno dei templi buddisti. Giuseppe non ha dovuto ricominciare da capo soltanto sotto il profilo professionale, essendo la gavetta, per i giapponesi, fondamentale per un adeguato inserimento nel mondo del lavoro; ma ha dovuto ricostituire interamente il suo approccio comunicativo e relazione con il prossimo, al fine di rispondere adeguatamente ai ritmi di una società ordinata e frenetica.

Ci volle del tempo, prima che Giuseppe, avendo acquisito conoscenze necessarie per cominciare a progettare imprenditorialmente, potesse pensare l’affermazione delle sue doti culinarie. Acquisendo l’attività presso cui lavorava, giocando al rialzo, ha così aperto la sua pizzeria italiana; questa mossa gli permetterà di dar vita ad un’attività commerciale riconosciuta presso l’intera metropoli. “Napoli sta’ ca” non è soltanto un’attestazione commerciale utile ad attirare clientela; il nome rispecchia l’ambiente circostante dell’attività pensata da Giuseppe. Le pareti dipinte dei colori napoletani: l’azzurro; gli ingredienti fondamentali (olio, farina, pomodoro e mozzarella) prettamente italiani. Questo grazie ad una collaborazione instaurata con una ditta export che del luogo, al quale attingono anche altri pizzaioli.

La devozione verso Salvatore Cuomo

Un altro dato, degno di citazione, è la specialità elencata nel suo menù: la Pizza Don Salvo.

Oltre alla forma ortogonale inusuale, metà calzone, metà margherita; la scelta dell’etimo è frutto di devozione verso Salvatore Cuomo: lo chef italiano più rinomato nella penisola nipponica. Entrambe condividono la stessa provenienza etnica; napoletano di nascita, possiede una catena di ristorazione proprio in Giappone. Ma non finisce qui. A lui, infatti, sono attribuite parecchie pubblicazioni di ricette che nel luogo  vanno a ruba. Se non altro, è stato anche uno dei primi ad aver colto la passione per la cucina italiana nel cuore dei giapponesi. Motivo per il quale, tra i pizzaioli nipponici, è quasi una strategia di marketing l’affermare di aver appreso l’arte dell’impasto direttamente nel Napoletano. Ma è chiaro: anche se Roma è stata costruita in sette giorni; non si diventa pizzaioli napoletani in un mese. E questa è senz’altro la ragione che ha permesso a Giuseppe di emergere fra la innumerevole concorrenza locale.

Non è fra i progetti a breve termine di Giuseppe Errichiello, quello di rimpatriare presso la sua terra natia. Sono ancora molti gli obiettivi da portare a termine; tra i quali, quello di aprire un ulteriore pizzeria a Tokyo che gli permetta di ricevere la stella Michelin. Allorché questo troverà verifica, forse Napoli potrà accoglierlo e lasciare che Giuseppe Racconti, quale possa mai essere la storia di un Napoletano tornato dal Giappone.

Giuseppe Errichiello: un pizzaiolo napoletano a Tokyo ultima modifica: 2016-12-23T09:22:21+01:00 da Carlo Festa

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