Grimaldi è un caratteristico borgo calabrese, ubicato nella provincia di Cosenza. Ricco di cultura e tradizioni, è senza dubbio uno dei comuni più interessanti della Valle del Savuto, il territorio a cui appartiene. Il suo centro storico, che si stende lungo un’area denominata “Chiata” è un vero scrigno di bellezza. In esso si ergono i palazzi signorili e le chiese, che hanno da sempre rappresentato il valore aggiunto di questo paese. Tutte restaurate negli ultimi decenni, sono dei piccoli capolavori d’architettura, ricche di decori e opere d’arte.
Un po’ di storia
Di Grimaldi e del suo territorio non si hanno notizie certe fino al IX secolo d.C. Si è scritto che i grimaldesi discendessero dagli Etruschi, dai Greci o dai Cartaginesi e che le origini del paese fossero persino da individuare nell’antica Pandosia. Altri non hanno voluto escludere che siano stati i Longobardi a dare vita a Grimaldi quando, provenendo dalle terre beneventane appena conquistate, si spinsero a sud. È sicuro comunque che il nome debba rimandare a Grimoaldo I (Grimoaldus), duca di Benevento e Re dei Longobardi (Cividale del Friuli, 600 circa – Pavia, 671 d.C.). Distrutto dal terremoto del 27 marzo 1638, sabato delle Palme, il primo Grimaldi (che sorgeva sulla Rupe), fu ricostruito a 800 metri circa dalle rovine dell’antico abitato.
Una croce nella “Chiata”
Grimaldi fu ricostruito nella “Chiata”. Qui si insediarono i sopravvissuti al sisma del 1638 e vi edificarono il nuovo nucleo abitativo. La ricostruzione avvenne intorno alla “chiesa” di Santo Stefano, che dopo il 1641 fu intitolata all’Immacolata Concezione, e intorno alla chiesa Madre e alla piazza a essa adiacente. In origine, il paese aveva la forma di una croce, successivamente modificata dalle nuove costruzioni.
Il paese degli stemmi
A Grimaldi si possono ammirare i magnifici portali in tufo degli antichi palazzi signorili, realizzati dalle maestranze locali. Su di essi campeggiano imponenti gli stemmi, scolpiti su pietra e identificativi dei diversi casati. Gli ampi portoni finemente intagliati sono impreziositi da originali battenti artistici e decorativi. Su alcuni dei palazzi più antichi del borgo rimangono evidenti segni del passato, come le cosiddette “mere”, ovvero delle feritoie, dalla forma solitamente orizzontale e allungata, che servivano per difendersi dagli assalitori e per colpire a morte eventuali nemici. Grande fascino conservano ancora oggi le piazze, dove si svolgeva la vita sociale, religiosa, culturale e commerciale. Intitolate a illustri cittadini di questo paese, le piazze sono luoghi della memoria, in cui il passato ha lasciato tracce indelebili.
Palazzo Sacchetti-Nigro e il Museo della civiltà contadina del Savuto
Uno dei palazzi più importanti di Grimaldi è, senza dubbio, Palazzo Sacchetti, poi Nigro. Sede comunale dal 2005, ospita il Museo della Civiltà contadina del Savuto, aperto al pubblico l’11 agosto 2011. Le quattro stanze comunicanti, a esso destinate, accolgono preziosi oggetti appartenenti al passato, legati all’arte della tessitura, ai lavori della terra e al pascolo, al lavoro degli artigiani, alla vita quotidiana. Nella prima stanza, inoltre, è esposta un’interessante mostra fotografica, risalente al primo ventennio del ‘900, ma soprattutto istantanee del fotografo “ambulante” Luigi Montera, originario del vicino comune di Malito.
Le chiese e la devozione mariana
A Grimaldi si contano numerose chiese: la chiesa madre, dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, del 1638; la chiesa dell’Immacolata Concezione, edificata intorno al 1641; il Convento di Sant’Antonio da Padova, anticamente detto dello Spirito Santo, risalente al 1576; le chiesette della Foce e della Cona e quelle delle frazioni Vasciuta e San Lorenzo. Nella chiesa della Concezione, in particolare, è custodita una bellissima statua della Madonna, che ogni anno viene portata in processione la terza domenica di maggio. La scultura, in legno d’ulivo, rappresenta una Vergine ragazzina. ‘A Madonna ‘e Majiu (la Madonna di Maggio), come viene chiamata, è per i grimaldesi la protettrice alla quale fare affidamento in qualunque momento. La profonda devozione per l’Immacolata ha origini antiche, e ancora oggi rimane ben salda nella comunità.
Il complesso monastico dedicato a Sant’Antonio da Padova
Grimaldi gode di tanti tesori, ma fra tutti spicca senz’altro il Convento dedicato al santo di Padova. Realizzato per volere di Fra’ Desiderio Saccomanno, quando il paese sorgeva ancora sulla Rupe, al suo interno esso accoglie opere di grande pregio artistico. Ne sono un esempio la pavimentazione a mosaico, i preziosi intagli lignei barocchi, le statue, i dipinti, la cui bellezza è riaffiorata grazie al restauro che si è concluso nel 2008. Fra le opere d’arte più interessanti, vi sono l’Ecce Homo ligneo che spicca nell’abside e una statua dell’Addolorata, i cui occhi sembrano umani.
Ai piedi del monte Santa Lucerna
Grimaldi è adagiato alle pendici del maestoso Monte Santa Lucerna (1.256 metri sul livello del mare). Intorno a esso aleggiano antiche leggende longobarde che lo avvolgono in una spirale di fascino e mistero. Meta preferita di chi ama il contatto con la natura, la montagna, che si estende per circa quattromila ettari interessando anche altri comuni, offre paesaggi incantevoli e consente ai suoi visitatori di ammirare il mar Tirreno, ad ovest, e la costa della Sicilia (quando il clima è favorevole, si vede nitido lo Stromboli). In alcune zone, il rilievo si presenta roccioso e privo di vegetazione, in altre invece è coperto da un fitto manto verde. Grimaldi è questo e tanto altro. Un paese che merita d’essere valorizzato e conosciuto. Un piccolo tesoro della Calabria, questa terra tanto bella, ma spesso dimenticata.
(Foto Antonietta Malito)