Montechiarugolo, in provincia di Parma, è un affascinante borgo medievale incastonato nel cuore dell’Emilia-Romagna. In questo luogo, che offre panorami mozzafiato, aleggia un’appassionante leggenda legata al suo maestoso castello. Ne è protagonista la bella Fata Bema, una giovane dalle capacità divinatorie. Di lei e della storia che la vide coinvolta si narra nel romanzo “La fata di Montechiarugolo”, di Antonio Cavagnari, pubblicato nel 1874.

Montechiarugolo, castello

Il castello merlato, elegante dimora rinascimentale

Il borgo di Montechiarugolo sorge nel X secolo, per volere dei monaci agostiniani dell’abbazia di Santa Fenicola. Il suo castello, invece, viene costruito nel 1121, a difesa del territorio, su iniziativa della nobile famiglia Sanvitale. Il maniero merlato, importante esempio di architettura fortificata ed elegante dimora signorile, si erge a strapiombo sul torrente Enza e permette ai visitatori di godere di una vista spettacolare.

giardino

Dopo aver percorso il ponte levatoio e varcato l’accesso, si entra nei giardini, abbelliti da statue settecentesche, e nel cortile interno. Questi luoghi, unitamente alle magnifiche sale ricche di arazzi, affreschi e arredi d’epoca, sono ispirati al periodo rinascimentale. Incantevole è il loggiato affrescato, a cui si accede da quattro sale disposte lungo la fiancata orientale del castello. La leggenda vuole che nelle sue stanze aleggi il fantasma di Fata Bema, amata dal conte Pio Torelli, giustiziato nel 1612 dopo la congiura dei feudatari.

Montechiarugolo, loggione

Una storia d’altri tempi

Il castello di Montechiarugolo è famoso anche per la leggenda che lo avvolge, legata a una giovane indovina e fattucchiera, benvoluta dal popolo del posto: Fata Bema. Giunta in paese nel 1593, per esercitare la sua arte magica, la bella ragazza si esibisce su un palco allestito nel castello, predicendo il futuro ai signorotti. Qui, il quarto Duca di Parma, Ranuccio Farnese, durante una visita ai conti Torelli, si lascia leggere la mano da lei.

sala

Ranuccio, spaventato dall’occulto, ordina l’arresto della giovane e la fa rinchiudere nel carcere della Rocchetta. Dopo una lunga prigionia, la fata viene liberata grazie alla benevolenza del popolo. Rientrata a Montechiarugolo, Bema viene assunta presso la corte dei Torelli dove si occupa della gestione domestica. La giovane e Pio Torelli, figlio di Pomponio e di Isabella Bonelli, si innamorano. Bema, pur amandolo, rifiuta il suo corteggiamento, perchè è consapevole dell’impossibilità del loro amore. Il destino è veramente crudele con i due giovani, tanto che Ranuccio condanna a morte il suo innamorato accusandolo di congiura ai suoi danni, insieme ad altri feudatari. Pio viene giustiziato il 19 maggio 1612.

sposi

Fata Bema termina la sua vita a Montechiarugolo, dove ancora oggi pare appaia alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita. Si racconta anche che, alla mezzanotte di ogni 19 maggio, ella torni a manifestarsi nelle stanze del castello per piangere il suo amore perduto.

(Foto: Castello di Montechiarugolo, Pagina Facebook)

Il castello di Montechiarugolo e la leggenda di Fata Bema ultima modifica: 2023-12-27T07:00:00+01:00 da Antonietta Malito

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