Il terzo settore potrà ottenere beni confiscati alla mafia per avviare progetti che si basino sul welfare sociale, alla solidarietà, alla legalità. È un bando unico nel suo genere. Il primo che guarda direttamente a quelle associazioni di volontariato esistenti in Italia e da tempo impegnati  nel sociale. A emanarlo è l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il consiglio direttivo lo ha deciso nei giorni scorsi e le linee guide verranno emanate con ogni probabilità entro metà giugno. Ma vediamo in dettaglio in cosa consiste questa iniziativa. Perché immobili confiscati in Italia ce ne sono tanti e possono essere riutilizzati.

Immobili confiscati - Il ministro dell'interno Luciana Lamorgese
Il ministro dell’interno Luciana Lamorgese (interno.gov.it)

Immobili confiscati: al via la presentazione dei progetti

Il primo bando per l’assegnazione diretta al Terzo settore di beni immobili confiscati in via definitiva dovrebbe arrivare nelle prossime settimane, come ha spiegato al quotidiano online Avvenire il direttore dell’Agenzia Bruno Frattasi. Sarà destinato a un “consistente numero di beni che si stima, al momento, superiore alle 2-3mila unità immobiliari”. Ma per ottenere questi immobili confiscati occorre procedere in base ad alcuni passi fondamentali. Innanzitutto i soggetti del terzo settore potranno presentare progetti di funzionalizzazione e di recupero degli immobili. Stabiliti anche i settori: dal sociale, alla ricerca e occupazione, dalla salute e la prevenzione alla cultura e alla sicurezza e legalità. E poi ci sarà una maggiore preferenza per progetti che puntino al welfare sociale e che saranno sostenute dalle amministrazioni locali.

Gli immobili confiscati andranno direttamente alle associazioni e non agli enti locali

La particolarità di questo bando sarà proprio quella di assegnare gli immobili confiscati direttamente ai soggetti del terzo settore. In passato i destinatari erano le amministrazioni che poi provvedevano ad individuare i soggetti che dovevano gestirli. L’obiettivo come spiegato dall’Agenzia è proprio quella di snellire le procedure. Ma qualora ci siano progetti realizzati in partnership con le amministrazioni saranno valutati, purché si preveda anche la disponibilità ad acquisire la proprietà del bene.

Un finanziamento di 50 mila euro per i progetti da avviare

Spesso per promuovere progetti per il sociale la difficoltà maggiore riguarda le risorse a disposizione. E anche su questo aspetto l’Agenzia è stata chiara. Infatti il bando prevede che ai progetti maggiormente meritevoli possa essere garantito un contributo fino a cinquantamila euro. Risorse derivate dall’ ultima legge di Bilancio che ha stanziato per il triennio 2020-2022 un milione di euro per ciascuna annualità.

Immobili confiscati - lamorgese e mattarella che si stringono la mano
interno.gov.it

Abbiamo applicato una recente norma del Codice Antimafia – ha sottolineato ad Avvenire Frattasi – ed è indirizzata a tutti i soggetti del terzo settore che potranno portare i loro progetti per scopi sociali, come consultori, centri per disabili, per il disagio giovanile, ma anche per scopi culturali. Il bando prevede criteri e condizioni di ammissibilità che andranno verificate nel merito, ma anche dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Il nostro contributo oltre al bene immobile messo a disposizione, consisterà anche di somme in denaro già finanziate per questo triennio.”

Immobili confiscati - mani che formano un cuore
I beni saranno destinati ai soggetti che operano nel sociale

Le modalità di assegnazione dei beni

Secondo le linee guida stabilite dall’Agenzia gli immobili dovrebbero essere affidati con contratti di uso gratuito che durino dieci anni. In modo da garantire una continuità ai progetti rivolti ai giovani, disabili anziani. Tra il 2010 e il 2018 sono stati sequestrati oltre 65 mila beni mobili, immobili, conti correnti e aziende. Quelli assegnati sono 15mila, di cui 12mila a Comuni, Province e Regioni. Tra le regioni in Sicilia si contano più di 6mila beni, in Calabria 2600, in Campania 2200, in Lombardia 1100 e Lazio oltre 500.

Immobili confiscati alla mafia regalati alle associazioni di volontariato ultima modifica: 2020-06-04T13:00:00+02:00 da Federica Puglisi

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