L’isola di Ischia è la più grande delle isole Flegree, arcipelago sito nel Golfo di Napoli, comprendente anche Procida, Nisida e Vivara. Dopo Sicilia e Sardegna, Ischia è la terza isola più grande d’Italia per abitanti, anche se soltanto l’ottava per superficie. Ischia prende anche l’appellativo di Isola verde, per via della colorazione del tufo presente sul Monte Epomeo. Questa montagna, alta 789 m è nata circa 100.000 anni fa, si trova al centro dell’Isola ed è il simbolo di Ischia. Come molte altre isole del Mediterraneo, anche Ischia ha una storia millenaria, forgiata da secoli di colonizzazioni, prima fra tutte quella greca. L’isola è conosciuta soprattutto per le sue sorgenti termali, le cui acque hanno svariati effetti benefici sull’organismo. Le terme portano ad Ischia migliaia di turisti ogni anno, ma l’isola Flegrea offre molto di più. Isola è infatti piena di storia, cultura e, naturalmente, buon cibo.

Origine del nome

L’antico nome di Ischia era Pithecusa (isola delle scimmie). Questo nome deriverebbe dal mito dei Cecorpi, due gemelli briganti, trasformati da Zeus in scimmie dopo che questi avevano cercato di ingannarlo. È comunque più plausibile l’interpretazione di Plinio il vecchio, secondo cui il nome della colonia deriverebbe da “Pytos” (ovvero una grande giara in terracotta), per via della produzione di anfore nel Golfo di Napoli e in tutta la penisola italica. Il nome Ischia potrebbe venire dal fenicio “I-schra” (isola nera). Le prime tracce di questo nome, si trovano però durante la dominazione angioina. Papa Leone III in una lettera a Carlo Magno la citava con il nome di “Iscla major”.

Cenni storici

Le prime testimonianze di insediamenti umani sull’isola di Ischia risalgono al 3.500 a.C. Nel 755 a.C. vi si stanziarono i primi coloni greci per la posizione strategica dell’isola al centro del Mediterraneo (come avvenne per le isole Eolie). In questo modo i coloni potevano sfruttarle l’isola per il commercio e gli scambi con gli Etruschi e i Fenici. In seguito l’isola venne popolata anche da quest’ultimi, divenendo un vero e proprio centro multietnico dell’antichità. Importantissimo per ripercorrere la storia di Ischia fu il ritrovamento della “coppa di Nestore”. Questa fu rinvenuta dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner nel 1953, durante gli scavi nella necropoli di San Montano a Lacco Ameno. La coppa risale al 725 a.C. e vi è inciso il primissimo esempio di poesia in lingua greca al mondo.

Isola di Ischia - Coppa di Nestore al Museo Archeologico di Pithecusae (Lacco Ameno)
Foto: © Marcus Cyron – Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).

A partire dal IV secolo a.C., Ischia passò diversi secoli sotto il dominio romano. Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente (476 d.C.), l’isola fu dominata dai Visigoti, Vandali e dagli Ostrogoti di Teodorico il Grande. Intorno al 536 fu conquistata dai Bizantini e, nel IX secolo, depredata dai Saraceni. Nel corso dei secoli Ischia subì nuovi attacchi e invasioni. Nel 1301 gli abitanti l’abbandonarono temporaneamente a causa di un terremoto che distrusse parte dell’isola. Quelli furono anche gli anni della dominazione angioina, che all’epoca governavano sul Regno di Napoli. Nel 1422, la regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo donò Ischia al figlio (adottivo) Alfonso V d’Aragona.

Il dominio aragonese sull’isola rimase saldo, anche quando Carlo VIII d’Angiò conquistò Napoli nel 1495. Ferdinando II d’Aragona affidò poi l’isola a Innico II d’Avalos, il quale aveva respinto i francesi. La dinastia degli Avalos regnò sull’isola fino alla prima metà del Settecento, quando poi passò ai Borbone (1734). Infine nel 1860, durante i moti risorgimentali, Garibaldi sbarcò a Ischia e l’isola venne annessa al Regno d’Italia.

Sorgenti termali dell’isola di Ischia

Ischia è anche famosa per le sue sorgenti termali di acque alcaline. Nel territorio del comune di Ischia si trova il bacino di Fornello e Fontana” (ovvero l’ex Bagni d’Ischia). Tra le sorgenti più conosciute ci sono inoltre quelle di Casamicciola Terme con i bacini “Gurgitello”, “La Rita”, “Del Castiglione” e “Del Cotto o Sinigaglia”. Alle sorgenti di Lacco Ameno si trova invece il bacino “Santa Restituita”. Nel territorio di Forio si trovano invece le sorgenti di Citara e dell’Agnone. Qui si trovano il bacino “Cotugno-Castaldi-Castiglione”, la sorgente nella baia di Sorgeto e nella spiaggia di San Francesco. Infine a Barano si trova la sorgente dell’Olmitello.

Le acque termali di Ischia sono state sfruttate fin dall’antichità (soprattutto in epoca romana) per le loro proprietà curative e rigeneranti. Le varie sorgenti dell’isola sono salsoiodiche alcaline con la presenza tra l’altro di zolfo, calcio, magnesio e ferro (dipende dalle zone). Le terme di Ischia sono ottime per la cura di reumatismi, artrite, rinite, problemi all’apparato cardiovascolare, respiratorio, cutaneo (tonificante per la pelle e antinfiammatorio), ma anche per problemi ginecologici e al sistema nervoso.

Isola di Ischia - Borgo Sant'Angelo

Cosa vedere nell’isola di Ischia

Una delle primissime cose da fare a Ischia è visitare la Sorgente di Nitrodi a Barano d’Ischia. Si tratta dell’unica sorgente termale con acqua potabile (utile per curare gastrite e problemi simili). Altro luogo imperdibile è la Baia di Sorgeto a Ischia (comune), raggiungibile dopo aver affrontato 234 scalini. La bellezza di Ischia non si ferma però soltanto alle spiagge o alle terme. Caratteristico ad esempio è il Castello Aragonese, cittadella fortificata sull’isolotto collegato al comune di Ischia. Il primo castello nacque nel 474 a.C. per volere di Gerone di Siracusa. La struttura moderna venne realizzata invece durante il regno di Alfonso V d’Aragona. Interessanti sono anche il Torrione, i Giardini la Mortella e la chiesa del Soccorso a Forio o Sant’Angelo d’Ischia, borgo di pescatori a Serrara Fontana. Da non perdere infine il Museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno che conserva la già citata coppa di Nestore.

Castello Aragonese di Ischia

Cosa mangiare a Ischia

L’Isola verde, oltre alla cucina locale propone diversi piatti tipici della cucina regionale. Nonostante ci si trovi su un’isola, con una grande abbondanza di pesce, il piatto più rappresentativo di Ischia è certamente il coniglio all’ischitana. Questo viene preparato con pomodori, aglio, vino e basilico. Con il sugo si ricava poi un gustoso primo piatto (usando di solito bucatini). Tipica è anche la Zingara ischitana, ovvero un panino realizzato con due fette di pane tostato farcite con maionese, pomodori, mozzarella, insalata e prosciutto crudo. Naturalmente non mancano poi piatti tipici come spaghetti con le vongole, la frittura di paranza, pasta fagioli e cozze, gnocchi alla sorrentina e tanto altro.

Ischia è un paradiso, non solo per gli occhi, ma anche per il cuore. La più grande delle isole Flegree è una continua scoperta, che affascina il turista e appaga tutti i sensi. Anche se le terme sono certamente il fiore all’occhiello di Ischia, quest’isola ha moltissimo da offrire ed è impossibile non innamorarsene già al primo sguardo.

Isola di Ischia: paradiso termale che sovrasta il Golfo di Napoli ultima modifica: 2022-08-19T09:30:00+02:00 da Antonello Ciccarello

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