Quando sentiamo dire: “Sembri la vecchia del cacao”, ci fermiamo a riflettere solo sul significato dell’espressione, che vuole indicare che il tempo sta passando. Pochi, però, sanno che “la vecchia del cacao” è esistita veramente e si chiamava Rosa Costanti. Di Firenze, la donna abitava in via Aretina 44, all’ultimo piano del palazzo. Divenne famosa dopo essere stata la testimonial di una nota ditta produttrice di cacao.

Rosa

Rosa Costanti, sorriso popolare

“La vecchia del cacao”, madre di una figlia anch’essa longeva, si spense durante la prima guerra mondiale, alla veneranda età di 96 anni. Era già anziana quando una ditta produttrice di cacao, per pubblicizzare i propri prodotti, scelse di utilizzare un disegno ricavato da un dipinto nel quale era raffigurata proprio Rosa, nell’atto di riempire una tazza di cioccolata calda a un anziano seduto. Quel disegno, che rimase per molti anni sulle confezioni in latta del cacao, visibile sui giornali e nelle affiches, la rese famosa. Il suo volto, disteso e sereno, insieme al suo dolcissimo sorriso, accrebbero in poco tempo la sua popolarità.

"La vecchia del cacao"

I “Due vecchietti” sulla scatola di latta

Rosa apparve in diversi dipinti realizzati da pittori fiorentini che la vollero come modella proprio per la sua naturalezza e simpatia. Il dipinto di Rosa che versa il cacao a un anziano è intitolato “Due vecchietti” e fu realizzato dal tedesco Ochser. Comparve sulle scatole della ditta Michele Talmone, ai primi del Novecento, e fu riproposto nel 1924 e nel 1934. La ditta iniziò la sua storia nel 1850 a Torino. Nel giro di pochi anni, la cioccolateria, grazie all’impiego di macchinari a vapore, assunse dimensioni industriali. Oggi i tempi sono cambiati e lo è anche la pubblicità, ma una cosa è certa: il cacao continua a essere un ingrediente amato e utilizzato in tutto il mondo.

(Foto manifesto: Beni Culturali; Foto Rosa Costanti: Conosci Firenze)

“La vecchia del cacao”, una pubblicità del passato che ha fatto la storia ultima modifica: 2024-01-11T06:14:00+01:00 da Antonietta Malito

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