La Lanterna di Genova è uno dei simboli del capoluogo ligure, molto amato dal popolo genovese. Si tratta del faro più grande del mar Mediterraneo con i suoi 77 metri d’altezza (117 se si considera lo scoglio dal quale si erge). A livello europeo la Lanterna è invece seconda soltanto al Faro dell’Île Vierge (Bretagna), più alto del monumento genovese di 5 metri. Il faro ligure è sito nella zona del porto di Genova, nel quartiere Sampierdarena. La collina su cui sorge la struttura è chiamata Capo di Faro. La Lanterna è divisa in due ordini in pietra e per raggiungere la cima si devono salire ben 365 gradini. Nella parte inferiore è dipinto lo stemma comunale, ovvero la croce rossa su fondo bianco. La Lanterna di Genova non ha soltanto funzione di faro per le navi in arrivo al porto, ma svolge anche il compito di faro aeroportuale.
Storia della Lanterna di Genova
La Lanterna di Genova è di origine medievale. Ad oggi non esistono documenti ufficiali che ne indichino l’anno di costruzione. Secondo alcune fonti non ufficiali, la torre originaria risalirebbe addirittura al 1128 (con un’altezza di poco inferiore all’attuale Lanterna). Questa aveva la funzione di segnalare imbarcazioni sospette ma, in seguito, fu usata come faro per aiutare le navi ad arrivare al porto. Se inizialmente sulla sommità della torre venivano bruciati fasci di erica o ginestra secchi, nel 1326 venne utilizzata la prima lanterna a olio d’oliva. Solo nel 1371 si trova il primo documento ufficiale in cui viene rappresentata la Lanterna. Si tratta di un disegno inserito nel registro dell’autorità marittima genovese dell’epoca. Nel secolo successivo, la Lanterna divenne una prigione, in cui vennero rinchiusi anche il re di Cipro e la moglie.
Nel 1507, Luigi XII di Francia e duca di Genova fece costruire la fortezza della Briglia a Capo di Faro per far presidiare la città. Sei anni dopo, i genovesi ribelli insorsero contro i francesi e bombardarono la Briglia, creando gravi danni alla Lanterna. La struttura come la vediamo oggi, è frutto della ricostruzione avvenuta nel 1543. Nel corso dei secoli, nonostante i vari assedi alla città, guerre, rivolte, fulmini (il primo parafulmine è datato 1778) e persino bombardamenti (compresi quelli della Seconda Guerra Mondiale), la Lanterna di Genova è riuscita a resistere senza riportare danni irreparabili. Nel 1846 venne introdotto il carro rotante con lenti di Fresnel (ancora utilizzato). I combustibili usati per l’illuminazione lasciarono spazio all’elettricità soltanto a partire dal 1936 e in ultimo il sistema di rotazione a peso motore fu sostituito da un impianto elettrico nel 1970.
Il faro oggi
La Lanterna di Genova svolge eccellentemente la sua funzione e, a differenza di molti altri fari al mondo, ha ancora un suo custode (ovvero il Guardiano della Lanterna). Il monumento simbolo di Genova è aperto al pubblico, ma soltanto fino alla prima terrazza (172 scalini). Il secondo ordine non è accessibile al pubblico, in quanto gestito dalla marina militare. Il faro è raggiungibile a piedi, percorrendo quella che è denominata la “passeggiata della Lanterna”, un percorso di circa 800 metri con una splendida vista sul porto della città. Proprio sotto il faro, all’interno della parte fortificata, si trova il Museo della Lanterna, che riporta la storia del monumento, con foto, filmati d’archivio, oggetti e materiali usati durante i nove secoli di attività del faro.
Genova è piena di meraviglie e la Lanterna è una delle più spettacolari. Se si desidera visitare la “Superba”, non si può non dedicare qualche ora al suo “cittadino” più imponente, godere della splendida vista della città dall’unica terrazza accessibile al pubblico e magari scoprire la storia di questo monumento e perché è così caro al popolo genovese.
Fonte fotografia in evidenza: © Rinina25 & Twice25 – Commons Wikimedia (CC BY-SA 2.5).