E’ una delle piante più belle e profumate che esistano. Un fiore così delicato che raccoglierlo è davvero un’impresa. Il gelsomino è una pianta che fiorisce la sera e con il suo inconfondibile profumo inebria le caldi notti d’estate. In Sicilia, in particolare, ha una notevole fioritura, tanto da essere considerato uno dei fiori più delicati, pregiati e amati. Per la sua delicatezza, quindi, non è facile raccoglierlo. Ma se oggi il gelsomino è più una pianta ornamentale, un tempo la sua raccolta e produzione erano molto ricercate. Si ricavavano fragranze poi messe in vendita e a caro prezzo. Ma sapete chi si occupava della loro raccolta? Vogliamo raccontarvi la storia delle raccoglitrici di gelsomino siciliane, in particolare della Piana di Milazzo. Addette alla raccolta di questo splendido fiore, ma sfruttate e mal pagate per molto tempo.
Le raccoglitrici di gelsomino, un duro lavoro
Questa pianta ha un fiore molto delicato. Va raccolto con cura e delicatezza per evitare di danneggiarlo. Per anni ad occuparsene, quindi, erano le donne e soprattutto le ragazzine. Il gelsomino era molto ricercato perché usato nell’industria cosmetica, già dagli anni Venti. Ma quando avveniva la raccolta di questi piccoli fiori? Nelle distese dei campi le raccoglitrici di gelsomino lavoravano la notte. I turni iniziavano alle 3 di notte e finivano in mattinata. Molte di loro erano giovani madri e portavano con sé i loro piccoli, che spesso tenevano in braccio o all’interno delle ceste.
Stavano sempre chine per raccogliere i fiori, ma la paga, secondo testimonianze raccolte negli anni, si aggirava tra le 25 lire ad ogni chilo di fiori. Occorreva quindi raccogliere tantissimi fiori per poter guadagnare qualcosa. Le donne, a piedi scalzi per non danneggiare le piante, indossavano dei grembiuli con una grande tasca sul davanti per contenere i fiori raccolti. Le ceste poi, dopo la raccolta, erano trasportate nelle fabbriche per la lavorazione. I fiori venivano così pestati, macinati e lavorati. Se ne ricavava una pasta giallastra e profumata pronta per essere poi rivenduta. Un antico mestiere, oggi perduto, che però era mal pagato e le donne erano sfruttate.
In Sicilia la protesta delle donne
Nel Sud Italia e in Sicilia soprattutto c’erano molti campi adibiti alla raccolta del gelsomino. In particolare nel Messinese, nella piana di Milazzo. In queste zone c’erano molte distillerie per la lavorazione primaria del gelsomino e di altre essenze. Il prodotto poi era spedito nelle industrie dei profumi francesi. Pregiato era il prodotto che se ne ricavava, poi venduto come profumo o essenze per la casa.
Ma alla città di Milazzo è legata anche una delle prime rivolte di queste lavoratrici. Sfruttate, mal pagate, stanche si organizzarono per chiedere maggiori diritti. Dopo tanti giorni di proteste riuscirono ad ottenere qualcosa. Gli scioperi coinvolsero pure altri comuni del Messinese come Barcellona Pozzo di Gotto, Santo Stefano di Camastra, Mazzarrà Sant’Andrea. Storie amare, dunque, di povera gente che ha lottato per i propri diritti.
Negli anni poi questo lavoro è cambiato. Non si raccoglieva più il gelsomino perché si producevano gli stessi odori ma a livello industriale. Le fabbriche della zona di Milazzo furono abbandonate. Ma ciò che era accaduto rimase nella storia. Tanto che per ricordare il coraggio di queste donne, di recente, a Milazzo una strada è stata intitolata “Via Delle Gelsominaie”.
Foto immagine di copertina pinterest – Le #GelsominaiediMilazzo tra gli anni Trenta e Quaranta