Gli splendidi tesori italiani continuano a fare il giro del mondo. Ecco dunque che il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) fa capolino in Giappone, per la precisione a Tokyo, dove il National Museum ospita dei reperti storici di immenso valore. Un modo straordinario per festeggiare il museo più antico del Giappone, che spegne 150 candeline, dando il via al suo primo percorso espositivo internazionale dall’inizio della pandemia.
Pompeii, la Campania a Tokyo
Questo progetto, Pompeii, è stato possibile grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, attivo nella promozione della conoscenza delle antichità dell’area vesuviana in ambito internazionale. È come se un filo rosso unisse le due città, accomunate dal fuoco dei vulcani. L’allestimento realizzato consente un vero e proprio viaggio nel tempo. La contestualizzazione è realizzata in maniera eccellente, sfruttando al meglio i 160 reperti giunti dall’Italia, suddivisi in cinque sezioni.
Grande l’interesse, considerando come al botteghino siano stati staccati già 3500 biglietti in soli due giorni, considerando anche le rigide restrizioni causa Covid: “Con il Giappone abbiamo intrapreso un viaggio culturale molto importante. – Queste le parole di Paolo Giulierini, direttore del Mann ad AGI – Il tutto è iniziato ormai due anni fa. È la prima volta che un nucleo così importante delle collezioni permanenti del MANN arriva in Giappone”. Una mostra d’enorme importanza per i locali, considerando come non siano mai stati esposti lì pezzi tanto iconici dell’immaginario pompeiano. Ecco alcuni elementi chiave della mostra:
- Bronzetto del Fauno
- Dioniso con pantera
- Peplophoros in marmo bianco
- Ricostruzione esclusiva delle pareti della Villa di Cicerone a Pompei
“L’operazione messa in piedi è stata molto complessa. I giapponesi che provano a interpretare il nostro passato sfruttano dei codici culturali radicalmente differenti. Ciò non genera un’immediata riconoscibilità, come per un europeo. Per questo motivo abbiamo focalizzato due temi comuni, il vulcano e il terremoto, che uniscono Occidente e Oriente. Il racconto della tragedia di Pompei, provocata dal sisma e dal Vesuvio, attraverso una contestualizzazione degli oggetti esposti. Tutto ciò favorisce un dialogo. Per entrambi i popoli, infatti, il vulcano è un insieme di paura e rispetto”.
Fonte fotografia in evidenza: https://pompeii2022.jp/