La Gioconda (chiamata anche“Monna Lisa”), capolavoro indiscusso di Leonardo Da Vinci, è da sempre al centro di nuovi studi, con risultati spesso sorprendenti. È proprio grazie al lavoro degli esperti che sono venuti alla luce nuovi interessanti dettagli che hanno permesso di ricostruire la storia del dipinto e del suo “enigmatico soggetto”. Tra i lavori più recenti vi è la ricerca di Annalisa Di Maria, membro del Consiglio Direttivo del Club per l’UNESCO di Firenze, nonché tra i massimi esperti di Leonardo da Vinci. Lo studio della ricercatrice si è concentrato sulla figura di Lisa Gherardini, ovvero la donna ritratta nel celebre dipinto, rimasta immortale grazie a Leonardo. La ricercatrice è riuscita a confermare l’identità della Gioconda, analizzando un disegno di Leonardo, intitolato intitolato “Testa di donna”, di proprietà della Galleria dell’Accademia di Venezia.

Monna Lisa - Comparazione Gioconda e Testa di donna

Uno dei primi ad avanzare la tesi che la Monna Lisa fosse Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, fu Giorgio Vasari. Ne “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” (1550), Vasari scrisse: “Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie; et quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto la quale opera oggi è appresso il re Francesco di Francia in Fontanbleo”. Un altro indizio in questo senso è arrivato grazie al dottor Armin Schlechter, direttore della biblioteca dell’Università di Heidelberg. Nel 2005 Schlechter scopri infatti degli appunti di un funzionario fiorentino, Agostino Vespucci, risalenti al 1503: “(Come) il pittore Apelle. Così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti, ad esempio per la testa di Lisa del Giocondo e di Anna, la madre della Vergine” ( n.d.r. “Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino”, 1503 – 1519, Museo del Louvre).

Monna Lisa - Dettaglio Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino

Il volto della Monna Lisa in un bozzetto di Leonardo

Annalisa Di Maria ha messo a confronto le due opere con il bozzetto Leonardo, rilevando degli evidenti e interessanti tratti comuni. Secondo la ricercatrice, infatti, nella “testa di donna” di Leonardo: «i lineamenti della Gioconda si accendono in un gioco di luci e ombre; la stessa bocca con un sorriso enigmatico, una fronte chiara, un naso lungo e fine, una scriminatura pronunciata con una veletta sulla nuca. Le sue spalle carnose e cadenti disegnano la stessa scollatura in una corporatura identica». Si tratta di una scoperta significativa. Grazie all’analisi di questo studio preparatorio, Annalisa Di Maria è riuscita a spiegare il riferimento di Agostino Vespucci. Monna Lisa è la modella usata per dipingere Sant’Anna (le opere sono state realizzate nello stesso periodo). Il maestro fiorentino avrebbe modificato soltanto poi alcuni dettagli, tra cui i lineamenti, l’espressione, il posizionamento o l’acconciatura.

Monnalisa - comparazione Gioconda, Testa di donna e Sant'Anna

«L’‘intera composizione della Gioconda – ha concluso la ricercatrice Annalisa Di Maria –  è un ricordo simbolico dell’antichità, la stola, i ricami, un paesaggio montuoso che evoca tra i Greci, il luogo di residenza delle Divinità. Una saggezza divina emanata da questo personaggio e invita alla contemplazione. L’atmosfera misteriosa e nebbiosa che tocca il reale e l’irreale, esprime il passaggio tra due mondi. Come un autoritratto spirituale, Leonardo da Vinci, attraverso la Monna Lisa, svela la sua anima e condivide i suoi fedeli pensieri neoplatonici dove “lo spirito non muore mai”. Quest’opera trascendente, che viaggia nel tempo, rende l’anima di Leonardo da Vinci immortale, reincarnando il suo spirito per sempre».

Monna Lisa: nuove conferme sull’identità della Gioconda ultima modifica: 2022-10-08T09:00:00+02:00 da Antonello Ciccarello

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