Sapete che in Italia c’è il Museo del Bottone? La bellezza di una community è che entri costantemente in contatto con gente nuova e interessante. Il gruppo Facebook di italiani.it è frequentato da gente che ama l’Italia e che promuove il nostro Paese anche nel mondo. E’ così che abbiamo conosciuto Giorgio Gallavotti, fondatore del Museo del Bottone di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini. Pochi giorni prima che finisse il 2020 ci ha lasciati Pierre Cardin. Il grande stilista era italiano, nato in Veneto, poi trasferitosi in Francia.

Giorgio Gallavotti
Giorgio Gallavotti del Museo del Bottone di Santarcangelo

Gallavotti ci ha contattati pubblicando sul nostro gruppo un post interessante. Ci ha raccontato, con tanto di foto, che Pierre Cardin è stato il primo stilista a realizzare bottoni con il proprio logo. Era il 1960. Abbiamo così scoperto la storia di questo fantastico Museo romagnolo dove è possibile ammirare piccole opere d’arte. E, attraverso, meravigliosi bottoni ripercorrere la storia di una collezione di oltre quindicimila bottoni. Dal 1600 a oggi.

Bottone con le iniziali di Pierre Cardin - 1960
Bottone con le iniziali di Pierre Cardin – 1960

Quando un bottone racconta una storia

Il bottone non è solo utile a chiudere due lembi di stoffa. Nel corso degli anni è diventato un accessorio di moda. Ma non solo. Alcuni sono realizzati con tanta precisione e arte da essere delle miniature straordinarie. Altri sono arricchiti da pietre preziose come quello che raffigura la regina Maria Antonietta di Francia intorno al quale sono incastonati roselline e otto zaffiri bianchi. I bottoni erano così importanti che Luigi XIV, il famoso Re Sole, per i ricevimenti ufficiali aveva una veste con 816 bottoni in pietre dure e 1826 in diamanti. Uno di questi diamanti era stato pagato ben 14 milioni di franchi d’oro. Avevate mai immaginato che un bottone potesse raccontare la storia? Pensate a quelli sulle divise dei soldati. Gallavotti custodisce gelosamente quelli arrivati direttamente dal Vaticano per volontà di Papa Francesco come anche quello di una polo della missione spaziale Beyond di Luca Parmitano.

comunicato esa della missione spaziale Beyond
Bottone di una polo della missione spaziale Beyond

Da una merceria nasce il Museo del Bottone

L’idea è nata in modo spontaneo. La famiglia di Giorgio aveva una merceria, aperta nel 1929, nell’antico borgo di Santarcangelo. Immaginate negli anni quanti bottoni sono passati tra le mani della famiglia Gallavotti. Giorgio ha deciso di continuare quell’attività ma negli anni ’80 ha cominciato a prendere decisamente forma il suo sogno, quello di trasformare tutto in un Museo che racchiudesse queste piccole opere. Il passaggio è stato lento. I bottoni sono stati raccolti, incorniciati ed esposti al pubblico per la prima volta nel novembre del 1991 nella sala consiliare di Santarcangelo. E’ stato un successo, tanto da spingerlo ad andare avanti col suo progetto.

Il bottone di Picasso per Chanel

In questi bottoni trovi storia, arte, moda, cultura… Pensate al bottone disegnato da Pablo Picasso per Coco Chanel nel 1920.

Potete vederlo andando sulla nostra community.

E poi ce n’è uno molto particolare, a cui Gallavotti è legato. Forse uno dei più belli. Si tratta di un SatSuma in porcellana tutto lavorato a mano con oro zecchino. E’ dei primi del ‘900. Realizzato con minuziosa precisione. Una vera opera d’arte.

Sui giornali stranieri

Del Museo del Bottone di Santarcangelo ne hanno parlato tanto all’estero come sul libro della University of Minnesota press, “Il Museo”, dove è presente con una bella citazione arricchita da tre fotografie. Ne hanno scritto due giornaliste cilene del quotidiano “La Tercera“, la giornalista Thian Pingsha, accreditata in Italia per il Global Times di Pechino. E anche il Times of India ha dedicato un articolo al Museo di Gallavotti.

Ne ha parlato Radio Mosca e pure la BBC che ha raccontato la storia d’amore di un bottone turco del 1908. Per chiudere vogliamo raccontarvi una bella storia. Nel 2017 in Argentina, precisamente a Villa ConCon in Patagonia, Mirta Paladri ha inaugurato il Primo Museo del Bottone in America Latina con 4 sale. Una è stata dedicata proprio a Giorgio che le ha dato una grande mano in questa operazione.

I numeri di un successo

“I turisti stranieri – commenta Gallavotti – sono il 65% dei visitatori. Abbiamo i bottoni di 64 nazioni da tutti i continenti. Vi sono anche bottoni di nazioni che ora non ci sono più”, come l’URSS o la Cecoslovacchia. I turisti arrivano da ogni parte del mondo: Argentina, Canada, Giappone, Cina, Australia. Sono tante le dediche lasciate da chi ha visitato il Museo. Quella che piace di più a Gallavotti è stata scritta da un professore di storia dell’Università di Treviso: “Un inno all’arte e alla storia”. Ed è proprio così. Adesso la curiosità è tanta. Non vi resta che recarvi a Santarcangelo per far visita al Museo del Bottone di Giorgio Gallavotti.

Museo del bottone, miniature preziose che raccontano la storia ultima modifica: 2021-01-09T14:16:43+01:00 da Raffaella Natale

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