In ogni casa italiana si fa regolarmente consumo di pomodori in varie forme. Che si tratti di passate o pomodorini integri da insalata. La nostra è una passione smisurata per questo ortaggio, la cui storia è molto antica. Per conoscerla non vi è luogo migliore del Museo del Pomodoro di Collecchio, in provincia di Parma.

Di origine americana ma con radici ormai secolari nel territorio, considerando come la sua diffusione in questa provincia dell’Emilia Romagna abbia avuto inizio già nell’Ottocento. Si può serenamente dire come vi sia oggi, e da molto tempo ormai, una variante locale, considerando come non ci si sia limitati alla coltivazione, attuando una vera e propria trasformazione. Lo dimostra il fatto che oggi venga esportato in tutto il mondo.

Museo del Pomodoro

Museo del Pomodoro

La sede del Museo del Pomodoro è posta all’interno della Corte di Giarola, a Collecchio. Un luogo decisamente intrigante, essendo stato in epoca medievale un centro di trasformazione agroalimentare. Nel secolo scorso, per ben 60 anni, è stata la sede di un’industria di conserva di pomodoro e oggi ospita l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Occidentale. Il tutto all’interno del territorio del Parco regionale fluviale del Taro.

All’interno del Museo del Pomodoro si ripercorreranno le vicende storiche del pomodoro, dalle tecniche di coltivazione adoperate nel tempo alla ricostruzione di un’antica fabbrica di conserve. Il tutto esponendo i macchinari d’epoca da riscoprire.

Cosa sapere

Vi sono in totale sette sezioni tematiche all’interno del Museo del Pomodoro:

  1. Storia dell’arrivo del pomodoro in Europa nel corso del Cinquecento. Diffusosi nella cultura alimentare del nostro continente, si è sviluppato in differenti varianti con particolari proprietà nutritive.
  2. Sviluppo dell’industria di trasformazione nella realtà di Parma. Si analizza il passaggio dal prodotto secco alla conserva, dai passati ai sughi, fino ai succhi da bere.
  3. Analisi dello sviluppo di quelle che sono le tecnologie adoperate in questo ambito produttivo. Un totale di quattordici macchine d’epoca aiuta a comprendere il processo del tempo.
  4. Sguardo al prodotto finito, comprensivo di imballaggi, con l’esposizione di svariate latte e tubetti d’epoca, materiale promozionale e altro ancora dei più dei 100 marchi attivi nel Novecento.
  5. Lo sviluppo dell’industria meccanica che ha trasformato la fase di produzione
  6. Il mondo del lavoro in fabbrica viene esposto e spiegato nel dettaglio, con spazio dedicato anche ai protagonisti del tempo.
  7. Analisi della storia della cultura del Mondo Pomodoro, concludendo la mostra con dipinti, sculture, citazioni, pubblicità e, immancabili, ricette a base dello squisito ortaggio.

Il Museo del Pomodoro va a inserirsi in un ampio schema, quello dei Musei del Cibo della provincia di Parma, tutti dedicati ai prodotti tipici del territorio. Un modo per scoprire la storia che si cela dietro i piatti gustosi ordinati nei vari locali di pregio dell’Emilia. Un enorme successo che dal 2004 a oggi ha registrato circa 230mila ingressi. Ecco altri musei da scoprire: del Parmigiano Reggiano di Soragna, del Culatello di Zibello e del Masalén di Polesine, del Salame di Felino, del Prosciutto di Langhirano, del Vino di Sala Baganza e della Pasta di Giarola.

Fonte fotografie: https://www.instagram.com/museidelcibo/

Alla scoperta del Museo del Pomodoro di Parma ultima modifica: 2022-02-22T12:51:50+01:00 da Luca Incoronato

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