Quattro siti, da visitare subito, per un unico grande museo, a Roma, che ha più di un secolo di vita. Il Museo Nazionale Romano è stato istituito il 7 febbraio del 1889. L’idea era di dare una sede adeguata a tante opere di eccezionale valore artistico, testimonianze di un passato glorioso rinvenute dopo la proclamazione di Roma capitale e la conseguente decisione di ripensare la città da un punto di vista urbanistico. All’epoca si era posta la necessità di mettere insieme tutte queste testimonianze. E di valorizzarle, perché Roma era ed è ancora uno scrigno a cielo aperto con un patrimonio culturale unico al mondo. Il Museo Nazionale Romano è il custode e l’interprete di tanta antica grandezza, nato per celebrare anche quella che a fine Ottocento era l’ambizione di un Paese finalmente unito.

Museo Nazionale Romano - Chiostro di Michelangelo
(ph credit: pagina fb Museo Nazionale Romano)

Questa la storia, che portò all’individuazione di una prima sede nella Terme di Diocleziano con i loro straordinari spazi conservati integralmente come il Frigidarium, il Tepidarium, le Palestre Porticate, le Grandi Aule. Qui la Certosa di Santa Maria degli Angeli comprende il famoso Chiostro di Michelangelo. Con i suoi 10 mila metri quadrati di superficie distribuiti su quattro ali di 100 metri scanditi da 100 colonne monolitiche in travertino, è uno dei più grandi d’Italia. Dagli anni Ottanta del Novecento, grazie alla Legge speciale per le antichità di Roma (del 1981), in questa prima sede delle Terme è conservata anche una delle più ricche e importanti raccolte di iscrizioni al mondo.

Trono Ludovisi a Palazzo Altemps
Trono Ludovisi a Palazzo Altemps (ph credit: Marie-Lan Nguyen)

Il Museo della Comunicazione Scritta dei Romani raccoglie un patrimonio di oltre 20 mila reperti, 900 dei quali esposti. Provengono da raccolte storiche e ritrovamenti archeologici rinvenuti a Roma e nel suo territorio. Qui ha sede anche il Museo di Protostoria dei Popoli Latini che si trova al primo piano del Chiostro di Michelangelo. Si tratta di un’ampia panoramica sulla storia laziale dall’XI al VI secolo avanti Cristo.

Capolavori della scultura antica nell’aristocratica dimora di Palazzo Altemps

La Legge speciale per le antichità di Roma non solo ha contribuito alla completa riorganizzazione delle Terme di Diocleziano. Ma ha anche consentito l’acquisizione di altri tre nuovi siti differenziati secondo la specificità delle opere conservate. Ecco dunque Palazzo Altemps, antica dimora aristocratica, destinata alle collezioni storiche e alla storia del collezionismo. Due piani dove hanno trovato sede alcuni capolavori assoluti della scultura antica appartenenti a importanti collezioni oltre a opere provenienti dal mercato antiquario. Tra i tanti tesori anche una raccolta di oggetti dell’antico Egitto.

Il Medagliere di Palazzo Massimo e l’area archeologica della Crypta Balbi

Nell’ottocentesco Palazzo Massimo, terza sede del Museo Nazionale Romano, sono esposti capolavori della produzione artistica romana. Sculture, rilievi, affreschi, mosaici, stucchi e sarcofagi, provenienti dagli scavi effettuati a Roma e nel territorio circostante a partire dal 1870. Monete, gioielli, preziose suppellettili e documenti relativi al costo della vita quotidiana sono invece i protagonisti della sezione Il Medagliere, ospitato nel piano interrato di questo stesso palazzo. Vi si trovano testimonianze romane ma anche tanto materiale di epoca medievale e moderna. Una finestra tutta particolare dedicata all’economia e all’utilizzo del denaro, tra le più importanti e prestigiose del genere a livello nazionale e internazionale.

Crypta Balbi
Area archeologica Crypta Balbi (ph credit: Lalupa, CC BY 2.5)

E poi la Crypta Balbi con la sua importante area archeologica. E’ il quarto sito del Museo Nazionale Romano ed è il risultato dello straordinario progetto di recupero di un’intera zona – compresa tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, Via dei Delfini e via dei Polacchi – del centro storico di Roma, che si concluse nel 2000 con l’inaugurazione di questa nuova sede. Il suo Museo raccoglie tanti reperti provenienti dallo scavo archeologico che raccontano la vita quotidiana di chi in questi luoghi abitò e visse. Un percorso alla scoperta delle strutture, degli edifici e dei monumenti che si susseguirono in quest’area nel corso di duemila anni. I nomi delle strade e delle piazze, quelli che le indicano ancora oggi, ricordano le tante attività produttive che per secoli animarono questa zona di Roma. La narrazione di un passato che anche la toponomastica contribuisce a raccontare al presente.

Fonte fotografia in evidenza: Sailko, CC BY-SA 3.0

Museo Nazionale Romano: quattro sedi per opere di grande valore artistico ultima modifica: 2021-09-01T12:30:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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