Quantità e qualità: con queste due parole possiamo forse sintetizzare il 2016 del Made in Italy. Qualche settimana fa vi parlammo infatti dell’aumento delle esportazioni nostrane, e di come sempre più paesi acquistassero i nostri prodotti. Una ricerca dell’istituto britannico Brand Finance sui Nation Brands ha inoltre evidenziato un aumento del valore del nostro marchio. In parole povere il prodotto italiano si vende, e si vende anche bene.

La ricerca sui nation brands

Dalla gastronomia ai prodotti farmaceutici, passando per l’industria dei motori. In Italia si produce e si vende di tutto, ma la qualità non viene mai messa da parte, anzi. Nel 2016 il Made in Italy vale ben 1.521 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 1.445 miliardi del 2015. Un +5% che consente al marchio italiano di occupare la nona posizione nella classifica dei 100 nation brands più redditizi.
In prima posizione si conferma il solido Made in USA che fattura la bellezza di 20.574 miliardi di dollari(+4% rispetto il 2015). Alle sue spalle, distanziato non di poco, il Made in China che vale 7.087 miliardi(+12%). Chiude il podio la Germania con un valore di 3.882 miliardi, in leggero calo rispetto al 2015 con un -7%. E in coda? I marchi nazionali più “economici” sono il Made in Cipro e Camerun, entrambi con un valore di 10 miliardi di dollari.

Il Made in Italy

Lo studio del Brand Finance ha elaborato i dati di diverse organizzazioni e società internazionali come il World Economic Forum e la fDi Intelligence. Analizzando i ricavi nell’arco di 365 giorni, l’istituto stila ogni anno la classifica con i 100 national brands trattati. Ma il Made in Italy è più di un semplice numero. Si tratta infatti del terzo marchio al mondo più conosciuto, dopo Coca Cola e Visa.
Nato ufficialmente negli anni ’80 per contrastare la crescente falsificazione dei prodotti, il Made in Italy è visto nel mondo come una vera e propria garanzia. Merito della qualità dei prodotti, realizzati spesso da aziende e società dalla storia centenaria. Un sistema produttivo che ha sempre mirato alla qualità e non alla quantità, concentrandosi su settori specifici. Quali? Ovviamente quello agroalimentare, automobilistico, abbigliamento e arredamento. Le famose Quattro A che vedono nella produzione italiana l’eccellenza assoluta.

Nation Brands: in aumento il valore del Made in Italy ultima modifica: 2017-03-16T07:24:11+01:00 da Gabriele Roberti

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