Il National Geographic inserisce tra le mete da visitare nel 2023 la Via Appia che, nell’antichità collegava Roma con Brindisi e quindi con l’Oriente allora conosciuto. Considerata dai Romani la Regina Viarum, la regina delle strade, vanta 2300 anni di storia e un’estensione di 195 chilometri.
La Via Appia
“Se tutte le strade portano a Roma, questa antica autostrada costruita 2.300 anni fa è la madre di tutte le strade. Trascurata dopo la caduta di Roma, ma mai dimenticata, questa strada sta attraversando un momento di rinascita grazie al governo italiano che sta cercando di ripristinarla e di sistemare le antiche pietre al fine di trasformare la via Appia in una strada pedonale per viaggiatori moderni. L’intento è quello di dare vita a un pellegrinaggio attraverso la storia, con tappe in villaggi pittoreschi e siti archeologici, provvedendo anche all’organizzazione di sistemazioni per ogni tappa”. Così il famoso magazine internazionale.
Regina viarum
Quando, verso la fine del IV secolo a.C., fu tracciata, era una delle più grandi opere di ingegneria civile al mondo, con un enorme impatto economico, militare ma anche culturale. Questa strada fece da esempio per tutte le successive in quanto era larga poco più di quattro metri, corrispondenti a 14 piedi romani. Consentiva, in modo da essere percorsa in entrambi i sensi. Inoltre, era fiancheggiata da larghi marciapiedi così da poter andare anche a piedi e raggiungere facilmente i villaggi che s’incrociavano. Oltre ad aver conquistato questa prestigiosa menzione, per il 2023 la via Appia è candidata all’Unesco, candidatura presentata proprio in questi giorni a Paestum, in occasione della XXIV Borsa mediterranea del turismo archeologico dal ministero della Cultura. Un riconoscimento fondamentale per la Puglia e per gli investimenti sul turismo lento e sulla rete dei cammini.
