Stavolta c’è l’ok del Governo: niente più navi da crociera nella laguna di Venezia. L’obiettivo è tutelare il territorio, patrimonio Unesco, ma anche l’ambiente marino spesso messo a dura prova. Una decisione, però, destinata a far discutere ma che apre la strada a tante altre località marittime che potrebbero chiedere maggiore tutela. La firma al decreto legge porta il nome del presidente del Consiglio Mario Draghi. E pone così la parola fine a tanti anni di lotte di quanti hanno chiesto che i “grandi grattacieli galleggianti” non passassero più dalla laguna. Vediamo cosa prevede la decisione del governo italiano.

Laguna di Venezia, un atto per la sua tutela
Il documento è stato adottato, come disposto dal governo, per adeguare le esigenze di tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale della città e quelle legate allo svolgimento dell’attività crocieristica e al traffico merci. Infatti anche se le grandi navi non approderanno più nella laguna di Venezia, il decreto dispone che verrà realizzato un nuovo luogo, fuori dalla laguna, dove poter far passare le navi e quindi tutelare la zona.

Sarà l’Autorità portuale del Mare Adriatico settentrionale ad avviare un concorso di idee finalizzato a raccogliere proposte e progetti. Vietate, quindi, non solo le navi da crociera con un trasporto di passeggeri superiori a 40 mila tonnellate ma anche le navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici. In passato hanno provocato grande indignazione le immagini delle grandi navi vicinissime ai monumenti veneziani. Un problema che tocca tante città italiane sul mare che hanno chiesto maggiore tutela. Si pensi a Siracusa, altra città d’arte e patrimonio Unesco.
Il decreto per la laguna di Venezia voluto dal governo
La firma al documento è avvenuta nella serata del 31 marzo. Così tra i tanti provvedimenti che in questi giorni gli italiani stanno attendendo questo fa notizia. Perché è un atto che è stato voluto da molti rappresentanti dell’esecutivo. Infatti la proposta è del presidente Draghi, del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e del ministro della cultura Dario Franceschini. “Una decisione giusta e attesa da anni – ha sottolineato Franceschini -. Il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che stabilisce che l’approdo definitivo delle Grandi Navi a Venezia dovrà essere progettato e realizzato fuori dalla laguna, come chiesto dall’Unesco”.

Un concorso di idee per nuovi approdi
Adesso, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, verrà lanciato un concorso di idee. L’obiettivo è chiaro: elaborare proposte e progetti di fattibilità tecnica ed economica per realizzare e gestire punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna. Stanziati 2,2 milioni di euro. Ma ci vorrà tempo. Quindi, per il momento, le grandi navi dovrebbero essere dirottate sulle banchine industriali di Porto Marghera.
In passato, c’è da dire, un’altra soluzione era stata già trovata: le navi potranno percorrere il Canale dei Petroli, entrando dalla bocca di porto di Malamocco, proseguire per il canale Nord di Marghera e qui attraccare. Su questo fronte è stato lanciato a febbraio un bando, con scadenza il 15 aprile, per un costo di 41 milioni di euro. Due strade differenti che potrebbero comunque preparare un percorso più adeguato quando, e speriamo presto, il turismo crocieristico ripartirà. E la tappa di Venezia sarà maggiormente tutelata.