L’Amerigo Vespucci, avere novant’anni e non dimostrali. Con la consapevolezza di essere ancora la “nave più bella del mondo” come la definì, nel lontano 1962, la portaerei americana USS Indipendence che l’aveva incrociata navigando nel Mare Mediterraneo. La portaerei aveva chiesto alla veliero di identificarsi con il segnalatore luminoso. “Nave Scuola Amerigo Vespucci Marina Militare Italiana” era stata la risposta. “The most beautiful ship in the world, Siete la nave più bella del mondo” la replica, e il complimento, degli americani. E’ ancora così.

Amerigo Vespucci al largo di Genova

Lo storico veliero Amerigo Vespucci è l’unità più anziana, ma soprattutto l’orgoglio, della Marina Militare Italiana. Un’eccellenza e un simbolo del nostro Paese nel mondo, il veliero ha solcato tutti i mari del globo portando alto il nome dell’Italia e della sua grande tradizione marinara. Il profilo inconfondibile della Vespucci, ovunque navighi e in qualsiasi porto attracchi, richiama sempre migliaia di persone per ammirare la nave militare ma anche lo stile italiano di questo bellissimo veliero.

Lo spettacolare veliero è centro di addestramento per gli ufficili della Marina Militare Italiana

L’Amerigo Vespucci festeggia i suoi primi novant’anni proprio in questi giorni. Era stata varata nel mese di febbraio del 1931, negli stabilimenti nautici di Castellamare di Stabia. Regia Nave Scuola dell’allora Regno d’Italia, come la sua gemella Cristoforo Colombo (di tre anni più anziana) era stata progettata dall’ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale, Francesco Rotundi, che all’epoca era anche direttore dei cantieri di Castellamare. Tre alberi verticali, 24 vele, 264 membri di equipaggio a cui si aggiungono, periodicamente, un centinaio di donne e uomini (allievi e personale di supporto) dell’Accademia Navale perché l’Amerigo Vespucci è il centro di addestramento di tutti gli ufficiali di Marina.

Vespucci in Nuova Zelanda

Sulla Vespucci gli allievi vivono la loro prima esperienza di imbarco durante l’estate al termine del loro primo anno di Accademia. La lunghezza della nave è di 82 metri ma, tra la poppa estrema e l’estremità del bompresso, si raggiungono i 101 metri. La larghezza massima è di 15 metri e mezzo. La struttura interna è in legno, lo scafo è rivestito di acciaio inchiodato. La polena, a prora, rappresenta la figura del celebre navigatore di cui il veliero porta il nome. Fornita di motori diesel e elettrici, può raggiungere una velocità di 10 nodi, corrispondenti a quasi 19 chilometri orari.

Originale tedoforo in occasione delle Olimpiadi di Roma

Le tappe storiche di questo spettacolare veliero ci ricordano che l’Amerigo Vespucci era presente alla riconsegna della città di Trieste all’Italia nel 1954. E quando si sono svolte le Olimpiadi di Roma, nel 1960, è stata l’Amerigo Vespucci a trasportare la fiaccola olimpica dal Pireo fino a Siracusa. Nel 1968 risalì a vela il Tamigi per arrivare a Londra. L’Amerigo Vespucci ha solcato i mari di tutto il mondo. Tante le campagne di istruzione – più o meno brevi – nel Mare Mediterraneo, molte quelle nel Nord Europa, quattro nell’Atlantico orientale e sette nel Nord America, una in Sud America.

Amerigo Vespucci al largo di Livorno

Due nell’ambito dell’unica circumnavigazione del globo, compiuta tra il maggio 2002 ed il settembre 2003, periodo nel quale la Nave è stata coinvolta nelle attività connesse con l’edizione della America’s Cup del 2003 in Nuova Zelanda. La pandemia non ha fermato, ma solo modificato, le sue attività. Nel 2020 il veliero, che ha dovuto annullare 18 mesi di navigazione per il previsto giro del mondo “L’Italia a vele spiegate”, non sostando in porto e non potendo ricevere visite a bordo ha comunque navigato lungo le coste italiane.

L’Amerigo Vespucci è dal 2007 anche ambasciatore dell’Unicef

Sono 122 i comandanti che si sono alternati a bordo dal 1931 ad oggi, attualmente è il capitano di vascello Gianfranco Bacchi. In una recente intervista all’agenzia Adnkronos il comandante ha ricordato le oltre 800 mila miglia di percorso da allora. “Ne abbiamo fatta tanta di strada, o meglio, di acqua da quel giorno… abbiamo navigato tutti i mari del mondo, battezzato migliaia di allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno. Io sono il 122esimo comandante. E ci sono state migliaia di figure di professionisti a bordo. Di gente su questa meravigliosa nave ne è passata, con orgoglio”.

Un grande orgoglio italiano per questa regina dei mari che dal 2007 è stata nominata anche Goodwill Ambassador dell’Unicef nel corso di una solenne cerimonia nel porto di Genova. “Non chi comincia ma quel che persevera” (aforisma attribuito a Leonardo Da Vinci) è il motto di questo veliero unico al mondo. Come dire, non arrendersi mai.

I novant’anni dell’Amerigo Vespucci, la regina dei mari ultima modifica: 2021-02-26T12:30:00+01:00 da Cristina Campolonghi

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