Si è svolta la 44esima riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il tutto è avvenuto in Cina, per la precisione nella città di Fuzhou. In quest’occasione sono stati decretati i nuovi siti Unesco, ufficialmente reputati tesori del mondo. Non sono mancati aggiornamenti relativi al ricco patrimonio italiano, che rende il nostro Paese primo al mondo in questa speciale classifica. Il tutto grazie a ben 58 siti di interesse globale.
Unesco, tre siti italiani
L’Italia ha conquistato la vetta della classifica dei Patrimoni Mondiali Unesco grazie a tre aggiunte. La prima è Montecatini, inserita tra le grandi città termali d’Europa. Si tratta di un percorso termale che comprende Austria, Belgio, Francia, Germania, Regno Unito e Repubblica Ceca, oltre al nostro Bel Paese.
Premiata anche Padova per la pittura del ‘300 di Padova Urbs Picta, così come i grandi cicli affrescati risalenti al XIV secolo, che comprende opere di Giotto (Cappella degli Scrovegni), Jacopo da Verona, passando per Guariento e Jacopo Avanzi. All’elenco si aggiungono i portici di Bologna, vero simbolo cittadino. Tutto ciò ha spinto l’Italia a raggiungere quota 58 siti, a fronte dei 55 della Cina e i 48 di Germania e Spagna.
Nuovi siti Unesco
Il sito di Arslantepe, in Turchia, è tra i nomi nuovi premiati dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Un’area che custodisce testimonianze delle sue antiche civiltà. Si va dalle case di mattoni del primo periodo di Uruk, risalenti al IV millennio a.C., fino al complesso dei palazzi del tardo periodo calcolitico, tra IV e III millennio a.C., passando per il complesso tombale reale dell’età del bronzo.
A un passo dal confine con l’Italia vi è Nizza, premiata per la propria evoluzione. Sono state sfruttate al meglio le condizioni climatiche e paesaggistiche dell’area, plasmando l’urbanistica e lo stile architettonico, fino a raggiungere lo status di stazione invernale cosmopolita. La classifica ci conduce anche in India, alla scoperta dell’antica città di Dholavira, centro della civiltà Harappan, che raggiunse l’apice tra il 3000 e il 1500 a.C. ed è oggi uno degli insediamenti urbani meglio conservati del periodo nel sud-est asiatico.
Nell’area settentrionale del Giappone occhi puntati su dei siti archeologici risalenti all’era Jomon, esempio unico dello sviluppo della cultura pre-agricola e sedentaria, avvenuto nell’arco di 10mila anni. Di particolare interesse otto moschee in Costa d’Avorio, nell’area nord. Caratterizzate da uno stile architettonico ritenuto originario del XIV secolo. Altra città premiata è quella di As-Salt, in Giordania. Al tempo degli Ottomani rappresentava uno snodo cruciale tra il deserto orientale e l’Occidente.
Se si guarda all’antica storia umana è difficile non mettere piede in Iran. Qui si guarda al passaggio montagnoso di Hawraman/Uramanat, che testimonia la cultura del popolo Hawrami, che ha abitato l’area dal 3000 a.C. Il mondo vanta oggi 13 nuovi siti Unesco, che riguardano anche l’America del Sud. In Cile sono stati premiati l’insediamento e la mummificazione della cultura Chinchorro, con riferimento alla regione di Arica e Parinacota. Si tratta di una testimonianza della cultura di cacciatori-raccoglitori marini risalente al periodo dal 5450 a.C. all’890 a.C. In Perù, infine, inserito in lista l’osservatorio solare di Chakillo, sito preistorico risalente al 200 a.C.