Oggi prende il via itOstuni, il sito che abbiamo realizzato per raccontare le bellezze della Città Bianca di Puglia. Ostuni ha nel nome un’etimologia incerta. Secondo alcune ipotesi, infatti, il nome Ostuni deriverebbe dal greco astu neon oppure dal latino hostium unio. Il suo centro storico di case ricoperte di calce bianca le dona un fascino unico. Sorta su tre colli, la città offre panorami suadenti. Immense distese verdi si srotolano davanti agli occhi che le ammirano dall’alto. Cogliendo l’occasione per salutare il Sindaco, la cittadinanza, il personale dei musei e dei parchi archeologici, la guida Giusy Errico, iniziamo a svelarvi qualcosa del luogo.

Ostuni e i suoi monumenti: a spasso tra fascino barocco e linee rococò

“Ostuni è la città panoramica per eccellenza, ogni casa è un belvedere” – scriveva Ettore Della Giovanna. E poi ancora: “A Ostuni le case sono bianche, di latte e calce, sono bianche fino a far male agli occhi”. “Qui c’è il fascino di tutte le città dei mari del Sud” – continuava il giornalista. Giungere a Ostuni significa immergersi nel biancore delle sue case e nella luce che si amalgama ai colori sfavillanti dei fiori. Difatti è abbracciare l’immenso dei suoi paesaggi, respirare aria buona, nutrire lo sguardo delle distese verdi che si possono ammirare dall’alto dei suoi tre colli.

Foto di Ostuni al tramonto col suo centro storico di case bianche
Ostuni al tramonto – Foto di Giusy Errico

Significa anche tuffarsi nel suo mare cristallino, di quella limpidezza che distende il cuore e i sensi. Vuol dire ammirare le sue architetture – civiche e religiose – come la splendida Chiesa di San Vito Martire con le sue linee rococò. Significa addentrarsi nel mistero, in quei luoghi intrisi di leggende, come l’ex Fabbrica di Tabacco. Si narra infatti che vi morì la figlia del proprietario schiacciata da un montacarichi. Oppure le leggende che aleggiano sulla costruzione della Chiesa della Madonna della Grata, soavemente affacciata sugli orti in Contrada Rosara. E non in ultimo la splendida Concattedrale di Ostuni edificata tra il 1435 e il 1495. Essa si presenta in un interessante stile tardo gotico e un rosone scandito da 24 raggi. E’ situata sulla sommità del colle più alto della Città Bianca.

Un parco archeologico e il museo che ospita la Mamma più antica del mondo

Ostuni è un luogo ricco di bellezze paesaggistiche ma anche ricchezze archeologiche senza precedenti. Infatti vi troveremo il Museo civico di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale e il Parco Archeologico e Naturale di Santa Maria di Agnano. Reperti neolitici e paleolitici ritrovati nel territorio ostunese estasieranno gli occhi dei visitatori. Il museo civico è ospitato nelle sale dell’ex Monastero dell’Ordine Carmelitano di clausura attiguo alla Chiesa di San Vito Martire. I reperti esposti nelle sale del Monastero sono stati rinvenuti nel parco di Santa Maria di Agnano, databili XVI secolo.

Cattedrale di Ostuni vista dall'arco degli incalzi
Concattedrale di Ostuni – Foto di Giusy Errico

Le attrazioni che hanno reso il museo famoso in tutto il mondo sono i due calchi di sepolture che riproducono una giovane gestante vissuta 28.000 anni fa e un cacciatore. Questi ultimi sono stati scoperti nel 1991 dal Professor Donato Coppola  – paletnologo – che cogliamo l’occasione di salutare. I ritrovamenti hanno avuto luogo nel sito di Santa Maria di Agnano, cioè un connubio di caratteri archeologici, paesaggistici e naturalistici molto interessanti.

Ostuni, la città bianca, entra a far parte del network di italiani.it ultima modifica: 2020-06-18T13:00:00+02:00 da Antonella Marchisella

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