“La O di Otranto”, chi non l’ha mai detto durante uno spelling? Ma Otranto è famosa non solo per un banale spelling, bensì per la sua storia intrisa di leggenda. Otranto è la città più a Est d’Italia e per questo è famosa perchè a “Punta Palascia” si può ammirare la prima alba italiana dell’anno (e ovviamente la prima alba di ogni giorno).

Partiamo dal nome: Otranto. L’origine del nome della città deriva da tempi molto lontani. Secondo le fonti più accreditate deriva da Hydruntum, un fiumicello che attraversa Otranto e sfocia nel suo mare cristallino, proprio al centro del paese. Secondo altri, invece, il nome Otranto deriva da Odronto che in passato indicava un’altura vicina al porto.

La nascita di Otranto

La città fu fondata attorno al monastero di San Nicola di Casole, uno dei luoghi più importanti del Salento ancora oggi. Il monastero è uno dei luoghi che è assolutamente consigliato visitare se andate nel Salento e siete amanti della storia medievale.

Nasce nel 1098 ed è stato costruito da Boemondo I d’Antiochia. Nel Monastero in antichità esistevano altari, cripte e casupole dove i monaci pregavano. Successivamente il monastero fu donato ad abati. Nel monastero si respirava cultura perchè per un lungo periodo furono ospitati filosofi e poeti greci. Tra questi, sicuramente passarono da qui i vari Nettario, Giovanni Grasso, Nicola di Otranto e Giorgio di Gallipoli. Una figura di prestigio fu Nettario (1155-1235), che era anche l’abate del monastero. Nettario era un filosofo amante della cultura greca (sua lingua madre) e latina. Fu insegnante di grammatica e letteratura greca e tradusse dal greco al latino la liturgia di Basilio ed altri testi liturgici.

“Mamma li turchi” e la leggenda del “Serpe”

La storia di Otranto è molto tormentata ed è stata condizionata da un evento storico molto importante: l’invasione dei turchi del 1480. Sono stati 800 i martiri di Otranto massacrati dai turchi perchè rifiutarono di convertirsi all’Islam e rimasero fedeli al Cristianesimo. Ancora oggi, la scelta dei martiri è vista come un baluardo della cristianità.

La leggenda racconta che nella torre di avvistamento sulla costa a Otranto ci fosse un enorme serpente che quando venne a sapere che i turchi stavano per attaccare la sua città, bevve tutto l’olio per far sì che i nemici sbagliassero destinazione (infatti negli anni precedenti arrivarono in altre città). Otranto però sarà saccheggiata poi, come detto, ne 1480. In ogni caso, la serpe si è meritata di comparire addirittura sullo stemma della città.

La Cattedrale di Otranto

E’ sicuramente il monumento più importante della città dal punto di vista religioso. La Cattedrale è stata costruita nel 1088 e fu edificata sui resti di un villaggio messapico. L’architettura della cattedrale otrantina è molto semplice. Non ci sono gli sfarzi del barocco che si sono diffusi, nei secoli successivi, soprattutto nell’hinterland di Lecce. Dopo le devastazioni turche del 1480, fu edificato il grande rosone a 16 raggi con fini trafori gotici di forma rotonda.

All’interno della cattedrale si hanno tre navate. La navata destra termina nella cappella dei martiri dove sono conservati i resti dei santi martiri di Otranto, uccisi durante l’invasione turca.

Appena entrati, risalta all’occhio il famosissimo mosaico pavimentale (che potete vedere nella foto in basso), che contiene l’albero della vita. Il programma iconografico del mosaico si sviluppa attraverso scene dell’Antico Testamento, dei cicli cavallereschi e dalle storie medievali. Nel mosaico vengono rappresentati diversi concetti presenti nella Commedia dantesca e nella storia religiosa.

  • vizi e virtù degli uomini;
  • Inferno e Paradiso;
  • giardino dell’Eden;
  • Noè e il diluvio universale;
  • ciclo dei mesi dell’anno;
  • Alessandro Magno;
  • Torre di Babele;
  • Albero della vita.

Va evidenziato che all’interno della Cattedrale c’è una cripta, che si snoda nell’area sottostante dell’abside ed è stata costruita nell’XI secolo.

Il mosaico presente nella Cattedrale di Otranto
Il mosaico presente nella Cattedrale di Otranto

Il castello di Otranto

Il Castello aragonese di Otranto è stato costruito alla fine del ‘400 e si presenta come un trapezio rettangolo. La sua struttura è stata però modificata più volte nel tempo. Il castello è delimitato ai lati da un grande fossato che permetteva di alzare il ponte levatoio, rimanere isolati e non farsi raggiungere dai nemici.

Oggi l’ingresso ha un ponte, con arco in pietra e calpestio in legno, probabilmente in origine di tipo levatoio. Un corridoio stretto permette di accedere nell’atrio del piano terra. La sala triangolare, una delle più importanti del castello otrantino, fu completata verso la metà del ‘500. La Cappella al piano terra si presenta parzialmente affrescata e contiene al suo interno varie cornici ed epigrafi. Negli ultimi anni è diventato possibile visitare anche Otranto sotterranea, che si sviluppa proprio sotto al castello aragonese. Di seguito, una foto dei sotterranei.

particolare di Otranto sotterranea
Per gli amanti della storia, è possibile visitare Otranto sotterranea

Il meraviglioso mare

Otranto, ovviamente, non è solo cultura e storia. Molti turisti la scelgono come meta delle proprie vacanze perchè le foto del suo mare mozzafiato fanno il giro del web. Otranto permette di avere diverse spiagge a disposizione, sia all’interno del paese che leggermente fuori. Dalla Baia dei turchi, alla spiaggetta degli scaloni, dagli Alimini a Porto Badisco, la costa di Otranto è molto lunga e permette di godere di tante spiagge, baie e anche un tratto di scogliera.

Una delle meravigliose spiagge di Otranto
Una delle meravigliose spiagge di Otranto
Otranto, la perla dell’Adriatico tra cucina, storia e mare cristallino ultima modifica: 2022-01-22T12:30:00+01:00 da Antonio Murrone

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