Situato nella Costa d’Argento, all’estremità meridionale di Monte Argentario (Toscana), poco distante dall’Isola del Giglio, Porto Ercole è un borgo storico della Maremma grossetana che s’affaccia sul mar Tirreno. Secondo alcuni il nome della città deriverebbe da una colonia di Focesi, popolo greco devoto all’eroe Ercole, stabilitisi in quelle zone. Secondo altri, invece, sarebbero stati gli etruschi a dare il nome alla località marittima. Questa seconda teoria è supportata dal ritrovamento di un’antica necropoli in località Cala Galera. Oltre ad essere un’amatissima località turistica, questo borgo è ricordato anche per Caravaggio. Il celebre pittore passò proprio a Porto Ercole i suoi ultimi giorni di vita. Partito da Napoli via mare e approdato a Palo Laziale, Caravaggio raggiunse Porto Ercole già moribondo (forse a causa di un’infezione). Dalla spiaggia della Feniglia, venne portato al sanatorio Santa Maria Ausiliatrice, nei pressi della chiesa di Sant’Erasmo, dove morì il 18 luglio 1610.

Autoritratto Caravaggio

Storia del borgo

Le origini di Porto Ercole risalgono al VII sec. a.C., in epoca etrusca. Successivamente “Portus Herculis” passò sotto il dominio romano. Nel II sec. a.C. fu proprietà della famiglia dei Domizi Enobarbi. Da loro, di professione argentarii, prese il nome l’intero territorio di Monte Argentario. In seguito la zona governata dall’imperatore Domiziano e, nel II sec. d.C. fu donata dall’imperatore Traiano a Vibia Matidia. Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la zona passò nelle mani di bizantini e longobardi.

È in epoca medievale che Porto Ercole trova il suo massimo splendore. Nel Quattrocento cade sotto il dominio della Repubblica di Siena. In questo periodo vengono erette le mura della città, costruite le prime torri di avvistamento e le prime fortificazioni militari, come Forte Sant’Ermo (demolito nel Cinquecento per creare Forte Filippo) e la Torre dell’Acqua. Nel 1555 con la “Presa di Porto Ercole”, gli spagnoli (alleati di Firenze) conquistarono Porto Ercole sconfiggendo i senesi (alleati dei francesi). Due anni più tardi, con il trattato di di Cateau-Cambresis, Porto Ercole passa sotto il dominio dello “Stato dei Presidii”. Il borgo farà parte del protettorato toscano fino al Congresso di Vienna del 1815, quando verrà integrato nel Granducato di Toscana. Nel 1861, come tutta la Toscana, Porto Ercole si unirà ufficialmente al nascente Regno d’Italia.

La presa di Porto Ercole - Giorgio Vasari
Foto: © Sailko – Wikimedia Commons (CC BY 3.0).

Cosa vedere a Porto Ercole

Essendo una località marittima, tra le attrazioni principali di Porto Ercole sono le sue spiagge. Spiaggia Lunga, Spiaggia Acqua Dolce, la già citata Cala Galera e la Spiaggia delle Viste sono le più frequentate dai turisti e non solo. Il borgo offre però molto di più. Di particolare bellezza è il suo centro storico medievale, in cui si trova anche la chiesa di sant’Erasmo (uno degli edifici religiosi più antichi del borgo). Sulla piazza del borgo si trova anche il Palazzo dei Governanti, fatto edificare nella prima metà del Cinquecento, come residenza per i governanti spagnoli. Di epoca medievale sono anche le Mura di Porto Ercole, con Porta Senese (la torre dell’orologio è cinquecentesca) che garantiva l’ingresso principale in città. Percorrendo la via principale, si può arrivare poi al Giardino Corsini, realizzato nel 1868 da Vincenzo Ricasoli, che oggi ospita più di 150 piante tropicali.

Interessanti da visitare sono anche le fortezze militari che si trovano nei pressi di Porte Ercole, come ad esempio il Forte Stella e il Forte Filippo. Il primo ha una forma particolare (una stella a sei punte) e fu costruito nella seconda metà del Cinquecento come fortificazione difensiva dai governanti spagnoli dello Stato dei Presidii. Questo permetteva ai militari di controllare l’intera zona a 360 gradi. Il secondo, realizzato nello stesso periodo, fu edificato sulle macerie del precedente Forte Sant’Ermo, fatto costruire nel Quattrocento dal governo senese. Poco distante dal Forte Filippo si trova la Torre del Mulinaccio, anch’essa costruita dagli spagnoli per scopi difensivi (per controllare la zona di Cala Galera). Di epoca senese è invece la Torre dell’Acqua, non lontana dal Forte Stella. Questa fu espugnata nel 1555, segnando la resa dei Senesi e l’inizio dello Stato dei Presidii a Porto Ercole.

Cosa mangiare a Porto Ercole

Viaggiare significa anche provare i piatti tipici del luogo che si intende visitare. Porto Ercole, in questo caso propone piatti tipici della cucina toscana e locale. Uno dei più antichi è il Caldaro dell’Argentario, una zuppa di pesce preparata con pesce povero. Da provare è anche la “ficamaschia a stocchetto” (ovvero il melù, un pesce simile al nasello, da mangiare in zuppa con patate), i piatti a base di palamita, un pesce tipico del mar di Toscana, magari accompagnato da un bicchiere di Riminese di Porto Ercole, un vino tipico delle zone. Infine, se si preferisce un dolce, è possibile provare la pastiera alla portoercolese, simile a quella napoletana, ma senza grano cotto.

Porto Ercole - zuppa di Pesce.

Storia, mare, cultura e buon cibo… Porto Ercole propone questo e molto altro al visitatore che desidera passare qualche giorno in questo piccolo gioiellino toscano. Facente parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, Porto Ercole è una splendida sorpresa, che permetterà di passare le proprie vacanze in totale relax e godere pienamente delle meraviglie offerte della costa toscana.


Foto in evidenza: © Ernmuhl – Wikimedia Commons (CC BY 3.0).

Porto Ercole: perla medievale della maremma Toscana ultima modifica: 2022-08-25T09:30:09+02:00 da Antonello Ciccarello

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