Presepe: l’invenzione più italiana che ci sia. Non si deve essere per forza devoti di San Francesco d’Assisi, né praticanti cattolici per riconoscere che il presepe è uno dei simboli più immediati dell’identità italiana. Sì, venne “inventato” nel 1223 a Greccio da San Francesco, che tornato da poco dalla Terra Santa, e da Betlemme, volle rappresentare in modo tangibile la narrazione evangelica della natività. Da lì lungo i secoli questa usanza ha abbracciato mano a mano le città e i paesi d’Italia, d’Europa e del mondo intero.

E non c’è neppure bisogno di citare Napoli per ricordare come questa usanza sia sia diversificata e sia diventata parte di tante identità e abbia raccolto storie che scorrevano nei fiumi della storia italiana ed europea. E sì, il presepe è innanzitutto il simbolo di uno dei passaggi chiave della religione cristiana e particolarmente cattolica: l’incarnazione. L’idea cioè che quel Dio che stava nei cieli si sia fatto carne e sia diventato un bambino che nasce in una mangiatoia.

Rivoluzione nella storia dell’umanità

Ma uscendo dalla sfera religiosa il presepe è il simbolo di ciò che ha fatto l’Italia ciò che è: la famiglia. Quell’antica istituzione per cui un uomo e una donna abbandonano la solitudine – abbagliati o illusi dall’amore – iniziano a vivere insieme e a costruire un progetto e finiscono per essere un sacco di persone.

particolare del presepe di greccio con san giuseppe e maria con in braccio gesù bambino
“20110517_Greccio_041” by Friar’s Balsam is licensed under CC BY 2.0 

Una madre, un padre, un bimbo appena nato. Nella sua essenzialità questa immagine ci racconta perché esistiamo e perché siamo ciò che siamo.
Senza la famiglia l’Italia non esisterebbe, la sua identità sarebbe monca, il suo sapore sarebbe radicalmente diverso. Ecco perchè gli italiani dovrebbero celebrare con grande convinzione il Natale e riempire le case di presepi: perché se anche non sono credenti in realtà celebrano se stessi e il loro cuore più vero.

Viva la famiglia. Viva il presepe. E buon Natale a tutti.

Presepe: ma c’è qualcosa di più italiano? ultima modifica: 2019-12-25T09:00:00+01:00 da Paolo Gambi

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