San Leo è un bellissimo borgo che si erge sulla maestosa rupe di Montefeltro. L’altura prenderebbe il nome da un antico tempio consacrato a Giove Feretrio, eretto dai romani che qui si insediarono fin dal III secolo. Il nome del borgo, invece, è riconducibile a San Leone che, nel IV secolo, insieme a San Martino, vi giunse dalle coste della Dalmazia. A entrambi si deve la diffusione del cristianesimo sia nella zona che nella regione circostante. Secondo la tradizione, San Leo divenne il primo vescovo del Montefeltro, tuttavia la nascita della diocesi risale al periodo compreso tra il VI e il VII secolo, quando intorno alla rupe si formò il primo nucleo abitato. Nel 2006, il comune, precedentemente appartenente alle Marche, con un referendum popolare chiese di passare all’Emilia Romagna e da allora rientra nella provincia di Rimini.

San Leo, la rupe

Un po’ di storia

San Leo fu conteso a lungo da diverse dinastie. Nel VI secolo se lo disputarono Goti, Bizantini, Franchi e Longobardi. Con Carlo Magno fu incluso nelle donazioni allo Stato Pontificio. Successivamente fu occupato dai longobardi e, dopo che Berengario II, ultimo re longobardo d’Italia, tra il 961 e il 963 fu sconfitto qui da Ottone I di Sassonia, passò nelle mani di diverse potenti famiglie, quali i Montefeltro, i Malatesta, i Medici, i Della Rovere, i Borgia.

San Leo, borgo

Il borgo

San Leo si trova nell’Alta Valmarecchia, entroterra riminese, ed è incastonato tra la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino. Oltre a vantare il titolo di Borgo più bello d’Italia e Borgo bandiera Arancione, è famoso anche perché qui si fermarono personaggi storici come San Francesco d’Assisi e Dante Alighieri. Al primo, in particolare, si attribuisce la fondazione del convento di Sant’Igne, risalente al XIII secolo, che dista circa due chilometri dall’abitato.

San Leo, piazza

San Leo si presenta raccolto e compatto, ancora lastricato in pietra. Il centro storico si estende intorno alle chiese che si affacciano sulla piazza centrale, intitolata al Sommo Poeta fiorentino. Esso si arricchisce di numerosi palazzi nobiliari. Ne sono un esempio il Palazzo Mediceo (1517-23), la residenza dei Conti Severini-Nardini (XIII-XVI sec.), il Palazzo Della Rovere (XVI-XVII sec.). Vi sono poi la Chiesa della Madonna di Loreto e le abitazioni costruite fra il XIV e il XIX secolo.

La fortezza

San Leo è dominato dalla fortezza medievale che si erge sulla Rocca. Alta circa 600 metri, questa è meta di molti turisti e domina la vallata del Marecchia e un panorama di boschi, picchi rocciosi e calanchi che arriva fino al mare. Difesa dalle quadrangolari torri malatestiane, nel 1479 la fortezza fu completamente ridisegnata dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, per volere di Federico da Montefeltro. Protagonista di importanti vicende guerresche durante il periodo rinascimentale, nel 1631, fu adattata a carcere.

Fortezza

Nel 1788, poiché le carceri della fortezza erano insalubri, il governo pontificio incaricò l’architetto Giuseppe Valadier di apportare alla struttura le necessarie migliorie. Dal 1791 e fino alla morte avvenuta nel 1795, vi fu rinchiuso Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, uno dei più enigmatici avventurieri dell’età dei Lumi. Nelle sue anguste celle furono imprigionati anche patrioti risorgimentali fra i quali Felice Orsini. Anche dopo l’Unità d’Italia, e fino al 1906, la fortezza continuò ad assolvere la sua funzione di carcere. In seguito, per otto anni, ospitò una “compagnia di disciplina”.

San Leo, il duomo

La pieve e la cattedrale

L’edificio più antico di San Leo è la pieve di Santa Maria Assunta, costruita in epoca carolingia e dedicata al culto orientale della Dormitio Virginis. Realizzata interamente in conci di pietra, essa sorgerebbe nel punto in cui, secondo la tradizione, si trovava la celletta in cui San Leone si ritirava in preghiera, costruita da lui stesso. La pieve, intorno a cui si raccoglie la città medioevale, fu rimodernata in età romanica. Al suo interno è a pianta basilicale con tre navate separate da pilastri e colonne. Vi si trova un ciborio del IX secolo. La cattedrale fu eretta accanto alla pieve dopo il VII secolo e consacrata al culto di San Leone. Restaurata dal 1173 in poi, essa fu unita alla possente torre campanaria di probabile origine bizantina. L’abside centrale custodisce un Crocefisso del XIII secolo.

Una via del borgo

Luogo da visitare

San Leo è un posto talmente affascinante da attirare l’attenzione di artisti e poeti. Tra le valli del Marecchia e del Metauro, nel 2007, furono individuati i paesaggi che ispirarono il pittore rinascimentale Piero della Francesca. Grazie alle sue bellezze ambientali, paesaggistiche, architettoniche, alla sua storia e alla cultura è un paese da visitare, un luogo pervaso da un’atmosfera rilassante e, per certi versi, fiabesca che stupisce e incanta.

(Foto: sito web www.san-leo.it)

San Leo, l’affascinante borgo ai piedi della Rocca ultima modifica: 2022-08-08T09:30:00+02:00 da Antonietta Malito

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