Rodi Garganico è uno dei piccoli tesori della Puglia da voler scoprire. Sito nei pressi di Peschici, questo borgo è noto come “giardino del Gargano”. Il motivo è presto spiegato. Arroccato su di un promontorio a strapiombo sul mare, questo splendido centro vanta numerosi agrumeti, ulivi, pini, alberi da fico e non solo. Un paesaggio naturalistico a dir poco vario.

La storia di Rodi Garganico

Il centro storico del borgo è di origine medievale, così come le mura che lo circondano. Caratterizzato da numerosi vicoli alquanto stretti, cosa alquanto comune in Puglia, dal tracciato molto complesso e, spesso, dalle ripide pendenze. Una caratteristica architettonica chiave del centro riguarda l’architettura delle case. Queste sono realizzate in modo tale da consentire a ognuna di scorgere il mare.

Non mancano le prove di insediamenti umani in età preistorica, anche se il centro abitato, ai suoi albori, è nettamente successivo. Nella maggior parte dei casi si tende a far risalire la sua realizzazione intorno all’VIII secolo a.C., in corrispondenza con l’espansione dei Rodii. Il borgo venne distrutto dai Goti dopo la caduta di Roma, per poi venir ricostruita più di mezzo secolo dopo. Centinaia d’anni dopo venne attaccata dai Saraceni e occupata dagli Aragonesi.

Rodi Garganico
Rodi Garganico – Fonte: Giuseppe Phoenix Pubblico Dominio

Volando di secolo in secolo, nel 1646 dovette fare i conti con il disastroso terremoto del Gargano. Diede asilo a Gioacchino Murat nel 1815 durante la seconda caduta di Napoleone. Durante il ventennio fascista rifiorì grazie alla ferrovia, per poi accusare il colpo dei limitati flussi commerciali dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Il tesoro di Rodi Garganico

La natura è il vero patrimonio di questo splendido borgo. La produzione di agrumi è ciò che rende celebre Rodi Garganico fin dal Medioevo. Basti pensare ai Limoni Femminello, riconosciuti IGP, o anche alle arance del Gargano. La vegetazione regna sovrana e gioca il proprio ruolo anche sotto l’aspetto turistico. In epoca recente si è dunque dato spazio allo sviluppo turistico-ricettivo. Si tratta di una meta particolarmente apprezzata dai viaggiatori fin dagli anni ’60 e col tempo ha subito dei processi di restauro importanti. Il tutto al fine di valorizzare il patrimonio architettonico e riqualificarne l’urbanistica.

Cosa vedere

Una delle aree da scoprire, senza dubbio, è il Vuccolo, ovvero l’antica zona del porto. Un nome che appare insolito ai turisti e che deriva da “vucculare”, ovvero gridare. La provenienza è longobarda e fa riferimento all’usanza di chiamare dalle terrazze i mariti intenti a lavorare le reti.

Rodi Garganico, Quartiere Chepabbash
Rodi Garganico, Quartiere Chepabbash – Fonte: Giuseppe Bruno CC BY-SA 3.0

Spazio nel proprio itinerario di viaggio anche per il quartiere Chépe abbasce, ovvero a testa in giù. I vicoli sono particolarmente stretti in questa zona, caratterizzata da ripide scalinate, terrazze da sogno e piazzette nascoste. La disposizione delle case, come detto, consente la vista del mare e, al tempo stesso, permette d’ottenere un riparto dai freddi venti invernali. Muovendosi per queste strade si potrà apprezzare il Santuario della Madonna della Libera, così come la splendida Oasi agrumaria. Nei paraggi del centro vi sono invece la Chiesa di Santa Maria Pura, la Chiesa Madre della Beata Vergine Assunta e il Castello di Peschici.

Cosa mangiare

Non mancano di certo i piatti tipici da poter gustare durante il proprio soggiorno. Generalmente si tratta di manicaretti a base di pesce o verdure. Si potrebbe partire con un’insalata di acciughe crude con olio e limone o, in alternativa, un’insalata di arance, una di cozze o cannolicchi. Come primo piatto si può scegliere tra ditali con le telline e il soffritto, i troccoli con seppie ripiene e formaggio o i bucatini con le canocchie. Come farsi mancare i secondi di pesce come i bianchetti marinati e le alici “mollicate” alla rodiana. Per gli amanti della carne, invece, involtini di carne alla rodiana o gulasch di capretto, patate e lampascioni.

Rodi Garganico, lo storico giardino d’agrumi di Puglia ultima modifica: 2021-09-24T15:30:00+02:00 da Luca Incoronato

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