L’origine dei miti ha sempre qualcosa di affascinante. Se questa poi viene narrata in maniera avvincente e coinvolgente, senza però trascurare la componente storica, allora si è di fronte ad un esperimento riuscito. Tutto questo è Romulus, la serie TV diretta da Matteo Rovere (già regista de “Il primo re” del 2019), con Enrico Maria Artale e Michele Alhaique, in onda su Sky Atlantic e in streaming su Now TV a partire dal 6 novembre scorso. La serie è composta da 10 episodi, gli ultimi due dei quali andranno in onda il prossimo 4 dicembre. Come il nome suggerisce, Romulus è una serie TV incentrata sul mito della fondazione di Roma, sulle civiltà che abitavano le terre del Lazio nell’VIII secolo a.C. e sulle vicende che hanno portato alla storia che tutti consociamo, ovvero la nascita di quella che sarà un giorno la “città eterna”.

Trama di Romulus

Numitor, re di Alba Longa e capo della Lega Latina, a causa di un periodo di siccità e carestia viene esiliato. I nipoti gemelli Yemos ed Enitos, sono gli eredi al trono, ma il fratello minore del re, Amulius, lo brama per sé. Ad alimentare la sua sete di potere è anche la moglie Gala. Amulius riesce ad uccidere Enitos mentre Yemos riesce a salvarsi fuggendo nella foresta, dove si imbatte in dei ragazzi che sono sottoposti al rito dei Lupercalia. Qui incontrerà Wiros, uno schiavo appartenuto alla tribù dei ruminales (che venerano la dea Rumia), con cui stringerà un forte legame. Nel frattempo la vestale Ilia, figlia di Amulius e innamorata di Enitos, credendo che Yemos sia l’assassino, decide di partire alla sua ricerca per vendicare l’amato. I tre protagonisti tra lotte, sete di vendetta e di rivoluzione sapranno scrivere il loro destino e quello della futura Roma.

Romulus - Vestale Ilia con il fuoco sacro
Foto: © Francesca Fago (Sky).

Un progetto riuscito

Con Romulus, Matteo Rovere torna sui temi già affrontati nel film “Il primo re”, incentrato proprio sulla storia di Romolo e Remo. La nuova serie TV di Sky si pone come una sorta di prequel del film. Come la pellicola del 2019, infatti, anche Romulus è recitato in protolatino (ma disponibile anche sottotitolato o doppiato in italiano). La prova attoriale dei protagonisti, tra cui, Sergio Romano (Amulius), Ivana Lotito (Gala), Andrea Arcangeli (Yemos), Francesco Di Napoli (Wiros) e Marianna Fontana (Ilia) è stata veramente convincente, nonostante le difficoltà della lingua. La serie è inoltre molto accurata dal punto di vista storico, grazie all’aiuto degli esperti che hanno lavorato al progetto (antropologi, archeologi e linguisti). Nessun dettaglio nella serie è lasciato al caso. Il brano della sigla Shout (Tears for Fears), cantato magistralmente da Elisa, è poi la ciliegina sulla torta di una serie TV da non perdere.

Romulus - Yemos con
Foto: © Francesca Fago (Sky).

Romulus è un progetto ambizioso rivelatosi sin da subito un successo di critica e pubblico. Ciò è un chiaro segno di come anche l’Italia sia in grado di competere nell’arena delle grandi produzioni delle serie TV statunitensi (lo si è già visto ad esempio con Gomorra e Suburra). La prima stagione è ormai agli sgoccioli, ma è probabile che il pubblico richiederà presto a gran voce di conoscere il seguito della storia.

Romulus: la serie TV tutta italiana sulla nascita di Roma ultima modifica: 2020-12-02T13:00:00+01:00 da Antonello Ciccarello

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