L’Eremo di Montesiepi e l’Abbazia di San Galgano, due luoghi unici al mondo, si ergono nella Val di Merse, in provincia di Siena. L’eremo, eretto prima dell’abbazia, ospitò San Galgano nel 1170 e custodisce quella che fu la sua spada, da secoli conficcata in una roccia.
San Galgano e la spada nella roccia
L’Eremo di Montesiepi custodisce dunque la spada nella roccia. Non si tratta di quella più nota associata alla leggenda di Re Artù, ma si collega a fatti realmente accaduti. Essa appartenne a un giovane cavaliere, Galgano Guidotti, nato a Chiusdino nel 1148, come attestano documenti ancora esistenti. Dopo una vita di dissolutezze, quando aveva 32 anni, dopo che per due volte gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele, Galgano si convertì e iniziò a predicare la parola di Dio a Siena e dintorni. Sempre in sogno, gli apparvero i 12 Apostoli che gli ordinarono di costruire una rotonda a Montesiepi e di ritirarsi lì.
Il giovane decise pertanto di rifugiarsi in una capanna che diventerà il suo eremo, proprio sopra il Monte Siepi. Per chiudere definitivamente con il passato compì un miracolo: conficcò la sua spada in profondità nella roccia in modo da formare una croce con l’elsa. Nel 1181 incontrò Papa Alessandro III che lo incoraggiò a costruire un’abbazia in prossimità dell’eremo. La Rotonda di Montesiepi fu la prima tomba del santo, che fu sepolto a nord della spada.
La spada è visibile ancora oggi, custodita in una teca. Per anni fu considerata un falso, ma recenti studi hanno dimostrato che essa risale a un periodo storico compreso tra il 1100 e i primi del 1200. Nel corso dei secoli si sono verificati diversi tentativi di estrazione della spada ma nessuno è andato a buon fine. Nell’eremo sono ancora visibili le mani mummificate di un ladro che – si narra -, nel tentativo di rubarla, fu sbranato da lupi selvaggi.
L’Abbazia
L’Abbazia di San Galgano, a circa 20 chilometri da Siena, è un luogo di grande spiritualità. Sconsacrata dal 1789, la sua costruzione iniziò nel 1218. I lavori durarono fino al 1268, quando venne ufficialmente consacrata dal Vescovo di Volterra Alberto Solari. Seguirono cento anni di grande splendore fino al 1364, poi una lenta decadenza a causa della sventurata pratica della Commenda.
Nonostante alcuni tentativi di ripristinare il convento alla fine nel 1789, l’abbazia venne sconsacrata e abbandonata. Oggi rimangono ancora in piedi le pareti e le poche volte in un complesso di rovine a cielo aperto di grande suggestione.
(Foto: Eremo di Montesiepi; Abbazia di San Galgano, Pagine Facebook)
