Santuario mariano dedicato alla Madonna Nera, il Santuario di Oropa dista poco da Biella. Ed è davvero suggestivo, con le montagne a fargli da contorno e quella bellezza tipica d’un luogo mistico.

Santuario di Oropa, la storia

Racconta la tradizione che, il Santuario di Oropa, sia stato fondato da Sant’Eusebio (vescovo di Vercelli) nel IV secolo. Tuttavia, non vi è alcun documento che lo afferma. La prima testimonianza ufficiale è una Bolla di Papa Innocenzo III che, datata 2 maggio 1207, menziona due chiese ad Oropa: una dedicata a Santa Maria, l’altra a San Bartolomeo. Pare che tali edifici risalissero all’VIII-IX secolo, e se il primo “scomparve” il secondo è stato riscoperto negli ultimi anni e quindi aperto al pubblico. La statua gotica custodita nel Santuario di Oropa è invece opera dell’anonimo Maestro della Madonna di Oropa ed è stata realizzata nella prima metà del Milletrecento. È proprio per via della Madonna Nera, che qui i pellegrini arrivano, per chiederle grazie e miracoli.

Santuario di Oropa - Veduta dall'elicottero
Veduta dall’elicottero (foto tratta dal media center del Santuario di Oropa)

L’aspetto del Santuario di Oropa è cambiato in epoca barocca, quando Maria Apollonia e Francesca Caterina di Savoia fondarono le “figlie di Maria“. Non erano delle suore, in realtà, e non presero i voti: erano donne laiche che assistevano i pellegrini e si occupavano del santuario (come fanno ancora oggi). Lavorarono qui Filippo Juvarra, Ignazio Galletti e Guarino Guarini. E, il risultato, fu la costruzione di un santuario-ospizio. Nel Seicento, quando la peste devastò il Paese, Oropa rimase incontaminata: gli abitanti del villaggio avevano fatto un voto alla Madonna Nera, ed erano convinti che proprio Lei li avesse protetti.

I miracoli della Madonna Nera

Sono tanti i racconti che ruotano attorno al Santuario di Oropa. Secondo la leggenda, Sant’Eusebio nascose la statua della Madonna Nera sotto un masso erratico perché non cadesse tra le mani degli eretici. Ed è proprio sopra il masso, che fu costruita la cappella del Ròc. Un secondo masso, il roc ‘dla Vita, è oggi inglobato nel santuario e – un tempo – utilizzato dalle donne per stimolare la fecondità (inizialmente si strofinavano sul masso, per poi “limitarsi” a battervi contro il sedere).

Santuario di Oropa - La statua della Madonna Nera
La statua della Madonna Nera (credit Vassil – CC0)

Anche la Madonna Nera è al centro di racconti e “misteri”. A dispetto dei suoi anni, non mostra alcun segno di logoramento: neppure il piede, che anziani e malati toccavano, è consumato. Sul volto della Madonna e del bambino non si posa mai la polvere: per dimostrarlo, ogni anno fin dall’Ottocento viene passato un panno bianco che rimane intonso (mentre sul resto del corpo raccoglie la polvere). Infine si racconta che, nel 1600, durante un tentativo di spostarla più vicino a Biella sia diventata impovvisamente pesante tanto da rendere impossibile il trasporto. Leggende e racconti, questi, che fanno del Santuario di Oropa un luogo ancor più speciale.

Foto in evidenza tratta da Wikipedia (credit Davide Papalini – CC BY-SA 3.0)

Santuario di Oropa, un luogo sacro tra i patrimoni dell’umanità ultima modifica: 2021-07-28T09:00:00+02:00 da Laura Alberti

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