Un team di ricercatori dell’Università di Pisa ha scoperto i resti del Perucetus colossus, l’animale più pesante del mondo: una balena vissuta lungo la costa meridionale del Perù che in vita avrebbe potuto pesare qualcosa come 340 tonnellate.

La scoperta dei resti del Perucetus colossus

Il Perucetus colossu, scoperto da un team internazionale coordinato dai paleontologi dall’Università di Pisa, sarebbe l’animale più grande e pesante mai esistito sulla faccia della terra. 

Si tratta di un cetaceo, considerato un antenato delle balene e dei delfini, che misura circa 20 metri e con un ossa pesantissime. I resti fossilizzati dell’esemplare sono stati ritrovati presso il deserto di Ica, lungo la costa meridionale del Perù; si tratta di solo 13 vertebre bastate per riuscire a misurare la stazza titanica da record. Si pensa che fosse considerato un mostro marino. Risalirebbe a 40 milioni di anni fa: viveva quindi nell’epoca denominata Eocene, quando gli antenati dei cetacei attuali stavano abbandonando lo stile di vita terrestre a favore di quello marino. Scomparì con l’avvento delle balene.

Le ossa recuperate si trovano presso il Museo di Storia Naturale di Lima.

La scoperta, appena pubblicata su Nature, ci dà preziosissime informazioni storiche, geologiche e in termini di evoluzione.

Modello 3D dello scheletro dell’antica specie Perucetus colossu; foto di © Marco Merella

I ricercatori italiani del Perucetus colossus

Il gruppo di ricercatori italiani, alcuni dell’Università di Pisa, è stato affiancato da altri ricercatori delle Università di Milano-Bicocca e di Camerino; questa collaborazione ha dato un fondamentale contributo a questa storica scoperta del Perucetus Colossus. Gli scienziati autori della ricerca sono i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa: il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, il dottorando Marco Merella e il ricercatore Alberto Collareta, affiancati da ricercatori peruviani e di diverse nazionalità europee.

Lo studio proseguirà negli anni a venire, anche grazie ad un nuovo finanziamento ministeriale (PRIN) coordinato proprio dall’Università di Pisa.

Le caratteristiche del Perucetus

L’esemplare, un basilosauride di 340 tonnellate, aveva una testa minuscola connessa a un corpo gigantesco e rigonfio. Il suo corpo è lungo 20 metri ed era abbastanza tozzo. Il gruppo ha riportato alla luce 13 vertebre, quattro costole e parte di un’anca, un osso iliaco. Queste vertebre hanno quasi le dimensioni di un fusto di birra o qualcosa del genere. Inoltre, il fossile della vertebra sembrava una roccia.  Tutte le ossa di Perucetus, infatti, sono costituite da osso con struttura densa e compatta.

Il nome del genere Perucetus è dedicato proprio al Paese in cui è stato ritrovato (Cetus sta per cetaceo in latino), mentre Colossus è chiaramente un omaggio alle dimensioni.

Una scoperta preziosissima che ci dà tante notizie sul passato.

Foto copertina: Illustrazione del Perucetus colossus. Credit: Alberto Gennari

Scoperti dai ricercatori di Pisa il Perucetus colossus ultima modifica: 2023-08-10T12:10:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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