The Italian Community™ è la storia di un’idea imprenditoriale che ha avuto molto successo. Oggi centinaia di professionisti italiani, ma anche aziende, negozi e servizi gestiti da italiani e che si rivolgono ai connazionali espatriati in Gran Bretagna sono iscritti alla più grande directory italiana all’estero. Ne abbiamo parlato con chi ha avuto l’idea: Alessia Affinita.

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Alessia, da copywriter a Roma, a ideatrice di servizio di grande successo per gli italiani e gli italofili britannici.

The Italian Community: il trasferimento

Siete nati a inizio 2014. Tu eri già a Londra?

In realtà mi sono trasferita nel lontano 2002. Per amore: il mio futuro marito aveva trovato lavoro qui. Per me è stata una scelta molto combattuta,perché ero felice dove ero. Stavo bene a Roma e stavo muovendo i primi passi nella carriera che avevo scelto e che mi piaceva.

Nonostante i dubbi ti sei lasciata tutto alle spalle.

La mia passione, fin da piccola, era di lavorare come copywriter pubblicitaria. Prima di sapere del trasferimento il progetto era di rimanere per una decina di anni in un’agenzia per imparare il mestiere, per poi creare qualcosa di mio. Venendo a Londra ho realizzato il mio obiettivo ben prima del previsto.

Così è nata la prima creatura.

L’agenzia di marketing e digital è partita dopo 3 anni che ero a Londra, quando stavo aspettando il mio primo figlio. Si può dire che siano nati insieme.

The Italian Community: il progetto

Tutto è partito con Idea 188.

Sì, l’agenzia che ho fondato fin dall’inizio ha avuto una precisa identità: una rete di freelance che lavorano da remoto, nessuna sede fisica, massima riduzione dell’impatto sull’ambiente delle nostre attività. Non solo lavoriamo con il digitale, ma evitiamo l’impronta ambientale del commuting, dell’uso di carta e altri materiali da ufficio, dell’energia elettrica. A lungo il nostro motto è stato Carbon Neutral Creativity.

Come è nata l’idea delle “pagine gialle” virtuali per gli italiani in Gran Bretagna?

Se fino al 2013 i clienti dell’agenzia erano per lo più internazionali, da quella data abbiano notato una vero boom di italiani che si trasferivano a Londra e aprivano delle attività. Si rivolgevano a noi perché avevano bisogno di un partner che conoscesse il mercato inglese ma parlasse e avesse radici culturali italiane.

Così abbiamo capito che c’era un vuoto da colmare: tutti gli immigrati qui cercavano medici, avvocati, artigiani italiani ma non sapevano come trovarli. Ecco che nasce The Italian Community™, un market place virtuale che elenca prodotti, servizi, negozi, ma soprattutto professionisti e PMI italiani. Lo abbiamo voluto aperto a tutte le attività e nel giro di poco tempo è esploso. L’iscrizione sia per gli utenti che per le aziende è gratuita e a dicembre scorso abbiamo lanciato la app gratuita, anche qui con ottimi risultati. È il primo progetto del suo genere e lo stiamo espandendo anche ad altri Paesi, come Francia, Germania e Stati Uniti, dove ci sono altre comunità molto numerose di italiani.

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The Italian Community: il futuro

Il portale è in piena espansione, quindi.

Sì, abbiamo anche la versione inglese per tutti coloro che amano il nostro Paese e cercano prodotti Made in Italy ma non parlano italiano. Inoltre, e questo è il passo successivo, stiamo per lanciare uno shop online di prodotti italiani powered by Amazon. Soprattutto prodotti alimentari, che sono i più richiesti, ma non solo. Ci saranno anche moda e artigianato.

Lavorando con gli italiani, inclusi coloro che stanno pensando di venire in Gran Bretagna e di aprire un’attività o di portare l’attività che hanno in Italia sul mercato inglese, ti sembra siano cambiando i trend dell’emigrazione italiana verso Londra?

Oggi l’immigrato italiano medio è giovanissimo, ha poco più di 20 anni. Viene qui spesso allo sbaraglio, senza informazioni e senza sufficiente preparazione. Certo è un’esperienza molto utile: qui può fare la gavetta. Questo però non vale per chi vuole aprire un’attività. Per creare qualsiasi impresa è fondamentale un buon business plan, che vada nel dettaglio su tutti gli aspetti. Anche le idee più straordinarie senza un business plan adeguato falliscono. Paradossalmente il contrario può anche funzionare, invece.

La Brexit ha cambiato qualcosa dal tuo punto di vista?

Ha messo un freno ai progetti delle aziende di spostare personale. Il clima di incertezza non permette di fare piani a lungo termine. Invece i singoli non solo continuano a venire a Londra, ma c’è stato anzi un aumento di immigrati italiani. Sarà che hanno sentito parlare così tanto del Paese proprio a causa della Brexit. Sarà che il pensiero comune è: meglio adesso che le frontiere sono aperte, dopo non si sa. Certo, ormai siamo cittadini del mondo e la mobilità è una realtà. E nella mobilità io vedo solo lati positivi, di crescita e arricchimento.

 

The Italian Community: le pagine gialle dei professionisti e dei servizi italiani in UK ultima modifica: 2017-03-17T13:12:38+01:00 da Giulia Gagliardi

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