Questa è la storia di Luca, un ingegnere nucleare che oggi lavora all’Agenzia Spaziale Europea vicino a L’Aia. Insieme al suo team gestisce i progetti che testano i satelliti europei prima del lancio e si occupa delle campagne di lancio stesse. La prossima sarà quella di Sentinel 2B, parte di una costellazione di satelliti che monitorano la Terra e forniscono diverse informazioni e dati. Tutti liberamente accessibili e consultabili, dalle aziende e dai privati. Ne parliamo con Luca: come è arrivato un ingegnere in Olanda?

Per conoscere un’altra storia di un’eccellenza italiana nello spazio, leggi qui.

ingegnere in olanda
Questo è Luca, insieme con la moglie Tania, un neurochirurgo di origine russa. Senza dubbio chi conosce meglio l’olandese è lei: lui conosce una decina di parole al massimo.

Un ingegnere in Olanda: non era in programma

Come inizia la tua avventura internazionale?

Ho studiato ingegneria nucleare a Torino, al Politecnico. Sapevo però che il nucleare in Italia era ormai stato bandito, per cui ho scelto un diverso argomento per la testi, i satelliti. Questo mi ha aperto le porte in Alenia, dove ho iniziato nel 2000. Sei anni fa però ho avuto l’occasione di entrare all’Agenzia Spaziale Europea. Non avrei mai pensato di andarmene dall’Italia. Mi ha motivato l’aspetto professionale. E oggi non me ne andrei più da qui.

Dove ti sei stabilito?

Vivo a Den Haag (ndR, in italiano L’Aia) con la mia famiglia. Il centro ESA si trova a Noordwijk. Il mio team segue tutti i test sui satelliti. Più test facciamo in laboratorio più minimizziamo il rischio che qualcosa vada storto in orbita. Adesso stiamo per lanciare un satellite che monitorerà la superficie terrestre per scopi agricoli (come mappare la fertilità del terreno), analizzerà lo stato di salute delle foreste raccogliendo dati sui livelli di clorofilla e studierà anche le correnti marine. Per statuto l’ESA non ha scopi militari. Il lancio sarà a Kourou, nella Guiana Francese. Ci sono altre basi, ma questa è la più usata. E io vado anche a seguire i lanci sul posto.

Un ingegnere in Olanda: una famiglia internazionale

Non ti sei trasferito da solo…

No, sono qui con mia moglie, Tania, che è di origine russa, e i due bambini. Devo anzi dire che loro conoscono meglio l’olandese di me, che so circa 10 parole… Mia moglie lo sta studiando, mentre i bambini ovviamente lo stanno imparando a scuola uno e all’asilo il secondo. Per fortuna qui all’ESA si lavora in inglese e in generale tutti gli olandesi conoscono molto bene l’inglese.

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I canali di Amsterdam sono un classico di ogni viaggio in Olanda, ma il Paese offre molti di più, con le sue cittadine che sembrano uscite da un libro di fiabe, i tanti percorsi nella natura (da non perdere lo spettacolo dalla Grande Diga), i musei d’arte e le distese di fiori.

Un ingegnere in Olanda: non tornerei

Quali sono i vantaggi di vivere in Olanda?

Come qualsiasi altro Paese al mondo non è perfetto. Qui per esempio sono molto individualisti, contano poco le amicizie, la relazioni sociali, persino la famiglia. Sono molto attenti al denaro e alle apparenze. Insomma, trovo siano molto diversi da me e in generale da chi viene da un Paese mediterraneo.

Io comunque mi trovo bene. Ho un lavoro che mi piace, amici internazionali, un migliore equilibrio tra vita professionale e familiare. Anzi, uno degli aspetti che più apprezzo è la possibilità di avere del tempo per me, delle ore di vita. Per esempio, nonostante fossi a capo di un progetto di lancio che era imminente, ho avuto tre settimane per stare a casa con la mia famiglia quando è nato uno dei bambini.

Un’altra bella notizia sono i risultati delle elezioni politiche della scorsa settimana.

Hanno vinto i liberali (ndR, il partito di centro-destra del primo ministro uscente Mark Rutte), ma hanno comunque perso seggi (-5). Il partito anti UE e anti-immigrati (ndR, quello guidato da Geert Wilders) non ce l’ha fatta a conquistare la maggioranza, ma comunque è arrivato secondo e ha preso altri 8 seggi rispetto alle precedenti elezioni. I socialdemocratici si sono dissolti. Insomma, faranno un governo di coalizione lasciando fuori i populisti. Non è una vittoria netta, ma il giorno dopo il voto ho visto molte facce più rilassate.

Hai mai pensato di ritornare in Italia?

No, non tornerei. Se dovessi per qualche motivo andarmene sceglierei la Germania o la Francia, dove la qualità della vita è migliore.

E poi qui grazie a programmi con Masterchef si sta diffondendo un po’ più di cultura del cibo e si trovano sempre più prodotti italiani.

Motivo in più per rimanere, allora.

Un ingegnere in Olanda: la storia di Luca, da Torino all’Agenzia Spaziale Europea ultima modifica: 2017-03-27T07:12:31+02:00 da Giulia Gagliardi

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