La variante Omicron “È il virus più esplosivo e quello con la diffusione più rapida della storia”. “Si tratta di una diffusione incredibilmente rapida“. “Si sta diffondendo ad una velocità che mai abbiamo visto con altre varianti”. A parlare sono rispettivamente Roby Bhattacharyya, infettivologo del General Hospital in Massachusetts, Anton Erkoreka, medico e storico della medicina, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tutti, insieme a molti altri, concordi nel sottolineare l’estrema contagiosità della variante Omicron che si sta diffondendo ad una velocità incredibile. Individuata solo due mesi fa in Sudafrica, Omicron è già la variante più diffusa in gran parte del mondo. Quella che poco prima di Natale veniva definita come una tempesta in arrivo, sta confermando e superando tutte le previsioni. Tre volte più contagiosa della Delta secondo i Centers for Disease Control (Cdc) degli Stati Uniti.

In 12 giorni un caso di Omicron ne produce ben 216

Per dare l’idea della rapidità di diffusione di questa tempesta perfetta, gli esperti hanno paragonato la variante Omicron a uno dei virus più trasmissibili fra quelli conosciuti, il morbillo. “Un caso di morbillo – ha spiegato Bhattacharyya citato da El Pais – ne produce altri 15 in 12 giorni. Un caso di Omicron ne produce 6 in quattro giorni; in otto giorni ne ha prodotti 36, 216 in 12 giorni“.

Spike Omicron
Vista dall’alto dello spike della Variante Omicron, Opabinia regalis CC BY-SA 4.0

I numeri parlano chiaro anche andando a vedere i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità sui contagi tra gli operatori sanitari. “Siamo passati da 13.720 operatori sanitari contagiati ogni 30 giorni il 4 gennaio scorso, allo spropositato numero di 20.179 dopo soli 3 giorni, il 7 gennaio 2022” spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up.

Incubazione breve, diffusione per aerosol, mutazioni sono fra le cause che spiegano la velocità di diffusione di questa variante

Perché Omicron è così contagiosa? Anzitutto quello che fa la differenza è il tempo di incubazione, tre giorni contro i 4/6 giorni di Delta. Quindi, il lasso di tempo per scoprire il virus è talmente ridotto che il contagio si diffonde inevitabilmente di più. Inoltre, come ha spiegato alla trasmissione Mezz’ora in più su Rai3 il direttore dell’istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, “Ci sono evidenze che si diffonda per aerosol, oltre che negli altri modi, per questo è contagiosissima”. Secondo gli esperti questo essere così contagiosa sarebbe anche legato alle mutazioni della variante. Mutazioni che riuscirebbero ad eludere in parte le risposte immunitarie. Attaccando maggiormente, è l’Oms a dirlo, le vie respiratorie più alte (naso, gola) piuttosto che i polmoni. E con sintomi facilmente sovrapponibili a quelli di un’influenza stagionale. Sulla variante Omicron resta comunque ancora molto da conoscere.

Epidemia, pandemia, endemia: il percorso di una malattia contagiosa

Fin qui i dati allarmanti del contagio di un virus che sembra non avere fine e con cui l’uomo sarà probabilmente destinato a convivere. E’ interessante analizzare i tre livelli delle malattie contagiose, che si traducono in tre parole chiave, epidemia, pandemia, endemia. L’epidemia è il primo passaggio di una malattia (di tipo virale, batterico … ) che si diffonde rapidamente e che colpisce un grande numero di persone in un territorio più o meno ampio. Spesso con conseguenze pesanti perché il sistema immunitario dei soggetti esposti al contagio non è preparato ad affrontare la malattia. Il passaggio successivo è quello della pandemia. Quando cioè il contagio comincia ad allargarsi sempre più sul territorio, andando oltre i confini della zona dove era originariamente scoppiata l’epidemia, invadendo rapidamente aree molto vaste e continenti.

coronavirus mondo

Come bene spiega il dizionario di medicina Treccani, la pandemia “può dirsi realizzata soltanto in presenza di… tre condizioni: un organismo altamente virulento, mancanza di immunizzazione specifica nell’uomo e possibilità di trasmissione da uomo a uomo”. Proprio quello che è successo con il Covid 19.

Omicron ci porterà verso l’endemia?

Ultima parola da analizzare è quella dell’endemia. Quando si dice che una malattia diventa endemica? Così l’Istituto Superiore di Sanità: “Una malattia si considera endemica quando l’agente responsabile è stabilmente presente e circola nella popolazione, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo”. In pratica, una forma di convivenza con il virus. E’ la situazione a cui stiamo arrivando? Recentemente ne ha parlato il sottosegretario Pierpaolo Sileri, “La pandemia si trasformerà presto in endemia”, così ai microfoni di Radio Cusano Campus. Sarebbe proprio la variante Omicron a portare in questa direzione perché è molto contagiosa ma al contempo, pare, meno letale. L’endemia renderebbe la situazione non più emergenziale, imponendo la necessità di approcci diversi per arginare il virus. In pratica, spiegano gli esperti, il virus dovrebbe continuare a circolare ma sarebbe più gestibile. Così come avviene per molte altre patologie.

Variante Omicron: una velocità di diffusione senza precedenti ultima modifica: 2022-01-14T09:00:00+01:00 da Cristina Campolonghi

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