Non solo Instagram, Facebook e LinkedIn: da poco anche Big G ha iniziato ad investire sulle web stories grazie a Velvet Media l’agenzia di marketing e vendita online veneta è la prima a proporre alle PMI le landing page del futuro. “Siamo i pionieri del modo più veloce di comunicare sul web, la raccolta dati è più efficace”.

Rivoluzione nel mondo delle Story, format social diffusissimo su Instagram. Dopo che Twitter, LinkedIn e YouTube hanno seguito il colosso di Facebook, ora Google chiude il cerchio con la nascita del nuovo format delle “Web Stories”. Per diffondere il nuovo linguaggio, negli ultimi mesi la multinazionale statunitense ha collaborato con oltre 30 publisher in India, Brasile e USA. Ad oggi sono già più di duemila i siti che si sono avvalsi dei tool di Google e che fanno ricorso anche all’intelligenza artificiale. Con l’entrata in campo di Big G, dunque, il mondo delle Stories diventa ufficialmente il nuovo asse portante della comunicazione web a livello globale: non solo social network, a breve saranno il linguaggio normale anche sul web.

Matteo Dario, direttore marketing in Velvet Media

Velvet Media la prima agenzia in Italia

In questo ecosistema innovativo, Velvet Media è la prima agenzia in Italia e tra le poche a livello europeo ad essersi già attrezzata con una business unit dedicata a gestire il nuovo mondo delle Web Stories. “Il format nasce per la comunicazione sui telefonini”, spiega Matteo Dario, direttore marketing in Velvet Media. “Ormai da un anno anche il mercato italiano ha raggiunto quella che internamente chiamiamo “singolarità mediatica”: il numero di smartphone per nucleo familiare ha superato il numero di televisori. Davanti a questa svolta epocale, è logico che anche informazione, intrattenimento e di conseguenza la pubblicità devono sbrigarsi nell’abbracciare formati ancora più immediati, quasi istintivi, proprio come le Web Story. Per tale ragione Velvet Media ha accettato la sfida di Google e ha introdotto nella propria offerta una serie di soluzioni tra cui uno story-plan che parte dai social e arriva al web”.

Va detto che questa è solo l’ultima novità che Velvet Media propone nei propri servizi, e va a sommarsi ad un’offerta che è molto più completa: le stories possono essere usate in maniera trasversale sui vari social, sul web e anche all’interno dei negozi e degli spazi fisici inserendo monitor verticali. Dunque, è un approccio comunicativamente nuovo che ora si avvale anche della forza di Big G. Il mondo dei social ormai ha preso questa direzione: si stima che oltre 970 milioni di account postino stories quotidianamente su Instagram (circa mezzo miliardo di stories, dato Hootsuite novembre 2019), ma anche su Snapchat, WhatsApp e Facebook Messenger e che oltre il 50% delle aziende creano ogni mese delle Instagram Stories (fonte: Martechcube.com).

Utilizzi che può avere una Web Story

Serve ad un ristorante per proporre il menù e rinviare ad una pagina in cui si prenota il tavolo. O ad una azienda che vuole lanciare un’offerta e raccogliere i dati di chi aderisce. O ancora è utile per raccontare e promuovere un nuovo prodotto, con link diretto all’e-commerce aziendale. “Per dimostrare alle aziende italiane l’efficacia del nuovo prodotto di Google abbiamo lavorato notte e giorno nell’ultimo mese, studiando piani di comunicazione ad hoc per ogni categoria merceologica”, spiega Andrea Ballan, project manager di Velvet Media. “I contenuti che si possono diffondere sono moltissimi: dai video alle foto, passando per il testo e la musica. Dato importante è poi quello della permanenza del lettore, che una volta dentro una Web Story ci rimane più a lungo che su una normale landing page”.

Dal punto di vista tecnico, le Web Stories in un blog aziendale migliorano la seo e rendono più coinvolgenti i contenuti e gli highlight dell’articolo, ma possono anche mostrare preview nei social e nel rilascio della news. Inoltre svolgono un ruolo importante nella raccolta di dati strutturati, ben superiore rispetto ad Instagram: si possono raccogliere questionari, profilare contatti, tracciare orario e tempo di navigazione, nonché registrare le condivisioni. Non solo, permettono dinamiche più articolate di consumer engagement, l’azienda può infatti postare contenuto “votabile” da parte di tutti gli utenti, ma possono anche reindirizzarli ad un e-commerce, a campagne promozionali o persino ad un tutorial. Di fatto, diventano una sorta di sito aziendale semplificato.

locandina creativity week 2020 creativity-week-2020
creativity week 2020 – fonte fotografia: pagina ufficiale velvet

La scheda – cosa sono le web stories

Le Web Stories sfruttano la tecnologia AMP (Accelerated Mobile Pages) offerta da Google per sostituire le vecchie landing pages, nate per la promozione di prodotti e servizi contestualmente alla raccolta di lead e traffico. Il punto di forza è che le Web Stories vengono indicizzate e rimangono nella Search engine results page (in acronimo Serp), ossia la “pagina dei risultati del motore di ricerca”. Ogni qualvolta un utente effettua una ricerca con certe parole chiave può dunque finire non solo su un sito internet, ma anche dentro la Web Story, che non resta dunque confinata all’interno di Facebook o Instagram, ma può apparire nella pagina di risultati di Google come se fossero un sito o una vecchia landing page. Le Web Stories possono essere semplici (immagini del cliente, titolo, testo) oppure avanzate (immagini postprodotte, video, animazioni, 3D).

La tecnologia AMP

La tecnologia AMP, a livello di struttura web, è relativamente semplice e scalabile in quanto prevede dei blocchi HTML “minimali e standard” e ottengono la loro velocità grazie alle pagine AMP, che sono il fiore all’occhiello di Google per favorire la velocità di caricamento delle pagine da mobile. Per favorire lo sviluppo delle Web Stories, Google sta diffondendo un plugin di WordPress. David Besbris, direttore dell’area ingegneristica di Google, per spiegare la svolta storica ha dichiarato: “Ogni volta che un articolo ci mette troppo tempo a caricare, il lettore è perso”. Per questo, i contenuti devono essere consumati a colpo d’occhio, presentati in modalità verticale (per essere visualizzati a schermo intero su mobile) e contenere sempre del testo (minimo 24 e massimo 200 caratteri). La dimensione consigliata di una web story è tra le 4 e le 30 pagine.

Velvet Media, le origini

VELVET MEDIA Marketing management, vendita online e new media: sono questi gli ambiti nei quali l’agenzia di Castelfranco Veneto (nel Trevigiano) è ai vertici nazionali. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi Velvet è una holding che gestisce il marketing in outsourcing per conto di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. Per questo è stata premiata come una delle aziende col tasso più alto di crescita in Europa dal Financial Times.

Il core business è il coordinamento della comunicazione aziendale a tutti i livelli e la gestione della vendita online: dalla grafica ai video, dal posizionamento del brand allo sviluppo di siti di e-commerce, dalla gestione dei marketplace fino alla lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune divisioni parallele, che hanno sviluppato specializzazioni nel mondo dello sport (Velvet Sport), della moda (Velvet Fashion) e dell’internazionalizzazione con focus in particolare sulla Cina (Velvet International).
Con sedi negli Stati Uniti a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai, Velvet è il partner ideale per qualunque azienda interessata a comunicare e vendere oltre confine. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, nel quale emerge lo stile aziendale basato su manga e rock and roll. Informazioni e contatti: www.velvetmedia.it.

Ufficio Stampa Velvet Media

Velvet Media lancia in Italia le web stories di Google ultima modifica: 2020-11-14T20:00:54+01:00 da Redazione

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