Venezia rischia di essere inserita nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità in pericolo (guarda ieri la foto virale scattata a Venezia). A raccomandarne il suo inserimento è stata l’UNESCO, l’agenzia culturale delle Nazioni Unite, a causa dei danni irreversibili causati alla città dal turismo di massa e dai cambiamenti climatici. La Serenissima necessiterebbe dunque di interventi straordinari per la sua conservazione.
Venezia minacciata da cambiamento climatico e turismo di massa
Oltre a Venezia, gli esperti dell’UNESCO avrebbero individuato e raccomandato altri siti da inserire nella lista, tra i quali Kiev e Leopoli. In un documento, anticipato da Repubblica, poi ripreso e confermato da altri giornali, in riferimento alla città lagunare è scritto: “Gli effetti del continuo deterioramento dovuto all’intervento umano, tra cui il continuo sviluppo, gli impatti del cambiamento climatico e il turismo di massa, minacciano di causare danni irreversibili all’eccezionale valore universale”. Per Venezia e l’Italia l’inserimento nella lista significherebbe avere limitazioni all’autonomia decisionale sulla città. Il Comitato per il Patrimonio dell’umanità, l’ente che seleziona i siti dell’UNESCO, si riunirà a Ryad tra il 10 e il 25 settembre 2023.
Non è la prima volta…
Dal 1987 Venezia è Patrimonio mondiale dell’umanità, tuttavia già nel 2021 aveva rischiato di finire nella lista dei siti a rischio. In quel caso, la richiesta era stata ritirata dopo che il governo, guidato da Mario Draghi, aveva deciso l’allontanamento delle grandi navi dai canali più importanti, promettendo un ambizioso piano di conservazione della città che però non ha avuto un seguito concreto.
La contrarietà dell’ex sindaco Massimo Cacciari
L’inclusione di Venezia nella lista dei patrimoni a rischio è un segnale allarmante che dovrebbe mobilitare l’attenzione internazionale per salvaguardare questa preziosa città storica e il suo ambiente unico. Tuttavia, l’ex sindaco Massimo Cacciari, non la pensa così e, nel commentare all’AdnKronos la proposta avanzata dagli esperti dell’Unesco, ha tuonato: “L’Unesco è uno degli enti inutili più costosi sulla faccia della Terra… Sparano giudizi senza conoscere e senza sapere, procedono decretando pareri a destra e a manca, di cui è bene disinteressarsi”. E ancora: “Il rischio di Venezia è legato a catastrofi naturali e climatiche che possano determinare l’innalzamento del livello del mare. Dopo di che, certamente c’è una grossa pressione turistica, come del resto a Firenze o a Roma. Ma che vogliamo fare? L’economia italiana si regge per il 20% sul turismo e per fortuna che c’è il turismo”.
