La storia di Kuki Gallmann ha ispirato un film con Kim Basinger

La scrittrice italiana, trevigiana, vive in Africa dagli anni’70, dove ha affrontato pericoli, difficoltà, lutti. Sempre in lotta contro bracconieri e paramilitari.

Kuki Gallmann vive in un eden selvaggio

Non sono molti in Italia a conoscere Kuki Gallmann e la sua storia. Ma la scrittrice italiana, il suo coraggio, la sua forza, meritano di essere menzionati.  La sua vita, i suoi libri, hanno ispirato un celebre film. Sognando l’Africa, diretto da Hugh Hudson ed interpretato da Kim Basinger  proprio nelle vesti di Kuki.

La storia di Kuki Gallmann ha ispirato un film con Kim Basinger

In Kenia la donna arrivò nei primi anni Settanta, seguendo il suo amore, Paolo Gallmann, uno svizzero esperto di agraria, da sempre innamorato  del continente africano. Con loro c’era Emanuele, nato dal primo matrimonio di Kuki. La coppia acquistò la grande tenuta di Ol Ari Nyiro, ai confini della Rift Valley, 300 km da Nairobi. La tenuta si estende su colline, gole e pianure, ci sono savane, boscaglia, foreste, pareti rocciose. Ed è famosa per l’abbondanza e la varietà di animali selvatici, soprattutto rinoceronti, elefanti, bufali.

Il nuovo mondo di Kuki Gallmann

Kuki vive i primi anni africani come un sogno felice. Scopre un nuovo mondo, gli animali e le loro abitudini. Gli indigeni e la loro lingua. Ma arriverà il destino a chiedere un conto terribile.

E’ il 1980 quando Paolo Gallmann muore in un incidente stradale, pochi mesi prima che nasca Sveva, la loro bambina. Per Kuki è un dolore terribile ma va avanti. C’è la tenuta da curare e gestire. Passano tre anni e giunge un nuovo atroce colpo. Muore Emanuele, a soli 17 anni e si spegne proprio tra le sue braccia a causa del morso di una vipera, dalla quale stava estraendo il veleno. I serpenti erano la sua grande passione da sempre. Era stata proprio nyoka, serpente, la prima parola in swahili che Emanuele aveva imparato.

Kuki Gallmann vive in un eden selvaggio

La lotta contro i bracconieri, la difesa del patrimonio naturale e degli animali a rischio

Kuki va avanti. Il progetto che lei ed il marito avevano messo in moto, la causa per cui avevano iniziato a battersi. La lotta contro i bracconieri, la difesa del patrimonio culturale e degli animali a rischio, va avanti.

La tenuta di Ol Ari Nyiro diventa una riserva naturale. Kuki fonda la Gallmann memorial foundation che oggi è un centro studi e di educazione ambientale per i giovani kenyoti che imparano a difendere lo straordinario ambiente in cui vivono.

Non a tutti piace l’impegno di questa scrittrice italiana, dei suoi collaboratori e dei tanti che l’aiutano nella sua battaglia. Ci sono i bracconieri, innanzitutto, con gli enormi introiti ricavati dalla caccia illegale. E poi, soprattutto, nell’ultimo periodo, ci sono gli attacchi delle tribù nomadi, composte soprattutto da pastori, che in un periodo di siccità devastante non trovano pascoli liberi per i loro animali. E’, la loro, una battaglia disperata e spesso vana per la sopravvivenza dei loro animali.

Autori dell’attacco alla donna, avvenuto un mese fa, secondo l’associazione dei proprietari terrieri sarebbero proprio dei pastori che già in varie occasioni avevano invaso i 400.000 metri quadrati di terreni vicini alla Rift Valley. Gli stessi che tempo fa avevano appunto circondato ed attaccato la casa a colpi di kalashnikov.

Kuki Gallmann, dopo i primi soccorsi, è stata portata all’Aga Khan Hospital di Nairobi. Non appena si riprenderà tornerà, insieme alla figlia Sveva, ad Ol Ari Nyiro, per riprendere le loro battaglie. Là dove, sotto due alberi da acacia, riposano gli spiriti di Paolo ed Emanuele.

Kuki ed il forte legame con la città di Arese

Kuki ed il forte legame con la città di Arese

Tra le tanti azioni umanitarie svolte dalla scrittrice ed ambientalista italiana, ci sono quelle realizzate con l’Associazione Aresina “Maisha Marefu” che, in swahili, significa “lunga vita”.

Nello scorso Novembre, Kuki è stata ad Arese alla cene solidale della Onlus nata nel 2009 ad opera di tre donne, quali Cristina Cappelletti, Agnese Robustellini e Rossella Ventricelli.

Nel gruppo storico della Onlus ci sono dodici donne insieme alle tre fondatrici, tutte accomunate dalla stessa voglia di dare un aiuto concreto ai più deboli realizzando centri di prima medicina gestiti da operatori locali e progetti di alfabetizzazione delle donne, oltre a centri di accoglienza per orfani.

A ridosso della tenuta in Kenya di Gallmann ci sono 4 centri di prima medicina di cui Maisha si occupa. Il primo progetto realizzato con lei è Land of Hope, nel distretto di Moran a Laikipia, una scuola per avviare i bambini all’uso del computer.

 

Kuki Gallmann: scrittrice italiana che lotta per il Kenia ultima modifica: 2017-05-08T07:26:16+02:00 da Rossana Nardacci

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