L’Aquila Capitale della Cultura 2026 si erge come il fulcro culturale italiano segnando una significativa pietra miliare a distanza di 15 anni dal devastante terremoto. La decisione, ufficializzata durante una solenne cerimonia a Roma dal Ministro Sangiuliano, segue le illustri designazioni di Pesaro nel 2024 e Agrigento nel 2025. L’Aquila, con la sua inestimabile ricchezza storica e identitaria, si presenta come una scelta innegabile e di grande prestigio, come sottolineato dal Ministro Sangiuliano durante l’annuncio.

L’Aquila Capitale della Cultura 2026

La commissione incaricata della selezione, guidata da Davide Maria Desario, ha riconosciuto il valore intrinseco di L’Aquila tra le altre nove finaliste, che includevano Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.

Questa designazione rappresenta non solo un riconoscimento, ma anche un’opportunità di rigenerazione sociale per la comunità aquilana, specialmente in considerazione del tragico anniversario del terremoto.

Il progetto presentato, intitolato “L’Aquila Città Multiverso”, si propone come un ambizioso programma di sperimentazione artistica finalizzato a rivitalizzare l’area dal punto di vista socio-economico, seguendo i principi della Nuova Agenda Europea della Cultura.

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Questo modello, focalizzato su coesione sociale, salute pubblica, creatività, innovazione e sostenibilità socio-ambientale, promette di catapultare L’Aquila verso un futuro luminoso.

Il sindaco della città, Pierluigi Biondi, ha enfatizzato l’importanza di questa designazione nel contesto della ricostruzione post-sisma, sottolineando il ruolo fondamentale della cultura nel rafforzare l’identità e prospettiva futura.

Marco Marsilio, presidente della Regione, ha manifestato la sua gioia per questo segno di rinascita per l’Abruzzo e ha evidenziato il valore dei progetti presentati dalle città finaliste.

Il Sindaco Ricci si congratula con L’Aquila, critico Sadegholvaad

Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, esprime le congratulazioni verso L’Aquila e tutte le altre città finaliste, enfatizzando l’entusiasmo generato dalla designazione nella sua città.

Voci critiche, però, non tardano a farsi sentire, come quella del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che denuncia le ombre delle competizioni culturali nazionali.

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Il Ministro Sangiuliano, nell’analizzare il processo di selezione, mette in luce l’importanza di valorizzare non solo la città vincitrice, ma tutte le candidate, manifestando il desiderio di coinvolgere più ampiamente le comunità locali nell’ambito culturale.

L’Aquila si distingue come il fulcro culturale italiano per il 2026, integrando passato, presente e futuro in un vibrante panorama di identità e creatività.

L’Aquila Capitale della Cultura 2026: a 15 anni dal terremoto tra storia e identità ultima modifica: 2024-04-09T06:22:00+02:00 da Cristina Gatto

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