Giovanni Macrì, sindaco di Tropea, ci racconta le bellezze della città vincitrice del titolo “Il borgo dei borghi 2021”. È una vittoria emozionante che incorona Tropea regina dei borghi d’Italia e che fa conoscere non solo le sue straordinarie bellezze naturali, il suo mare, i tramonti, gli scorci ma anche i luoghi, la cultura e le tradizioni del borgo.

Tropea è il borgo dei borghi 2021. Quali sono state le emozioni nel vincere questo prestigioso riconoscimento?

La sera dell’ultima puntata de Le falde del kilimangiaro è stato come rivivere la finale dei mondiali dell ’82 quindi un’ansia indescrivibile. Poi, man mano che si andava avanti e quindi che si passava dal decimo posto al nono, all’ottavo, al settimo, è stata una sensazione che vorrei poter far vivere a tutti. È stato molto bello, molto intenso e molto partecipato perché erano migliaia le telefonate che mi arrivavano durante la trasmissione. Ho vissuto con grande intensità fino all’ultimo secondo, è stato bellissimo ed è stato come rivivere quell’emozione fortissima del mondiale del 1982 quando avevo appena 12 anni. Quindi, con questa vittoria ho rivissuto intensamente quell’emozione e sono felicissimo di averla potuta vivere a casa, con la mia famiglia e con i tropeani e i calabresi che vivono in ogni parte del mondo.

Tropea il borgo dei borghi 2021. Questo premio alla città di Tropea ha reso orgogliosi i tropeani che vivono ogni giorno nella loro città ma anche, e forse soprattutto, quelli che vivono all’estero che certamente portano Tropea nel loro cuore e sono promotori all’estero del luogo delle loro radici. Qual è il suo messaggio per i tropeani che vivono all’estero

Sicuramente i tropeani, come i calabresi che vivono all’estero, hanno nel cuore la propria terra. Ti dico un aneddoto al quale tengo moltissimo. Alla fine della novena della Madonna di Romania, che è la nostra patrona a cui io sono molto devoto come tutti i tropeani, c’è una preghiera per i tropeani lontani, quindi l’amore tra la città e i tropeani lontani è molto intenso ed è quasi commovente quella parte della funzione religiosa dove si ricordano i tropeani che vivono fuori. Quindi, c’è un amore profondo per chi vive fuori, per chi è stato costretto per evidenti ragioni di lavoro o per altri motivi, ad andare via dalla propria terra con cui il legame è fortissimo. Tutti i calabresi portano nel cuore la nostra terra, apprezzano i cambiamenti in positivo che avvengono, seguono le cose, vogliono essere partecipi, si spendono per la propria città o per la propria regione. Forse lo fanno tutti gli emigrati, io ovviamente parlo di quello che conosco, della mia esperienza, e vedo che il legame è oserei dire viscerale. Ma io ho anche tanti amici che vivono in Italia piuttosto che all’estero che chiamano in continuazione per sapere cosa succede a Tropea. La vittoria al borgo dei borghi è stato qualcosa che rimarrà negli annali e l’abbiamo condivisa con tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato per la vittoria.

Vuoi indicare ai nostri followers che appena potranno verranno a visitare Tropea, 5 angoli imperdibili da vedere assolutamente?


Tropea è talmente piccola che è un unicum. La forza di Tropea è questo connubio indissolubile mare-borgo. Se dovesse venire una persona a chiedermi cosa non si può perdere, sicuramente inizierei a mostrarle quello che è simbolo di Tropea, il santuario di Santa Maria dell’Isola. E’ una tappa di cui non si può fare a meno.

Intervista a Giovanni Macrì - santuario di Santa Maria dell'Isola

È necessario soffermarsi lì per contemplare la rupe perchè da quella prospettiva è qualcosa di incredibile. Da lì, si può ben capire la frase grazie alla quale poi abbiamo vinto il borgo dei borghi “un velo di storia adagiato sul tufo” di Jacopo Veneziani, là, infatti, c’è quella scena che puoi percepire e vedere solo da quella prospettiva. Quindi da lì oltre a vedere la Chiesa e la rupe si vede il giardino botanico, meraviglioso, ricco di macchia mediterranea, e si ammira la rupe per la quale stiamo lavorando affinchè entri a far parte del patrimonio dell’UNESCO.
Sicuramente da non perdere è il complesso monumentale della cattedrale che non è limitato alla sola chiesa ma va esteso al Museo diocesano e al Monte di Pietà che fanno parte di questo meraviglioso complesso.
L’Antico Sedile dei nobili, sede storica del parlamento tropeano da dove le famiglie nobili della città di Tropea nel 1600 sedevano per governare la città. E poi i meravigliosi affacci ognuno differente dall’altro. L’affaccio del cannone da dove si possono ammirare dei tramonti meravigliosi, unici al mondo. Infatti, il sole che cala nel cratere dello Stromboli è un’esperienza unica, di un rosso che se non lo si vede non lo si riesce a raccontare. Quando faccio le foto del tramonto piuttosto che del mare e le posto su instagram sembrano artefatte ma, in realtà, vi garantisco che non lo sono, i tramonti sono di una bellezza che supera la fantasia. Da questo affaccio, nelle giornate dove non c’è foschia si vedono tutte le isole Eolie. L’altro affaccio è la villetta di Liano che è stato incoronato negli anni, come uno degli affacci più belli del mondo. Da là si vede l’isola e si vede l’ombra della rupe che si adagia sulle acque cristalline del nostro mare. Un altro affaccio è quello di piazza Galluppi da dove si ammira il nostro stupendo porto, lo scoglio di san Leonardo e si vede la meravigliosa spiaggia di Michelino del comune di Parghelia. Ancora, quello che non si può perdere è una passeggiata guidata nel centro storico per ammirare le corti dei palazzi nobiliari e le maschere apotropaiche che adornano i portoni, gli androni di questi meravigliosi palazzi. Vi potrei raccontare tante altre cose di Tropea. Per esempio, quando vado al mare faccio sempre la strada del convento. Vado al mio lido, e fotografo il mare e lo posto mi dicono di non esagerare con i filtri ma, io non li metto, il nostro mare è proprio così! Per godermi il borgo io non prendo la macchina, per andare al comune, credo di essere uno dei pochissimi sindaci a non avere il pass per entrare nel centro storico. Ho portato il numero dei permessi delle auto autorizzate ad entrare nel centro storico da 3.000 a 650, né io né i consiglieri e gli assessori abbiano il permesso e questo mi consente di apprezzare ogni giorno le bellezze del centro storico.

Tropea, la perla del Tirreno è ora regina dei borghi calabresi. Da sindaco, oltre chiaramente la soddisfazione e l’orgoglio di vestirne la fascia di primo cittadino, ha già pensato a qualche progettualità che possa dare ulteriormente risalto alla sua bellezza naturale e culturale? Vi sono idee in cantiere?

Ho tantissime idee, le stiamo mettendo in campo. Penso di aver fatto parecchio anche se la strada è ancora lunga, abbiamo tante cose da fare sia in termini di servizi dove c’era una carenza importante, sia in termini di interventi di qualificazione. Il nostro centro storico è uno dei più belli e importanti della Calabria era un po’ trascurato, stiamo cercando di mettere ordine. Oggi anche l’ecobonus sta aiutando molto nel sistemare una serie di edifici che erano un po’ trascurati. Abbiamo fatto una serie di interventi che vanno da una segnaletica di qualità, per valorizzare il centro storico, a una serie di informazioni che vengono rese disponibili ai viaggiatori quindi per conoscere, per capire dove si sta camminando, a una serie di servizi che vanno dalla wifi, stiamo attivando una serie di hot spot che consentiranno a tutti i tropeani e ai turisti italiani e stranieri di poter avere accesso libero alla rete. E ancora, una serie di servizi di mobilità green di bike sharing. Stiamo installando una serie di postazioni di bike per l’appunto bike sharing per collegare il centro storico al mare. Stiamo cercando di migliorare l’offerta attraverso una serie di servizi soprattutto per il viaggiatore che vuole vivere la città. Siamo riusciti per esempio a togliere tutte le preinsegne selvagge che c’erano nel centro storico e oggi c’è una segnaletica unica fatta con criteri che la valorizzano. Il centro storico è un salotto di tutti, pian piano stiamo facendo dei progressi importanti per migliorare sempre di più.

Puoi dire ai nostri followers quali saranno gli eventi più importanti previsti per questa estate?

Ci sono una serie di incognite e punti interrogativi. La festa tradizionale che piace sicuramente ai nostri cari concittadini all’estero che è quella dei I Tri da’ Cruci, detto in tropeano, sicuramente salterà, per il 3 di maggio non è pensabile di poterla fare. Speriamo di poter fare quest’anno il Cipolla party quindi il festival della cipolla rossa. Questo evento è una sagra che va dal food alla moda, al fashion, all’arte. Ci stiamo lavorando in questi giorni, stiamo aspettando di capire le misure di sicurezza e di conoscere le indicazioni che dovrà dare il governo.

Cipolle dolci e terapeutiche
Cipolla di Tropea si distingue sia per il colore rosso che per il sapore dolce

Però siamo fiduciosi e stiamo aspettando una serie di conferme perché, questo evento quest’anno potrebbe essere legato a un’importante trasmissione televisiva. Ad agosto faremo, sempre Covid permettendo, il Culture a confronto che è una rappresentazione folkloristica internazionale, vengono gruppi folk da ogni parte del mondo che rappresentano le proprie città e propongono le loro tradizioni, i loro costumi, all’enorme pubblico dei viaggiatori che sono a Tropea. Sicuramente il Tropea blues, e anche Armonie della magna Graecia che è una rassegna di musica classica che ha raggiunto livelli molto alti. Penso sicuramente alla rappresentazione teatrale che sarà quest’anno una tre giorni piena 24 ore su 24. Stiamo progettando per settembre il Wine week, un weekend dedicato al vino non solo calabrese ma anche di altre regioni. Stiamo pensando anche a qualcosa legato ai dolci. Questi i principali eventi a cui stiamo lavorando, a questi se ne aggiungeranno tanti altri sui quali stiamo lavorando adesso. Non dimentichiamo anche la parata storica rievocativa della liberazione di Tropea che si svolgerà nella metà di agosto. Questo è un evento ormai storicizzato, molto apprezzato, in costumi d’epoca che rievoca uno degli eventi più significativi nella storia della città.

Tropea é un riferimento turistico mondiale. L’estate scorsa, nonostante la pandemia, si è ben organizzata ed è stata in grado di attrarre tantissimi turisti, forse più degli altri anni. Com’è cambiato il turismo nella città di Tropea?


Da noi la stagione turistica inizia a fine marzo per concludersi nella prima metà di novembre. Ovviamente questa forchetta così ampia è tenuta in vita e sostenuta dalla domanda straniera. L’anno scorso la domanda straniera è stata pressochè inesistente anche se poi, a fine settembre, gli stranieri timidamente iniziavano a richiedere di venire in città poi, ad ottobre, la situazione è precipitata. L’anno scorso abbiamo avuto una enorme domanda da parte dell’Italia soprattutto da parte di regioni che non conoscevano Tropea.

Intervista a Giovanni Macrì - negozio di tropea

Tantissime persone hanno utilizzato la macchina per andare in vacanza per cui, abbiamo avuto la fortuna di avere tanti turisti dal Piemonte e dalla Toscana. I piemontesi e i toscani hanno avuto dunque occasione di apprezzare le bellezze della città e ho ricevuto tanti complimenti, tanti apprezzamenti e tante promesse di ritorno e di promozione. Quindi, l’anno scorso possiamo dire che è stato un anno eccezionale. La ristorazione tropeana non ha pressoché risentito del Covid perché anche se la stagione si è ristretta, in quella parte, i numeri sono stati incredibili. Chi ha veramente perso sono stati gli albergatori. E’ stato quindi un anno di produzione interna, Tropea ha avuto la possibilità di farsi conoscere in Italia e sono convinto che quest’anno avremo delle belle sorprese in termini di domanda interna anche se, come ti dicevo, dobbiamo necessariamente scommettere sulla domanda internazionale perché, diversamente, per motivi evidenti si riduce tutto a due mesi.

Tropea ha sfiorato l’etichettatura di capitale della cultura. In quale settore deve migliorare le sue performance per raggiungere, in seguito, l’ambíto traguardo che porterebbe incredibile visibilità a Tropea ed alla Calabria intera? Tropea può seguire le orme di Matera e diventare il simbolo della rinascita e del riscatto della Calabria?

Penso che già ci siamo riusciti. La capitale della cultura era, come questa esperienza ultima che abbiamo vinto, un qualcosa dove ci deve essere un solo vincitore. Quindi una situazione identica a quella dei venti borghi nel senso che, quelli che hanno partecipato erano tutti borghi meravigliosi, ognuno aveva motivi per poter essere il borgo più bello d’Italia però, alla fine c’è un solo vincitore. La stessa cosa per la capitale della cultura però, mentre nella sfida dei borghi eravamo consapevoli di giocarcela e abbiamo vinto, nell’altra sfida eravamo consapevoli dei nostri limiti. I limiti sono fondamentalmente quelli infrastrutturali. L’obiettivo mio e dell’amministrazione, era di far conoscere Tropea come borgo, come luogo fatto di una cultura e architettura che meritano di essere scoperti. Tropea è conosciuta come località turistico balneare nel mondo, quindi la maggior parte delle politiche di marketing fino a poco tempo fa spingevano Tropea in quella direzione, ignorando totalmente il borgo che, invece, è il vero punto di forza della città.

Un turista americano, vede il mare ma non sa, non immagina di trovarsi poi quel mare in un contesto così affascinante, avvolgente, suggestivo e magico che è quello che poi ti fa innamorare di Tropea e ti fa venire la voglia di ritornare, di parlarne bene, di portare gente. Quindi, siamo riusciti attraverso quella candidatura a capitale della cultura, grazie anche alla RAI e ai giornali che ci hanno sostenuto, a far conoscere a chi ovviamente limitava il proprio sguardo al mare, un qualcosa di molto più prezioso e oggi, ne raccogliamo i frutti.
A Tropea mancano le infrastrutture, manca un teatro, manca un importante sito da adibire a palazzo della cultura un palazzo dove poter realizzare dei laboratori culturali, delle mostre. Io sono costretto molte volte a chiedere spazi per poter accogliere artisti di grande valore anche se devo dire, l’anno scorso anche su questo campo abbiamo vinto diverse sfide con mostre importanti che hanno avuto un successo strepitoso.

La cipolla di Tropea, famosa in tutto il mondo per il suo sapore e la sua dolcezza, quanto conta nell’economia della  città?

Forse Tropea è stata conosciuta prima per la cipolla e poi per le bellezze paesaggistiche, naturalistiche e culturali. La cipolla ormai è sulla tavola di tanti italiani da tanti anni, è sui menù dei più importanti chef stellati. Assieme alla ‘Nduja è uno dei prodotti che prepotentemente si impongono nei menù non solo degli chef stellati ma anche della ristorazione fast food. Ho nominato la ‘Nduja perchè Spilinga fa parte a tutti gli effetti della Costa degli dei, insieme a Drapia e Zungri quindi l’affermazione della ‘Nduja all’interno della catena Burger King è stata anche per noi una vittoria. Tropea ha fatto lo stesso anni fa con McDonald’s e con il Minestrone di qualità della Findus.
La produzione della cipolla per lo più si è spostata nella zona di Campora anche se qui abbiamo una produzione importante. Quindi ha avuto, ha e avrà un’importanza unica, determinante, perché molto richiesta, molto ricercata e fa parte della delle nostre tradizioni culinarie.

Qual è il tuo posto preferito di Tropea?

Un posto dove mi piace trascorrere qualche minuto o qualche ora il relax è la piazza Cannone. Sedermi su una panchina, ammirare il sole, guardare l’orizzonte, l’infinito, il mare, l’isola di Tropea e le isole Eolie, crogiolato dal sole a non pensare a niente, è uno di quei momenti rigeneranti e veri, e ci sto proprio bene.

Nelle vesti di primo cittadino di Tropea vorresti invitare chi ci segue da tutto il mondo a visitare la bellissima Tropea?

Venite a Tropea! Il sindaco vi accoglierà a braccia aperte! Ci sono mille motivi per venire a Tropea. C’è il mare, c’è la storia, c’è l’architettura. Ogni periodo dell’anno ha il suo perché, a chi piace il mare potrebbe venire da adesso fino a ottobre; ci sono le tradizioni e la cucina. Si può venire a Tropea semplicemente per sentire il calore, che voi che seguite italiani.it conoscete bene, che è tipico dei popoli meridionali. Quindi io vi aspetto, non vedo l’ora di abbracciarvi e di ascoltare anche le vostre critiche e i vostri suggerimenti.

Intervista al sindaco di Tropea, Giovanni Macrì ultima modifica: 2021-04-25T12:30:00+02:00 da Paola Stranges

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