Per una curiosa coincidenza, l’Accademia della Crusca festeggia il suo compleanno il 25 marzo, proprio lo stesso giorno del Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri e istituita nel 2020. Relativamente a Dante, si riconosce in questa data l’inizio del viaggio letterario del Sommo Poeta nell’Aldilà. Per la Crusca, si ricorda la costituzione ufficiale dell’Accademia il 25 marzo del 1585. Va detto che già due anni prima si era svolta una prima adunanza dei fondatori per parlare di leggi e di statuti. Con l’intenzione di istituzionalizzare quelle giocose riunioni conviviali fra amici – poeti, letterati, uomini di diritto – chiamate scherzosamente cruscate, che si tenevano già fra il 1570 e il 1580 e da cui non erano assenti dispute e letture di un certo impegno culturale.

Accademia della Crusca

Di lingua e di letteratura si parlava in tono “leggero” rispetto ad analoghe associazioni dell’epoca, talmente leggero che gli stessi fondatori, la brigata dei crusconi, si erano dati tutti un soprannome. Giovan Battista Deti era il Sollo, Anton Francesco Greazzini il Lasca, Bernardo Canigiani il Gramolato, Bernardo Zanchini il Macerato, Bastiano de’Rossi l’Inferigno, Lionardo Salviati (che si aggiunse ai crusconi nell’ottobre del 1582) l’Infarinato.

Dalle cruscate, alla brigata dei crusconi, all’Accademia della Crusca

L’insegna dell’Accademia della Crusca, con sede nella Villa Medicea di Castello a Firenze, è il frullone (o buratto), strumento che serve a separare il fior di farina, la buona lingua, dalla crusca. E Lionardo Salviati, che era stato il primo a spingere per l’istituzionalizzazione dell’Accademia, prevedeva il primato del volgare fiorentino, su modello degli autori del Trecento. Con il grano e con il pane dovevano avere una qualche attinenza anche tutti gli oggetti e i mobili dell’Accademia, pure gli stemmi personali degli accademici.

pale degli accademici

E fu un fiorire di pale di legno “ in cui era dipinta un’immagine simbolica accompagnata dal nome accademico e dal motto scelto”. Un verso di Petrarca era il motto dell’Accademia stessa, “il più bel fior ne coglie”. In questo impegno per la purezza della lingua, nasce nel 1612 il primo vocabolario, l’opera principale dell’Accademia della Crusca. Fu ampliato e ripubblicato più volte per ben tre secoli, fino al 1923.

Principale punto di riferimento per lo studio e la promozione dell’italiano

Oggi l’Accademia della Crusca è considerata la più antica accademia linguistica nel mondo. Rappresenta uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana ma anche per la sua identificazione e diffusione nel mondo. Ha fornito l’esempio ai lessici di grandi lingue come il francese e lo spagnolo, il tedesco e l’inglese. La sua missione e il suo impegno, in questi oltre quattro secoli, si sono basati sulla ricerca della forma linguistica “pura”. Che nel tempo però è diventato un metodo aperto e critico, per “acquisire e diffondere … la conoscenza storica della nostra lingua. E la coscienza critica della sua evoluzione attuale, nel quadro degli scambi interlinguistici del mondo contemporaneo”. In questo senso vanno le diverse attività dell’Accademia.

L’Accademia della Crusca e gli italiani nel mondo

L’Osservatorio degli italianismi nel mondo è una banca dati dedicata a tutte le parole italiane e di origine italiana entrate nell’uso di altre lingue. L’Italiano in cucina è un singolare progetto per un vocabolario storico della lingua della cucina italiana.

Crusca stemma

Di significativo interesse l’impegno dell’Accademia della Crusca per gli italiani nel mondo. L’Accademia fiorentina collabora con il Ministero degli Esteri per la Settimana della lingua italiane nel mondo. E ha promosso VIVIT: VIVI ITALIANO. Un archivio digitale integrato di materiali didattici, testi e documentazioni iconografiche e multimediali per la conoscenza allʹestero del patrimonio linguistico e storico‐culturale italiano. Con particolare riguardo e destinazione a italiani all’estero di seconda e terza generazione.

Una parola di Dante al giorno per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta

La Crusca partecipa a programmi televisivi quali Buongiorno Regione della Tgr Rai. Ha promosso progetti dedicati al lessico dell’italiano televisivo e a quello dell’italiano radiofonico. Per restare su temi di grande attualità, l’Accademia si è assunta il compito di riflettere sull’emergenza sanitaria da un punto di vista linguistico con #LaCruscaAcasa: le parole della pandemia.

Divina Commedia

E il rapporto con Dante, il padre della lingua italiana? L’Accademia della Crusca non poteva mancare in occasione dei settecento anni dalla morte del poeta. Ecco quindi La parola di Dante fresca di giornata. L’Accademia pubblica una parola di Dante al giorno, per tutto il 2021. Trecentosessantacinque schede dedicate alla sua opera. Si tratta, sono parole dell’Accademia della Crusca, “di affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento … Un’occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante”.

Accademia della Crusca, costituita ufficialmente il 25 marzo 1585 ultima modifica: 2021-03-25T12:30:00+01:00 da Cristina Campolonghi

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