Quella sorpresa dell’Ovetto Kinder gli sembrava proprio poco accattivante. Forse si poteva fare di meglio e qualche idea Andrea Princivalli pensava di averla. Nasce da qui la decennale collaborazione che questo professionista della creatività made in Italy ha con la multinazionale Ferrero, specificatamente con quelle sorpresine degli Ovetti Kinder che ormai hanno superato i quarant’anni e che sono conosciuti e amati dai bambini di ogni parte del mondo. Nella sua caccia ai creativi per gli Ovetti, Michele Ferrero aveva trovato anche in questo artista veneto la curiosità di chi si mette nei panni dei bambini cercando l’idea giusta per sorprenderli e catturarli. Come diceva il patron della Ferrero, “I bambini amano le uova di Pasqua perché dentro trovano la sorpresa, diamogli dunque la Pasqua tutti i giorni”. La realizzazione degli Ovetti, era il 1974, venne affidata a William Salice, torinese che in azienda si occupava di marketing e che divenne esecutore materiale di quest’idea geniale. Buono l’Ovetto ma, fin da subito, si era capito che il successo di questo prodotto è rappresentato dalla sorpresa che si trovava all’interno. Proprio con Salice, Andrea Princivalli ha avuto un rapporto privilegiato e ancora oggi lo ricorda con grande affetto.

Gli Ovetti e Princivalli, una collaborazione lunga vent’anni

Come è cominciata questa avventura? “Una ventina di anni fa – racconta Princivalli – appena uscito dall’Accademia delle Belle Arti, un giorno d’estate ho aperto un ovetto Kinder proprio con la voglia di vedere la sorpresa. Una delusione…. ho fatto un disegno rielaborandola e ho pensato di inviarlo alla Ferrero. Dopo più di un mese mi ha chiamato William Salice, una persona molto particolare, da tanti punti di vista.

Andrea Princivalli con sorprese dell'ivetto kinder

Lui speciale per la produzione e il marketing, speciale Michele Ferrero che lo assecondava e che gli ha consentito di realizzare tante idee. Mi hanno dato quindici giorni di tempo per presentare una proposta originale, carina, simpatica, che funzioni, vediamo come va. E’ andata bene, dopo tanti anni collaboro ancora con la Ferrero, ultimamente soprattutto per consulenze. Gli Ovetti Kinder sono stati i primi ma ultimamente la concorrenza in questo ambito e davvero spietata”.

Ducento sorprese portano la firma del creativo italiano

La prima idea che Princivalli ha suggerito a Ferrero era talmente singolare che non riuscivano quasi a realizzarla, ma questo non è stato un handicap bensì un’opportunità. In linea con la loro filosofia della giocabilità, cioè mettere insieme gioco e abilità. “Negli anni ho proposto, per esempio, animali strani con orecchie lunghissime che si lanciavano in aria e poi scendevano planando come un piccolo elicottero. Ho promosso l’uso di materiali come la carta che all’inizio venivano accolti male e che poi sono piaciuti molto. Volevo spingere su progetti che piacevano soprattutto a me. Sono riuscito a portare anche esperienze di pre-cinema che sono state poi inserite nelle sorpresine”.

sorprese ovetti kinder

Quante delle sue sorprese in questi anni hanno avuto successo? “Su oltre un migliaio di proposte presentate, circa duecento sono diventate sorprese degli Ovetti Kinder. Far contenti i bambini è un lavoro difficile e faticoso, che richiede grande professionalità perché bisogna considerare anche tanti vincoli tecnici, pedagogici, psicologici”. Come si arriva alla realizzazione della sorpresa? “Una volta approvata la proposta, io fornisco il disegno e poi c’è chi lo realizza in carta, in plastica o comunque con il materiale indicato”. Col passare degli anni, dai primi giochini che comunque avevano finalità creative, si è arrivati a giochi interattivi. In tutto questo, l’esperienza di Andrea Princivalli è stata utile per trovare lo spunto, l’idea per stupire la fantasia dei bambini, cosa che non è assolutamente facile. Con un principio: “Se quello che ho pensato mi annoia e non mi diverte, vuol dire che anche per un bambino non va bene, quindi l’idea va scartata. Sono autocritico e mi metto sempre in dubbio, ma questo mi serve per crescere”.

La Rai e le siglette di DoReCiakGulp

Motivo per cui è rimasto molto sorpreso, ormai vari anni fa, quando il giornalista della Rai Vincenzo Mollica lo ha contattato dopo aver visto un suo videoclip giovanile realizzato per un gruppo musicale. “Mollica mi aveva proposto di farmi vivo. Non avevo coraggio di telefonargli e dopo un po’ mi ha cercato lui.

Andrea Princivalli - disegni colorati
Nella foto al centro, da sinistra William Salice, Vincenzo Mollica e Andrea Princivalli

Ho cominciato a collaborare per fare le siglette della sua rubrica DoReCiakGulp, abbiamo lavorato insieme per parecchi anni. Da lì sono nate collaborazioni con altri professionisti del mondo dello spettacolo e ancora con la Rai”. Di Princivalli è anche il logo di una trasmissione dedicata alla Mostra del Cinema del 2016 con un leone ruggente animato. “I tuoi disegni sono a colori anche quando sono in bianco e nero, è un complimento di Mollica. Talmente bello (quasi imbarazzante) che ho deciso di metterlo nel mio curriculum. Con Vincenzo Mollica è rimasto un bellissimo rapporto”.

Quella volta che Altan mi chiese di realizzare un cartone con i suoi personaggi

Altra collaborazione importante, quella con Altan, il papà della Pimpa. Andrea Princivalli ha avuto l’opportunità di contattarlo quasi per caso e ne è nata non solo una collaborazione professionale ma anche una amicizia. “Mi ha proposto di realizzargli un cartone con i suoi personaggi che io ho animato”. La musica era di Enrico Rava, uno dei jazzisti italiani più noti al mondo. “Anche quella è stata un’esperienza formidabile. Il cartone è stato proiettato a Villa Tivoli mentre Rava suonava live con la sua band (era il concerto Rava Noir) e anche all’Auditorium di Torino e ad un Festival in Sardegna.

Andrea Princivalli al pc

E’ stato un lavoro immenso e faticosissimo, ho dovuto animare circa 60 minuti di immagini di Altan (che per me è un idolo), ma è stata anche una esperienza bellissima e un’emozione enorme, epocale”. Un successo raggiunto con capacità e tenacia. E con un pizzico di fortuna. “Certo, ci vuole anche un po’ di fortuna. Ma bisogna spingere, non fermarsi mai. Forse anche grazie al mio carattere, questo io l’ho capito subito. Ed è il messaggio che cerco di trasmettere ai ragazzi. Fare, fare, fare fin da quando si è ancora studenti. Bisogna essere creativi con esperienza. Le prime sorpresine Kinder io le ho realizzate da ragazzino all’Accademia, quando studiavo Modellato e costruivo, quasi per gioco, tanti pupazzetti. Un professore me lo aveva anche suggerito, potresti proporti per le sorprese degli Ovetti Kinder. Chi l’avrebbe detto che poi sarebbe andata proprio così….”.

(ph credit Anna Alemanno)

La creatività di Andrea Princivalli per le sorprese degli Ovetti Kinder ultima modifica: 2021-03-11T09:00:00+01:00 da Cristina Campolonghi

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